Non racconta barzellette: lui fa miracoli. Qualunque cosa tocchi, «l’uomo della provvidenza» la trasforma in oro. O la dissolve. Dovunque vada brilla di luce propria, Guido Bertolaso, il sottosegretario che per un pelo non è diventato ministro e per un altro non è entrato a pieno titolo nel pantheon haitiano quando, convinto di avere già in tasca la sua nuova Protezione civile Spa, stava preparandosi ad esportare nel mondo se stesso e il brand del Biscione direttamente dal trampolino dell’isola caraibica appena colpita da un devastante terremoto. Da dieci anni consecutivi al vertice del Dipartimento malgradoqualche attacco naufragato da parte della magistratura comunista, Bertolaso ha fatto miracoli a Napoli e in Campania, all’Aquila e alla Maddalena, nella Sardegna colpita dagli incendi e nei territori franati di Giampilieri, Scaletta Zanclea (Me) o di Cavallerizzo (Cs).
Dove passa lui l’immondizia si dissolve e le case ricrescono come funghi dalle proprie macerie. Gli inceneritori diventano macchine impeccabili per ripulire l’aria, e spariscono perfino gli sfollati mentre
quelli che rimangono hanno il sorriso stampato sulle labbra. Tutto nelle sue mani diventa facile, a colpi di ordinanze commissariali giustificate da condizioni d’emergenza vere, presunte o totalmente inventate. E di soldi: tanti, a palate. Che siano i mondiali di nuoto, il Giubileo, la
morte di Papa Wojtyla, lo tsunami dello Sri Lanka, il G8, i tesori archeologici di Roma e Ostia antica o i vulcani nelle Eolie. Puntualmente, però, l’incantesimo svanisce appena dopo il suo passaggio. I sacchetti neri rispuntano, i termovalorizzatori si rompono, le bellissime c.a.s.e.t.t.e. iniziano a scricchiolare perdendo pezzi e pensili, le città muoiono e i territori franano, gli incendi si riaccendono e i fiumi esondano. Ma mica è colpa sua se gli enti locali sono in mano a incompetenti.
Bertolaso ha grande rispetto del principio della sussidiarietà, quello che Giuseppe Zamberletti, il padre della Protezione civile italiana, ha voluto mettere alla base del modello che tanto piace all’Ocse. Per questo adesso, che tutti hanno potuto assistere alla prova provata dell’incapacità degli enti locali campani, quelli che hanno ridotto Napoli a una città «ordinariamente sporca», è pronto di nuovo a salvare la patria. L’addio al Dipartimento è stato già annunciato e cosa di meglio per uscire di scena alla grande? ’0 miracolo, ’o miracolo. (g.m.)
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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