
Come può immaginare, Daniele, bimbo bellissimo e felice, che cosa siano la distrofia muscolare, e il morbo di Duchenne, e il fatto che attorno alla sua vita si siano realizzati alcuni primati, alcuni spaventosi e alcuni belli: un male incurabile che colpisce uno su tremilacinquecento bimbi; un gruppo di persone che non ha mai visto, ma seguono ogni momento della sua esistenza, e guardano le sue foto, e gli augurano buon giorno e buona notte, e s’interessano alle sue esperienze e alle sue giornate, e corrono contro il tempo accanto ai suoi genitori, Fabio ed Eliana. Insieme a loro, tutti costoro spiano virtualmente, ogni mattina, la stabilità e l’energia dei passi di Daniele, e tirano un sospiro di sollievo nell’apprendere che sì, cammina, corre, gioca, fa il monello, il male non si è manifestato. Accanto a Fabio ed Eliana, si sentono pronti a tutto per salvarlo, e raccogliere quella cifra che sembra così grande, eppure è così incongrua rispetto all’obiettivo: 250.000 euro per salvare Daniele prima che il male intrappoli irreversibilmente la sua vita. E’ il costo della ricerca sul morbo di Duchenne.
Alla guida della famiglia virtuale più grande del mondo, accanto a Fabio, si è messa Cinzia Lacalamita, giornalista e scrittrice triestina, una delle migliaia di persone che Fabio Amanti ha contattato, coinvolto, ipnotizzato, fagocitato attorno al destino Daniele durante le notti trascorse a digitare su Facebook, a raccontare, a non arrendersi, a condividere l’angoscia, la speranza, l’amore, la battaglia. E Cinzia, su Facebook, ha contattato vip e persone comuni, raccolto contributi, e infine ha scritto un libro: ”Daniele, storia di un bambino che spera”, appena distribuito nelle librerie, edizioni Aliberti, il cui ricavato servirà per finanziare la ricerca. Parole che commuovono, scritte pensando a Sofia, la bimba di Cinzia, uccisa da una spina bifida subito dopo essere nata, a Daniele, a tutti gli altri bimbi condannati da malattie genetiche rare, e dal loro essere, nella disgrazia, minoranze.
E intanto, notte dopo notte, un passaparola virtuale allarga a dismisura la famiglia di Daniele, rendendo il dolore di Fabio ed Eliana più largo e insieme più leggero. «Quando un dolore arriva e lo si regala, un pezzettino, anche a chi ti sta attorno, non si fa un dispetto, ma un dono bellissimo», scrive nella prefazione al libro Silvia Tortora, anche lei giornalista, scrittrice e amica di fb di Daniele. Figlio di tutti, quel bambino. Ed il dolore che circolerebbe in Rete, se un giorno si fermassero i suoi passi, sarebbe un dolore vero, e non virtuale. di Marida Lombardo Pijola – Il Messaggero
Distrofia muscolare di Duchenne. Questo tipo di distrofia, detta anche distrofia muscolare generalizzata dell’infanzia, è la più frequente e la meglio conosciuta tra le distrofie muscolari dell’infanzia. Si osserva una forte predisposizione familiare; poiché la patologia è trasmessa come tratto recessivo legato al cromosoma X, si manifesta prevalentemente nei maschi. Nel 30% dei pazienti vi è un’anamnesi familiare negativa e si ritiene che in questi casi avvenga una mutazione spontanea del cromosoma. Si osserva occasionalmente una forma distrofica muscolare prossimale nelle ragazze. Questo fatto può avere molte spiegazioni: se la femmina ha un solo cromosoma X – per il principio di Lyon, ovvero l’inattivazione del cromosoma X paterno in una grande quantità di cellule embrionali.
Donazione. La somma necessaria per finanziare un programma di ricerca che individui un approccio terapeutico per tutte le mutazioni meno comuni è di circa € 250.000,00. Conto Corrente Postale n. 94255007. Intestato a Parent Project Onlus – causale: Fondo Daniele Amanti. Conto Corrente Bancario – Banca di Credito Cooperativo di Roma. IBAN: IT38V0832703219000000005775. Intestato a Parent Project Onlus – Causale: Fondo Daniele Amanti.
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