
I due partiti stanno infatti scaldando i motori in vista della possibile campagna elettorale anticipata. Sul fronte centrodestra, il vertice del Pdl di ieri ha sfornato la grande novità delle «squadre della libertà». «Una struttura movimentista - spiega il coordinatore Ignazio La Russa - per coprire comuni e quartieri». Ronde in divisa stile Tecnocasa che vi racconteranno il miracolo berlusconiano.
Sul fronte avverso, il Pd ha annunciato che a settembre partirà la grande campagna «porta a porta». Certo, lo hanno ribadito ancora ieri in tanti, «meglio un governo tecnico, che cambi almeno la legge elettorale». Ma, se si dovesse davvero andare al voto (sciagura!) ci sono militanti, simpatizzanti, oltre a 12mila amministratori locali del Pd, pronti per «il grande ritorno del partito delle salsicce e della riscoperta della politica sul territorio - annuncia pomposamente l'eurodeputato democratico Gianni Pittella». Così coraggiosi che, rincara la dose il coordinatore della segreteria Filippo Penati, «busseranno anche alla porta dei leader del Pdl per far capire quali sono i problemi dei cittadini». E certi di vincere perché, dice David Sassoli, «il Pd ha di fronte a sé una grande occasione, e adesso deve essere unito per cambiare l'Italia». Così unito che ieri l'ex ministro Arturo Parisi non ha trovato di meglio che polemizzare perché un rappresentante della segreteria ha partecipato alle commemorazioni per il 46esimo anniversario della morte di Palmiro Togliatti. Ma tranquilli, uniti si vince. (al. bra.)
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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