
Più che furenti, gli house organ del premier sembrano invece frementi. Capiscono perfettamente che il capo vacilla e fanno a gara a chi gli dà il consiglio migliore. A 360 gradi, perché la distinzione fra privato e pubblico, ribadita con tutte le forze finché c’era di mezzo la denuncia politica di Veronica, adesso che c’è di mezzo «l’addebito» nessuno la ribadisce più e tra moglie e marito ci mettono tutti il dito (consigli per il patrimonio: come non farsi turlupinare da una moglie avida). Il meglio però lo danno sul coté politico. L’Elefantino del Foglio ribadisce la sua scommessa «sul lieto fine del Cav.», però comincia a coltivare il dubbio che «dopo una splendida cavalcata di quindici anni ora si sia arrivati alla frutta». E per evitare di arrivare al caffé prova a dare uno scossone al premier, come già in passato quando paventò per lui «un 24 luglio permanente»: mandi al diavolo leggi e leggine, metta all’ordine del giorno l’immunità parlamentare, l’aumento dell’età pensionabile e un’iniezione di brunettismo negli ospedali e a scuola, dopodiché vada a difendersi «spavaldo» ai processi e incassi condanne e prescrizioni; «oppure, su questo programma, si torni al voto». Oppure. Per il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, che quando il gioco si fa duro non perde mai l’occasione di giocare, non c’è nemmeno l’oppure: intervistato sul Giornale manda a dire al premier che alla prima bocciatura in aula del processo breve la smetta di temporeggiare, provochi una crisi inaggiustabile e ci porti d’urgenza alle urne. Cossiga ne dice come al solito di cotte e di crude, ma la più bella è la risposta alla domanda su «l’assedio più violento che Berlusconi abbia mai dovuto fronteggiare », eccola: «Sicuro. Sono venute a mancare perfino delle sponde fondamentali, come quella della famiglia, incrinata da una delicata e dolorosa causa di separazione con addebito, a orologeria». Delicata, dolorosa, a orologeria. Non erano separati, privato e pubblico, personale e politico?
Fonte articolo
Nessun commento:
Posta un commento