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martedì 8 settembre 2009
Orrore libico in Presadiretta di Norma Rangeri
Parlando dagli studi di Nessma, la nuova tv satellitare tunisina, Berlusconi ha detto la verità: «Oggi niente può influenzare le masse come la televisione». Infatti: se le "masse" potessero vedere gli immigrati respinti verso la Libia, forse saremmo un paese meno xenofobo. Invece le immagini sui respingimenti, raccolte da Riccardo Iacona (Presadiretta, domenica, Raitre), in televisione sono l’eccezione alla regola del silenzio. Per recuperarle il giornalista è andato a Parigi, da un fotografo che nel mese di maggio si trovava sulla nave della guardia di finanza durante il soccorso in mare di un gommone con disperati eritrei e somali. La nave punta verso Lampedusa, i fuggiaschi credono di ricevere asilo in Italia, poi l’improvviso contrordine da Roma per il cambio di rotta verso la Libia. Come non avevamo mai visto i container sui quali vengono chiusi una volta giunti nei porti libici (vagoni con piccole feritoie, forni bollenti a cinquanta gradi, con donne e bambini che vi restano sigillati per giorni). Li trasportano nelle prigioni dove sostano mesi e anni, finché le trovano i soldi per il gommone.
Né i telegiornali avevano mai documentato i viaggi della violenza attraverso l’Africa di uomini e donne, spesso ragazzi e ragazzini, derubati dai poliziotti della frontiera libica e sbattuti nelle carceri di Bengasi e Kufra, torturati con scariche elettriche e botte. O anche rimpatriati dai porti di Venezia e Ancona dove giungono con i traghetti provenienti da Patrasso. Offrire questo quadro accanto alle parole di Gheddafi («gli africani non hanno diritto all’asilo politico»), abbracciato da Berlusconi, potrebbe aggiungere il nome di Iacona alla lista dei giornalisti wversivi. Mentre alle nostre frontiere sventola la bandiera contro lo straniero, le telecamere di Presadiretta si spostano nei luoghi dell’exploit leghista, come nel piccolo, straordinario paese della bassa emiliana, Novellara. La Lega ha triplicato i suoi voti (dal 5 al 15 per cento) in una comunità dove gli immigrati sono un valore per le aziende (metalmeccanica di precisione), la seconda generazione è di studenti felicemente insieme ai coetanei italiani, il giovane sindaco di centrosinistra opera una distribuzione solidale dei servizi sociali.
Le parole d’ordine di Bossi non dovrebbero attecchire. A meno che i fatti della buona amministrazione non fossero sopraffatti dal cannone della propaganda televisiva. Molti cittadini di Novellara plaudono alla fermezza della Lega, non sanno spiegare in che cosa l’immigrato li abbia danneggiati, ma ne sono fermamente convinti perché «lo la detto la tv».
Fonte articolo
Presa diretta di Riccardo Iacona:"Respinti" la trasmissione è andata in onda domenica 6 settembre 2009 alle 21.00 Da quando sono cominciati i respingimenti in mare sono stati finora 800 gli uomini e le donne che le autorità italiane hanno riconsegnato alla Libia. Eppure di tutti questi respingimenti non abbiamo mai visto neanche unimmagine : nessun telegiornale italiano, nè pubblico nè privato ha potuto documentare che cosa sia successo . Presadiretta per la prima volta è riuscita ad alzare il velo sul primo respingimento, quello fatto nei giorni 6 e 7 maggio dalla motonave Bovienzo della guardia di finanza insieme ad altre due unità della capitaneria di porto . In esclusiva la RAI manderà in onda le foto scattate da Enrico Dagnino lunico giornalista che si trovava a bordo della Bovienzo e che ha assistito al primo respingimento dal momento in cui è stato avvistato il gommone carico di migranti fino a quando sono stati letteralmente buttati sui pontili del porto di Tripoli . Non solo, Presadiretta è riuscita anche a dare un nome e cognome a 24 dei primi respinti : tredici eritrei e undici somali, tutta gente che scappa dalla guerra e dalla dittatura , gente che se fosse riuscita ad arrivare a Lampedusa avrebbe potuto ottenere lo status di rifugiato e il permesso di restare in Italia. E invece agli uomini e alle donne trovati allo stremo delle forze in mezzo al mare nessuno ha chiesto il nome e il cognome e sono stati rimessi nelle mani della polizia libica. Che fine hanno fatto? Che cosa succede nelle carceri libiche ? Come vengono trattati i i migranti e hanno la possibilità in Libia di vedere riconosciuto il loro diritto di asilo come sostenuto da Berlusconi durante la conferenza stampa che ha fatto con Gheddafi durante la visita a Roma nel giugno scorso? E infine la politica dei respingimenti ha contribuito al successo elettorale della Lega Nord ? Per capirlo Presadiretta è andata a Reggio Emilia dove la Lega è diventata il secondo partito della città e il terzo della provincia. Fonte
