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di 'Per quel che mi riguarda'

mercoledì 26 maggio 2010

ERRATA MANOVRA di Valentino Parlato

(vignetta bandanax)
Questa manovra sulla quale i ministri hanno cominciato appena a discutere mette in evidenza almeno tre dati di fatto. Primo, che il capitalismo non è in buona salute neppure col made in Italy; secondo, che colpisce i deboli e premia i ricchi; terzo, che mette in chiaro il casino che c’è nella maggioranza. Il buon Bossi ha già dichiarato che alla cena a palazzo Grazioli andrà a mettere acqua sul fuoco.
Il capitalismo italiano è in una crisi seria, aggravata dai guai della finanza. Il dato di base è che in Italia la produttività va proprio male, tanto che illustri economisti affermano che resterebbe nei guai anche nell’ipotesi (difficile) che gli altri paesi escano dalla crisi.
La manovra, per come è stata annunciata ieri dal consiglio dei ministri, è (posso usare ancora questa parola?) assolutamente di classe. I due dati rilevanti sono il maxicondono edilizio a tutti coloro che hanno costruito abusivamente e senza pagare tasse, e dall’altra parte il taglio alle pensioni, agli stipendi degli statali e dei lavoratori in generale. Lavoratori ai quali i tagli di spesa di questa manovra assicurano precariato e disoccupazione.
La manovra (e ne vedremo delle belle nel corso della discussione parlamentare) mette in evidenza che lamaggioranza eteroclita e individualista, produrrà scontri e litigi
intestini, riducendo ancora il prestigio e l’autorità del Cavaliere, che già ha dovuto cedere a Treonti e un po’ anche alla sua stampa.
Il dibattito parlamentare sarà uno spettacolo da fiera. E Berlusconi da padrone assoluto finirà in balia delle spintonate di uno e dell’altro. Pensiamo solo al taglio alle regioni e agli enti locali: un ottimo aperitivo del federalismo fiscale buono a mandare su tutte le furie anche Bossi che dice di voler mettere acqua sul fuoco.
C’è una crisi generale del sistema capitalistico (le borse piangono) tale che cercare di superarla con i tagli della spesa, e l’austerità assicura solo disoccupazione e recessione. Ma al contrario tentare di fronteggiarla con misure keynesiane (molti deimiei amici non saranno d’accordo) porterebbe al tracollo delle banche e degli stati. Non dimentichiamo che dal 1929 a oggi sono passati 81 anni e che (come titola un ottimo volumetto della manifesto libri) il capitalismo è invecchiato e – come si dice – la vecchiaia è una malattia mortale. Immortale è solo il padreterno che non c’è.
Insomma, cari lettori, con questa crisi e questa manovra ne vedremo delle brutte,ma una crisi seria può anche risvegliare e fare arrabbiare il popolo, ancora ipnotizzato
dai successi personali di Berlusconi, che in molti si erano illusi di imitare.

Fonte articolo 'Il Manifesto'

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