Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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venerdì 22 maggio 2009
CI SIAMO DENTRO di Gabriele Polo
«L’Italia è una Repubblica aziendale, fondata sui Consigli d’amministrazione. La sovranità appartiene al governo, che la esercita nelle forme stabilite dal premier». L’articolo uno è già pronto, poi non c’è più nulla: la Costituzione sognata dal Cavaliere potrebbe finire lì, tutto il resto viene di conseguenza.
Anche una bella botta alla magistratura, che - almeno stando all’applausometro confindustriale - risulta molto gradita alle imprese: chissà quanti inquisiti, oltre al premier, riempivano ieri la sala del plenum padronale. Riforme radicali e definitive, magari piacerebbero anche alla brava Marcegaglia, che per il momento si accontenta di chiedere meno: meno vincoli, meno stato, meno spesa pubblica. Berlusconi, invece, non si accontenta mai. Non si limita a elencare tutto ciò che il suo governo ha fatto per le aziende, a ribadire il mito del mercato, a sentenziare che il capitale è tutto mentre il lavoro è niente, con quel che ne consegue e ne seguirà in leggi, decreti, risorse. Non si contiene, non ci riesce proprio. E, allora, basta con un Parlamento affollato di «capponi» e con giudici «d’estrema sinistra». Per non parlare di «certa stampa»; ma su quella aveva già detto e fatto tutto il giorno prima, con insulti e nomine Rai. Certo, il premier è un po’ nervoso:
che alcuni maschi non lo amino, passi. Ma che ci siano delle donne - mogli, giornaliste, giudici - che rifiutino le sue seduzioni, gli risulta insopportabile. Certo, la campagna elettorale si presta ai toni alti, soprattutto quando l’obiettivo é il plebiscito. Però l’escalation di violenza con cui la destra («il papi» in testa) è passata all’attacco è davvero impressionante e fa pensare a un piano più che a un accadimento. Nel giro di poche settimane i dipendenti pubblici sono stati bollati di fannullonaggine, il Presidente della Repubblica trattato da vecchio arnese, l’Onu declassata a ente inutile, gli studenti elevati a pericolosi sovversivi. Su «certi » giornalisti, magistrati «rossi», sindacalisti non proni, un continuo tormentone d’insulti e minacce. L’attacco al Parlamento «pletorico e dannoso» non è altro che un tirar le fila per chiudere il cerchio di un disegno politico che le elezioni europee di giugno - ridotte a sondaggio Mediaset - sono chiamate a ratificare. Nella sottovalutazione di buona parte dei media e ell’assenza di qualunque risposta politica. Qualche settimana fa un’autorevole giornalista vicina al Pd ci apostrofò dicendo che «solo il manifesto può pensare che ci sia un regime alle porte». Aveva ragione. Non è alle porte, ci siamo già dentro.
Fonte articolo
Anche una bella botta alla magistratura, che - almeno stando all’applausometro confindustriale - risulta molto gradita alle imprese: chissà quanti inquisiti, oltre al premier, riempivano ieri la sala del plenum padronale. Riforme radicali e definitive, magari piacerebbero anche alla brava Marcegaglia, che per il momento si accontenta di chiedere meno: meno vincoli, meno stato, meno spesa pubblica. Berlusconi, invece, non si accontenta mai. Non si limita a elencare tutto ciò che il suo governo ha fatto per le aziende, a ribadire il mito del mercato, a sentenziare che il capitale è tutto mentre il lavoro è niente, con quel che ne consegue e ne seguirà in leggi, decreti, risorse. Non si contiene, non ci riesce proprio. E, allora, basta con un Parlamento affollato di «capponi» e con giudici «d’estrema sinistra». Per non parlare di «certa stampa»; ma su quella aveva già detto e fatto tutto il giorno prima, con insulti e nomine Rai. Certo, il premier è un po’ nervoso:
che alcuni maschi non lo amino, passi. Ma che ci siano delle donne - mogli, giornaliste, giudici - che rifiutino le sue seduzioni, gli risulta insopportabile. Certo, la campagna elettorale si presta ai toni alti, soprattutto quando l’obiettivo é il plebiscito. Però l’escalation di violenza con cui la destra («il papi» in testa) è passata all’attacco è davvero impressionante e fa pensare a un piano più che a un accadimento. Nel giro di poche settimane i dipendenti pubblici sono stati bollati di fannullonaggine, il Presidente della Repubblica trattato da vecchio arnese, l’Onu declassata a ente inutile, gli studenti elevati a pericolosi sovversivi. Su «certi » giornalisti, magistrati «rossi», sindacalisti non proni, un continuo tormentone d’insulti e minacce. L’attacco al Parlamento «pletorico e dannoso» non è altro che un tirar le fila per chiudere il cerchio di un disegno politico che le elezioni europee di giugno - ridotte a sondaggio Mediaset - sono chiamate a ratificare. Nella sottovalutazione di buona parte dei media e ell’assenza di qualunque risposta politica. Qualche settimana fa un’autorevole giornalista vicina al Pd ci apostrofò dicendo che «solo il manifesto può pensare che ci sia un regime alle porte». Aveva ragione. Non è alle porte, ci siamo già dentro.
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Da un pò di anni non vado a votare perchè confuso, indeciso e leggendo questi articoli la mia perplessità aumenta.La sinistra mette in risaltole malefatte di Berlusconi, d'accordo!! ma voi cosa proponete? chiacchiere; da come siamo messi ci vuole ben altro e cioè fare piazza pulita di tutti i ciarlatani di destra e sinistra, scelta che ritengo del tutto casuale, per proprio tornaconto. Chi ha la faccia di c... di candidarsi lo fa esclusivamente per se stesso e i suoi familiari di certo non per un poveraccio che deve arrivare a fine mese con 520 euro. L'italiano ha imparato un altro esercizio: sfogliare le monete da un euro sperando che ce ne sia un'altra appiccicata.
RispondiEliminaCaro Anonimo, come darti torto, il tuo sdegno nei confronti di questa classe politica è più che giustificato. In Italia la maggior parte dei cittadini la pensiamo come te. È chiaro che ci sono dei distinguo tra destra e sinistra oggi. La destra e soprattutto il premier gode di un conflitto di interessi di cui al mondo non c'è esempio uguale ma questo é colpa della sinistra
RispondiEliminache non ha saputo fare nulla affinché questo continuasse a sussistere. Poi mettici anche le leggi ad personam che sempre il premier ha fatto.
tipo, per citarne alcune: il falso in bilancio, il lodo Alfano etc. sempre per salvaguardare i propri interessi ed il gioco é fatto. La sinistra all'incontrario non é stata capace di fare e soprattutto di contrastare il dominio della destra e di Berlusconi in primis.
Caro Anonimo, per quanto riguarda il voto credo sia una scelta errata non andare a votare, ma il mio é un parere personale, chiaramente.
Mi piace l'ultima frase che hai scritto, é la verità, in Italia, purtroppo, assistamo ad un dislivello di classe sociale importante. I ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri e d'altro canto la classe media non esiste quasi più, e non é una frase fatta.