(vignetta
Mauro Biani)

Ricapitolando. Il premier
B. ha due processi per frode fiscale e appropriazione indebita, uno per corruzione giudiziaria e un’indagine per minaccia a corpo dello Stato, senza contare prescrizioni, reati depenalizzati (da lui), amnistie, insufficienze di prove, le archiviazioni per decorrenza termini. Il suo braccio destro
Previti è un pregiudicato per due corruzioni giudiziarie. Il suo braccio sinistro
Dell’Utri è un pregiudicato per false fatture e frode fiscale, poi ha una condanna in appello per mafia, un processo per estorsione mafiosa, uno per calunnia pluriaggravata e un’inchiesta per associazione segreta (la P3). Il suo coordinatore
Verdini è indagato per corruzione e P3. Il suo vicecoordinatore
Abelli l’hanno appena beccato a prender voti dalla ‘ndrangheta. I suoi ministri
Matteoli e
Fitto sono a processo, l’uno per favoreggiamento, l’altro per corruzione. Altri due,
Bossi e
Maroni, già pregiudicati. Fra i sottosegretari,
Letta e
Bertolaso sono indagati,
Brancher è imputato,
Cosentino ha un mandato di cattura per camorra e i pm di Roma stanno valutando la posizione del viceministro della Giustizia
Caliendo, detto “Giacomino” dai compari di P3. Questo governo-lombrosario gode della piena fiducia (35 volte in due anni) del Parlamento, e ci mancherebbe: lì siedono 24 pregiudicati e 90 fra imputati, indagati, prescritti e condannati provvisori. Anche al Parlamento europeo ci rappresentano condannati (
Patriciello, Borghezio, Bonsignore) e indagati (tipo
Mastella). In omaggio al federalismo penale, frequentano assiduamente procure e tribunali un bel po’ di sindaci: dalla
Moratti (indagata per smog e abuso) a
Tosi e
Gentilini (condannati per razzismo), da
De Luca (imputato per associazione per delinquere, concussione, truffa, falso) a
Cammarata (inquisito per abuso). E sono indagati cinque governatori regionali su 20:
Formigoni (smog),
Lombardo (mafia e abuso),
Scopelliti (imputato per omissione d’atti d’ufficio e di recente beccato a cena col boss),
De Filippo (favoreggiamento),
Iorio (concussione e abuso). L’ex governatore siciliano
Cuffaro, condannato in appello a 7 anni per favoreggiamento mafioso, è imputato per concorso esterno e il pm ha appena chiesto per lui altri 10 anni di galera. I vertici della Protezione civile vagano fra l’ora d’aria e i domiciliari. Indagati pure il
cardinale Sepe e un paio di gentiluomini di Sua Santità. L’erede al trono Vittorio Emanuele di Savoia è imputato per associazione a delinquere. Ottimi anche due presidenti emeriti della Corte costituzionale:
Mirabelli era intimo del faccendiere Pasqualino Lombardi;
Baldassarre è indagato per millantato credito. L’ex governatore di Bankitalia,
Antonio Fazio, è sotto processo per l’aggiotaggio delle scalate bancarie. Ben piazzato il Gotha di Confindustria, col gruppo della presidente
Marcegaglia che ha patteggiato per corruzione e il padre della Emma, Steno, fresco indagato per smaltimento illegale di rifiuti tossici. Il gruppo Fiat-Agnelli sfila in tribunale con Gabetti e Grande Stevens, la Telecom modello Tronchetti con gli spioni della Security, e poi Fastweb, Parmalat, Finmeccanica, Unipol, Impregilo, Ligresti, Geronzi... Ottime le performance di forze dell’ordine e servizi segreti: il Sismi di
Pollari & Pompa alla sbarra per i dossier illeciti; il capo del Dis,
De Gennaro, condannato in appello a 16 mesi per istigazione alla falsa testimonianza sui pestaggi del G8, per i quali hanno collezionato 73 condanne fra dirigenti e agenti della Polizia; una dozzina di 007 indagati per i depistaggi sulle stragi; l’ex comandante della Gdf,
Speciale, ha rimediato in appello 18 mesi per peculato; il comandante del Ros, generale
Ganzer, s’è appena guadagnato 14 anni in primo grado per traffico internazionale di droga, mentre il predecessore
Mori è imputato per favoreggiamento a Provenzano e indagato perché ai tempi delle stragi trattava con Cosa Nostra, infatti godono entrambi della “piena fiducia” del governo, e anche del Pd. Ma noi, dico noi miseri incensurati, dove abbiamo sbagliato?
Fonte articolo 'Il Fatto Quotidiano'
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