Né i telegiornali avevano mai documentato i viaggi della violenza attraverso l’Africa di uomini e donne, spesso ragazzi e ragazzini, derubati dai poliziotti della frontiera libica e sbattuti nelle carceri di Bengasi e Kufra, torturati con scariche elettriche e botte. O anche rimpatriati dai porti di Venezia e Ancona dove giungono con i traghetti provenienti da Patrasso. Offrire questo quadro accanto alle parole di Gheddafi («gli africani non hanno diritto all’asilo politico»), abbracciato da Berlusconi, potrebbe aggiungere il nome di Iacona alla lista dei giornalisti wversivi. Mentre alle nostre frontiere sventola la bandiera contro lo straniero, le telecamere di Presadiretta si spostano nei luoghi dell’exploit leghista, come nel piccolo, straordinario paese della bassa emiliana, Novellara. La Lega ha triplicato i suoi voti (dal 5 al 15 per cento) in una comunità dove gli immigrati sono un valore per le aziende (metalmeccanica di precisione), la seconda generazione è di studenti felicemente insieme ai coetanei italiani, il giovane sindaco di centrosinistra opera una distribuzione solidale dei servizi sociali.
Le parole d’ordine di Bossi non dovrebbero attecchire. A meno che i fatti della buona amministrazione non fossero sopraffatti dal cannone della propaganda televisiva. Molti cittadini di Novellara plaudono alla fermezza della Lega, non sanno spiegare in che cosa l’immigrato li abbia danneggiati, ma ne sono fermamente convinti perché «lo la detto la tv».
Fonte articolo
Presa diretta di Riccardo Iacona:"Respinti" la trasmissione è andata in onda domenica 6 settembre 2009 alle 21.00 Da quando sono cominciati i respingimenti in mare sono stati finora 800 gli uomini e le donne che le autorità italiane hanno riconsegnato alla Libia. Eppure di tutti questi respingimenti non abbiamo mai visto neanche unimmagine : nessun telegiornale italiano, nè pubblico nè privato ha potuto documentare che cosa sia successo . Presadiretta per la prima volta è riuscita ad alzare il velo sul primo respingimento, quello fatto nei giorni 6 e 7 maggio dalla motonave Bovienzo della guardia di finanza insieme ad altre due unità della capitaneria di porto . In esclusiva la RAI manderà in onda le foto scattate da Enrico Dagnino lunico giornalista che si trovava a bordo della Bovienzo e che ha assistito al primo respingimento dal momento in cui è stato avvistato il gommone carico di migranti fino a quando sono stati letteralmente buttati sui pontili del porto di Tripoli . Non solo, Presadiretta è riuscita anche a dare un nome e cognome a 24 dei primi respinti : tredici eritrei e undici somali, tutta gente che scappa dalla guerra e dalla dittatura , gente che se fosse riuscita ad arrivare a Lampedusa avrebbe potuto ottenere lo status di rifugiato e il permesso di restare in Italia. E invece agli uomini e alle donne trovati allo stremo delle forze in mezzo al mare nessuno ha chiesto il nome e il cognome e sono stati rimessi nelle mani della polizia libica. Che fine hanno fatto? Che cosa succede nelle carceri libiche ? Come vengono trattati i i migranti e hanno la possibilità in Libia di vedere riconosciuto il loro diritto di asilo come sostenuto da Berlusconi durante la conferenza stampa che ha fatto con Gheddafi durante la visita a Roma nel giugno scorso? E infine la politica dei respingimenti ha contribuito al successo elettorale della Lega Nord ? Per capirlo Presadiretta è andata a Reggio Emilia dove la Lega è diventata il secondo partito della città e il terzo della provincia. Fonte
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