Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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sabato 11 giugno 2011
Le Naniadi di Marco Travaglio
Non è uno scherzo: dal 14 al 17 luglio si terrà sul lago di Bolsena la I edizione delle “Governiadi. I giochi di ruolo della politica”, iniziativa della Consulta di Formazione Politica del Pdl, a cura delle associazioni iPolis e ReLazione e delle fondazioni Craxi, Riformismo&Libertà, Magna Carta, Nuova Italia, Giovine Italia, Italia Protagonista, Cristoforo Colombo per la Libertà, Club della Libertà e Free Foundation. Dietro le varie sigle si nascondono nemmeno tanto bene la Lorenzin, la Craxi, la Meloni, Quagliariello, Cicchitto, Valducci, Brunetta, Alemanno, perfino Scajola (a sua insaputa) e Gasparri (all’insaputa di tutti gli altri). Si tratta – recita il comunicato – del “primo serio tentativo di giochi di ruolo della politica ispirato alle prestigiose Summer School anglosassoni”. Le squadre si sfideranno “su tre problemi tratti da altrettanti casi concreti, in una gara di oratoria e una gara di abilità”, sotto lo sguardo di “una giuria presieduta da importanti esponenti del Governo, della politica e da tecnici qualificati”. Mica dei pirla qualsiasi: gente del calibro di un Frattini, un Calderoli, una Gelmini, una Brambilla, più i “tecnici” (alcuni idraulici ed elettricisti). “Ogni squadra sarà affiancata da tutor”. Nel caso in cui il tutor sia Bossi, o Bondi, o Brunetta, o Giovanardi, si renderà necessario il tutor del tutor. “Sarà un’occasione per vedere il nuovo Obama lanciarsi in un’orazione sulle rinnovabili o un piccolo Calamandrei trovare un comma sperduto della Costituzione da rinfrescare”. Per allietare l’allegra brigata, si giocherà pure “il partitone del secolo” fra le Nazionali dei deputati e degli Amministratori locali (i pochi scampati alle ultime elezioni). Scopo delle Governiadi è “simulare situazioni tratte dalla realtà, dando ai partecipanti l’opportunità di trovare soluzione innovative (sic, ndr) a problemi politici grazie all’interazione di esperienze diverse”. Per esempio.
1) Facciamo finta che B. sia al governo da tre anni e abbia promesso di ridurre le tasse, aumentare i posti di lavoro, sburocratizzare il paese, ripulire Napoli, ricostruire L’Aquila, rilanciare l’economia, costruire ponti sullo stretto e sul largo, Tav, centrali nucleari, transiberiane e muraglie cinesi, mentre è riuscito a collezionare un processo per prostituzione minorile, un altro per fondi neri, un terzo per minaccia a corpo dello Stato (pressioni sull’Agcom per chiudere Annozero); più la chiusura di Annozero, lo sfascio della giustizia, dell’economia, della scuola e della Rai, qualche figura di merda nel mondo e vari disastri elettorali. Come risolvere i suddetti problemi, puramente simulati s’intende, con soluzioni innovative grazie all’interazione di esperienze diverse?
2) Mettiamo che un ministro, si fa per scherzare si capisce, scopra che quella che credeva la sua casa l’ha pagata un altro senza dirgli niente: il concorrente alla gara oratoria dovrà escogitare una frase di senso compiuto, possibilmente in linea col principio di non contraddizione, che consenta al malcapitato ministro di farsi ancora vedere in giro?
3) Immaginiamo che un premier qualsiasi baci la mano a Gheddafi e poi lo bombardi: c’è per caso un nuovo Obama o un piccolo Calamandrei o anche solo un Brunetta in grandezza naturale che riesce a dimostrarne la tetragona coerenza?
4) Poniamo il caso, sempre per celia s’intende, che un premier a caso o qualcuno dei suoi sia inseguito dai gendarmi intenzionati ad ammanettarli e a incarcerarli: qualcuno, magari con “una gara di abilità” ma soprattutto di destrezza, è in grado di risolvere il loro problema? Impossibile al momento conoscere i nomi dei politici presenti: “Parterre sarà ricchissimo, nomi variopinti e molto in voga”, ma “ancora top secret”. L’ospite d’onore però si può già intuire leggendo il comunicato fra le righe, là dove si elogia “la tenacia di Platone, che più i tiranni di Siracusa lo ingabbiavano, più lui tornava”. Traduzione: Berlusconi ci sarà.
fonte articolo e vignetta 'Il Fatto Quotidiano'
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1) Facciamo finta che B. sia al governo da tre anni e abbia promesso di ridurre le tasse, aumentare i posti di lavoro, sburocratizzare il paese, ripulire Napoli, ricostruire L’Aquila, rilanciare l’economia, costruire ponti sullo stretto e sul largo, Tav, centrali nucleari, transiberiane e muraglie cinesi, mentre è riuscito a collezionare un processo per prostituzione minorile, un altro per fondi neri, un terzo per minaccia a corpo dello Stato (pressioni sull’Agcom per chiudere Annozero); più la chiusura di Annozero, lo sfascio della giustizia, dell’economia, della scuola e della Rai, qualche figura di merda nel mondo e vari disastri elettorali. Come risolvere i suddetti problemi, puramente simulati s’intende, con soluzioni innovative grazie all’interazione di esperienze diverse?
2) Mettiamo che un ministro, si fa per scherzare si capisce, scopra che quella che credeva la sua casa l’ha pagata un altro senza dirgli niente: il concorrente alla gara oratoria dovrà escogitare una frase di senso compiuto, possibilmente in linea col principio di non contraddizione, che consenta al malcapitato ministro di farsi ancora vedere in giro?
3) Immaginiamo che un premier qualsiasi baci la mano a Gheddafi e poi lo bombardi: c’è per caso un nuovo Obama o un piccolo Calamandrei o anche solo un Brunetta in grandezza naturale che riesce a dimostrarne la tetragona coerenza?
4) Poniamo il caso, sempre per celia s’intende, che un premier a caso o qualcuno dei suoi sia inseguito dai gendarmi intenzionati ad ammanettarli e a incarcerarli: qualcuno, magari con “una gara di abilità” ma soprattutto di destrezza, è in grado di risolvere il loro problema? Impossibile al momento conoscere i nomi dei politici presenti: “Parterre sarà ricchissimo, nomi variopinti e molto in voga”, ma “ancora top secret”. L’ospite d’onore però si può già intuire leggendo il comunicato fra le righe, là dove si elogia “la tenacia di Platone, che più i tiranni di Siracusa lo ingabbiavano, più lui tornava”. Traduzione: Berlusconi ci sarà.
fonte articolo e vignetta 'Il Fatto Quotidiano'
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