Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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lunedì 23 agosto 2010
PORTA-A-PORTA «Busseremo anche alle case del Pdl» di Alessandro Braga
(vignetta Romaniello)
Già scegliere per quella che vuole essere «la più grande mobilitazione che un partito abbia mai promosso» il termine «porta a porta», che richiama alla mente il faccione di Bruno Vespa, la dice lunga sull'istinto masochista del Partito democratico. Ma tant'è, il segretario Pier Luigi Bersani, pronto appena tornerà dalla vacanza in Sardegna a lanciare la sua candidatura, non ancora ufficiale, per la premiership del centrosinistra, è convinto che sia la strada giusta per «raggiungere il più alto numero di italiani, casa per casa, e informarli dei danni che il governo Berlusconi ha prodotto in questi anni lanciando la proposta di governo del Pd». Della serie «non aprite quella porta». Perché, a disturbare il sonno domenicale di milioni di italiani il prossimo autunno non ci saranno solo testimoni di Geova, militanti di Lotta comunista e rappresentanti ambulanti di aspirapolveri. Potrebbe andarvi peggio. A suonare il vostro citofono potrebbero esserci «squadristi della libertà» o «democratici porta a porta». Fedelimilitanti impegnati su fronti opposti a spiegarvi, in caso di ritorno anticipato alle urne, perché dovreste votare per il Pd piuttosto che per il Pdl.
I due partiti stanno infatti scaldando i motori in vista della possibile campagna elettorale anticipata. Sul fronte centrodestra, il vertice del Pdl di ieri ha sfornato la grande novità delle «squadre della libertà». «Una struttura movimentista - spiega il coordinatore Ignazio La Russa - per coprire comuni e quartieri». Ronde in divisa stile Tecnocasa che vi racconteranno il miracolo berlusconiano.
Sul fronte avverso, il Pd ha annunciato che a settembre partirà la grande campagna «porta a porta». Certo, lo hanno ribadito ancora ieri in tanti, «meglio un governo tecnico, che cambi almeno la legge elettorale». Ma, se si dovesse davvero andare al voto (sciagura!) ci sono militanti, simpatizzanti, oltre a 12mila amministratori locali del Pd, pronti per «il grande ritorno del partito delle salsicce e della riscoperta della politica sul territorio - annuncia pomposamente l'eurodeputato democratico Gianni Pittella». Così coraggiosi che, rincara la dose il coordinatore della segreteria Filippo Penati, «busseranno anche alla porta dei leader del Pdl per far capire quali sono i problemi dei cittadini». E certi di vincere perché, dice David Sassoli, «il Pd ha di fronte a sé una grande occasione, e adesso deve essere unito per cambiare l'Italia». Così unito che ieri l'ex ministro Arturo Parisi non ha trovato di meglio che polemizzare perché un rappresentante della segreteria ha partecipato alle commemorazioni per il 46esimo anniversario della morte di Palmiro Togliatti. Ma tranquilli, uniti si vince. (al. bra.)
Fonte articolo 'Il Manifesto'
link collegati:
Io voto Zingaretti di Marco Travaglio
Invito a cena con relitto di Marco Travaglio
Nessun futuro per una sinistra divisa di Gian Paolo Patta
Già scegliere per quella che vuole essere «la più grande mobilitazione che un partito abbia mai promosso» il termine «porta a porta», che richiama alla mente il faccione di Bruno Vespa, la dice lunga sull'istinto masochista del Partito democratico. Ma tant'è, il segretario Pier Luigi Bersani, pronto appena tornerà dalla vacanza in Sardegna a lanciare la sua candidatura, non ancora ufficiale, per la premiership del centrosinistra, è convinto che sia la strada giusta per «raggiungere il più alto numero di italiani, casa per casa, e informarli dei danni che il governo Berlusconi ha prodotto in questi anni lanciando la proposta di governo del Pd». Della serie «non aprite quella porta». Perché, a disturbare il sonno domenicale di milioni di italiani il prossimo autunno non ci saranno solo testimoni di Geova, militanti di Lotta comunista e rappresentanti ambulanti di aspirapolveri. Potrebbe andarvi peggio. A suonare il vostro citofono potrebbero esserci «squadristi della libertà» o «democratici porta a porta». Fedelimilitanti impegnati su fronti opposti a spiegarvi, in caso di ritorno anticipato alle urne, perché dovreste votare per il Pd piuttosto che per il Pdl.
I due partiti stanno infatti scaldando i motori in vista della possibile campagna elettorale anticipata. Sul fronte centrodestra, il vertice del Pdl di ieri ha sfornato la grande novità delle «squadre della libertà». «Una struttura movimentista - spiega il coordinatore Ignazio La Russa - per coprire comuni e quartieri». Ronde in divisa stile Tecnocasa che vi racconteranno il miracolo berlusconiano.
Sul fronte avverso, il Pd ha annunciato che a settembre partirà la grande campagna «porta a porta». Certo, lo hanno ribadito ancora ieri in tanti, «meglio un governo tecnico, che cambi almeno la legge elettorale». Ma, se si dovesse davvero andare al voto (sciagura!) ci sono militanti, simpatizzanti, oltre a 12mila amministratori locali del Pd, pronti per «il grande ritorno del partito delle salsicce e della riscoperta della politica sul territorio - annuncia pomposamente l'eurodeputato democratico Gianni Pittella». Così coraggiosi che, rincara la dose il coordinatore della segreteria Filippo Penati, «busseranno anche alla porta dei leader del Pdl per far capire quali sono i problemi dei cittadini». E certi di vincere perché, dice David Sassoli, «il Pd ha di fronte a sé una grande occasione, e adesso deve essere unito per cambiare l'Italia». Così unito che ieri l'ex ministro Arturo Parisi non ha trovato di meglio che polemizzare perché un rappresentante della segreteria ha partecipato alle commemorazioni per il 46esimo anniversario della morte di Palmiro Togliatti. Ma tranquilli, uniti si vince. (al. bra.)
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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