Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)

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di 'Per quel che mi riguarda'

martedì 26 maggio 2009

La Compagnia













Stamattina, alle ore 8,45, armata della migliore volontà, con una temperatura di 23 gradi, mi sono avviata per una passeggiata in questo luogo della città dove abito: 'il 'sottopenz'.
Ho iniziato la mia corsetta, molto 'leggera', con l'mp3 nelle orecchie, dopo un po’ mi si affianca un signore e mi saluta, rispondo al saluto (sono molto gentile), con un accenno di capo e continuo imperita fino in fondo al viale.
Al ritorno spero (speranza vana) che quel signore si sia volatilizzato:

1) perché quando 'corro’, non mi va di interloquire con le persone;

2) perché ascoltavo una canzone che mi coinvolgeva il modo particolare facendomi concentrare: 'La compagnia'.

E invece no, cerca di fermarmi un'altra volta e sapete con che scusa? Signora lei corre così? La mia risposta sarebbe stata un'altra ma siccome ho dalla mia l'educazione, rispondo diplomaticamente un 'Si' e questo incalzandomi rincara: no, perché sarebbe meglio camminare. A quel punto avrei voluto dirgli: ma lei una vagonata di cavoli suoi, NO? E invece (mannaggia alla buona educazione) ho risposto: 'ognuno ha il suo passo' e ho proseguito riportando indietro 'La Compagnia' che "quell'invadente" aveva interrotto!



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