
Non so se la dignità di un paese si possa spostare con la ruspa, ma insomma, sarebbe il caso di verificare. E la ricchezza esagerata allora? Costruita con aziende scippate con destrezza, con giudici corrotti alla bisogna, con leggi fatte apposta per favorirne l’espansione smisurata, non sarebbe roba nostra, o almeno un po’ meglio distribuita? E l’informazione, allora? Non sarebbe una cosa nostra quella parte di servizio pubblico che oggi scodinzolaminzolinianamente?
E la decenza, la decenza decapitata che vede ancora un anziano selezionatore di pupe alla guida di un telegiornale nazionale, non sarebbe anche quella una cosa da riprenderci con la ruspa? E i cattolici non dovrebbero riprendersi con la ruspa quei “valori” che il vecchio satrapo declama a gran voce quando gli fa comodo? E i militari non dovrebbero riprendersi la dignità calpestata da un premier che non va a salutare i caduti perché provato dalle notti bunga-bunga? No, ci dicono corsivisti, commentatori e sondaggi. Perché non c’è alternativa, dicono. Cioè non c’è nessuno capace di guidare una ruspa. E chiedere aiuto ai tunisini? Agli albanesi? Agli italiani che non spingono le figlie a vestirsi da infermiera, con il camice e sotto niente, solo le autoreggenti bianche per l’esprit del finesse del sultano? Mettiamo un’inserzione, facciamo un annuncio. Magari qualcuno si fa avanti, coraggio!
fonte articolo 'Il Manifesto'
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