
L’incontro dell’Aquila è l’ennesimo test che si presenta ai membri del G8, ed il mondo si aspetta un nuovo paradigma finanziario. È questo un appuntamento annuale che in passato ha coinciso con grandi tragedie: nel 2008 mentre i delegati si preparano a raggiungere San Pietroburgo Israele invadeva il Libano. Nonostante la guerra diventi subito l’argomento principale non si riesce a fermarla e a evitare l’ennesima crisi in Medio Oriente. Anche nel 1999, a Colonia, in Germania, le otto più potenti nazioni al mondo sono impotenti di fronte alla guerra nel Kosovo che degenera in un genocidio nel cuore dell’Europa. Fino ad oggi, dunque, il G8 ha fallito in uno dei suoi scopi e cioè promuovere la pace, la democrazia e prevenire e risolvere i conflitti. Perchè le cose dovrebbero andare in maniera diversa adesso?
Il pessimismo aleggia un po’ dovunque, nessuno si aspetta una riforma sostanziale del funzionamento dei mercati finanziari, la proposta Tremonti che verrà ufficialmente presentata all’Aquila e che vuole inscatolare i derivati all’interno di una griglia di regole rigide e globali, difficilmente finira’ per essere approvata. Americani e inglesi non lasceranno che un commercialista italiano detti le regole del grande gioco della finanza. Ma questo ennesimo fallimento potrebbe essere il colpo di grazia del G8, un’istituzione nata da una costola del Library Group, il gruppo informale di esperti finanziati e monetari, che nel 1975, all’indomani del primo shock petrolifero, decise di riunirsi ogni anno per coordinare il salvataggio delle economie occidentali. E fu proprio la serietà della crisi a far coinvolgere nell’iniziativa i politici. Da allora i problemi affrontati sono state principalmente di carattere politico, l’attuale è la prima grande prova economica dai tempi della crisi energetica.
La settimana prossima gli occhi del mondo saranno tutti puntati sull’Aquila, la gente seguirà attentamente i comunicati nella speranza che quelle decisioni si trasformino in politiche che rimpinguino i loro portafogli e li proteggano dagli abusi futuri. Se, come molti prevedo, ciò non avverra’ allora ci si domanderà perchè continuare con questa farsa, un’altra spesa inutile sostenuta dal contribuente.
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RispondiEliminaUna vergognosa farsa ciò che Berlusconi sta preparando ad Aquila. E sta facendo tutto affinchè questo grottesco spettacolo non venga turbato da manifestazioni, contestazioni, proteste....
RispondiEliminaAnche chi vive nelle tende è sovversivo se non riesce "far finta" di stare in campeggio....
Spero solo nei giornalisi stranieri, quelli italiani presenti hanno già il bavaglio istituzionali....gli altri non saranno ammessi.
Forza Italia!
Agi Berta