Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
La tua opinione é importante, esprimila, lascia un commento ai post.
Prego gentilmente tutti quelli che postano la loro opinione scegliendo l'opzione 'Anonimo' di blogger di firmare il proprio commento. grazie. ros
mercoledì 18 marzo 2009
IL cummenda Berlusconi.
E se, grazie al delirio edilizio il «cummenda meneghino» tornasse costruttore?
Camilleri, da una cronaca su Berlusconi a Cernobbio: «Si agita sulla sedia. Si sistema la cravatta. Si tocca il naso… E, mai visto prima, prende appunti prima di intervenire. “Si è stufato” confida un sodale… Un po’ si sente la nostalgia dichiarata per il mestiere dell’imprenditore fare il paio con i lamenti per lo stato in cui versa la pubblica amministrazione: “utilizzo i soldi pubblici come se fossero miei. Scrivo gli appunti sul retro bianco di fogli già usati”». Non riesce più a sentirsi imprenditore fra imprenditori, politico fra politici. Un bel problema.
La fenomenologia di Silvio Berlusconi, rubando a Umberto Eco il titolo di un suo scritto dedicato a Mike Bongiorno, è quella tipica del cumenda meneghino, elevata all’infinito. Il cumenda, dal quale molti comici hanno ricavato macchiette esilaranti, è quello del «ghe pensi mi», quello che crede che se non ci fosse lui a pensare a tutto, non solo Milano, ma l’Italia intera andrebbe in malora. Spesso e volentieri il cumenda si atteggia a vittima delle circostanze che lo costringono a un attivismo frenetico. Se stesse per lui, passerebbe le giornate in ozio, nella villetta in Brianza, salvatore della patria suo malgrado. A Cernobbio, fra le altre amenità, ha dichiarato che, per far procedere le cose con sveltezza, è costretto ad amministrare i soldi dello Stato come fossero i suoi. Il che è totalmente falso. Perché mentre i suoi soldi si moltiplicano a dismisura, le casse dello Stato dimagriscono a vista d’occhio. Se Berlusconi sente prepotente la nostalgia di quando faceva il costruttore, perché non torna a farlo ora che la prossima legge sul delirio edilizio gli consentirà altri guadagni da Paperon dei Paperoni? E non presenta subito una bella lettera di dimissioni? Ci guadagnerebbe lui e ci guadagnerebbero tutti gli italiani. L'Unità
Camilleri, da una cronaca su Berlusconi a Cernobbio: «Si agita sulla sedia. Si sistema la cravatta. Si tocca il naso… E, mai visto prima, prende appunti prima di intervenire. “Si è stufato” confida un sodale… Un po’ si sente la nostalgia dichiarata per il mestiere dell’imprenditore fare il paio con i lamenti per lo stato in cui versa la pubblica amministrazione: “utilizzo i soldi pubblici come se fossero miei. Scrivo gli appunti sul retro bianco di fogli già usati”». Non riesce più a sentirsi imprenditore fra imprenditori, politico fra politici. Un bel problema.
La fenomenologia di Silvio Berlusconi, rubando a Umberto Eco il titolo di un suo scritto dedicato a Mike Bongiorno, è quella tipica del cumenda meneghino, elevata all’infinito. Il cumenda, dal quale molti comici hanno ricavato macchiette esilaranti, è quello del «ghe pensi mi», quello che crede che se non ci fosse lui a pensare a tutto, non solo Milano, ma l’Italia intera andrebbe in malora. Spesso e volentieri il cumenda si atteggia a vittima delle circostanze che lo costringono a un attivismo frenetico. Se stesse per lui, passerebbe le giornate in ozio, nella villetta in Brianza, salvatore della patria suo malgrado. A Cernobbio, fra le altre amenità, ha dichiarato che, per far procedere le cose con sveltezza, è costretto ad amministrare i soldi dello Stato come fossero i suoi. Il che è totalmente falso. Perché mentre i suoi soldi si moltiplicano a dismisura, le casse dello Stato dimagriscono a vista d’occhio. Se Berlusconi sente prepotente la nostalgia di quando faceva il costruttore, perché non torna a farlo ora che la prossima legge sul delirio edilizio gli consentirà altri guadagni da Paperon dei Paperoni? E non presenta subito una bella lettera di dimissioni? Ci guadagnerebbe lui e ci guadagnerebbero tutti gli italiani. L'Unità
Etichette:
politica
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Voglio solo suggerirvi la visione del film "L'onda". Credo sia molto pedagogico in questo momento.
RispondiEliminaDi questo cummenda non se ne può proprio più, cominciamo a parlare del dopo Berlusconi e facciamo in modo che gli arrivino queste discussioni così forse smetterà di sentirsi eterno e immortale. Come dice il Brambilla socio diFB,ne sono passati tanti, passerà pure il nano di Arcore,facciamoglielo balenare e gli tremeranno le vene e i polsi,come diceva il Padre Dante.......
RispondiEliminaChe dire, e vero Camilleri evidenzia meglio cio' che in qualche modo tutti sappiamo.
RispondiEliminaGrazie Camilleri.
E.Rolich
Vi lamentate tutti, a ragione,ma allora chi l'ha votato se non gli italiani????
RispondiEliminaChe bello aprire il blog e trovare dei commenti sensati.
RispondiEliminaInizio a rispondere all'ultimo anonimo, lo sai che questa frase la dico sempre anch'io? Ma io qui lo dico e qui NON lo nego Io sono fiera di non aver votato il Cummenda.
Ringrazio Egidio, l'alro anonimo che presumo sia Salvina e Maria per la dritta sul film.