Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)

La tua opinione é importante, esprimila, lascia un commento ai post.

Prego gentilmente tutti quelli che postano la loro opinione scegliendo l'opzione 'Anonimo' di blogger di firmare il proprio commento. grazie. ros

Clicca per tornare nella Home

Clicca per tornare nella Home
di 'Per quel che mi riguarda'

sabato 23 maggio 2009

MA DI CHE LEGALITA’ E ANTIMAFIA PARLIAMO? Di Pietro Milazzo

Questo 23 maggio, giornata in memoria d Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e della loro scorta, cade in un momento grave e drammatico della nostra storia.
Siamo a pochi giorni dall’approvazione alla Camera, imposta a colpi di fiducia, del disegno di legge sulla cosiddetta sicurezza che introduce, nel nostro paese, provvedimenti razzisti, xenofobi e discriminatori, che tendono non solo a peggiorare le condizioni di vita, già difficili, degli immigrati residenti nel nostro paese, ma allargano le divisioni e le separazioni tra italiani e stranieri, tra immigrati regolari e irregolari, tra ricchi e poveri.

Si introduce il reato di immigrazione clandestina che costringerà o spingerà molti pubblici funzionari, (nella loro veste di pubblici ufficiali) a trasformarsi in delatori, nelle scuole, come negli ospedali, come negli uffici.
Di conseguenza si getterà nella paura e nella clandestinità molti stranieri che oggi usufruiscono, utilmente e proficuamente per tutti, dei servizi pubblici.
Si ostacola l’iscrizione all’anagrafe dei bambini di coppie immigrate irregolari con la conseguenza di poterli destinare all’affido.
Si introduce una aggravio dei costi per le documentazioni e il permesso di soggiorno a punti.
Si ostacolano i ricongiungimenti familiari.
Si aumenta notevolmente il trattenimento, da due mesi a diciotto mesi, nei Centri per l’dentificazione e espulsione (in sigla CIE), che lo stesso Berlusconi definisce “campi di concentramento”.
Si introducono le ronde, vere e proprie milizie volontarie, che ricordano, molto da vicino, le guardie padane.
Si introducono l’anagrafe dei barboni e il reato di oltraggio a pubblico ufficiale.
Insomma tutto un impianto sicuritario-repressivo volto, non a garantire sicurezza ai cittadini, ma a garantirsi facile consenso (elettiorale) fra coloro che si sentono confusamente minacciati da una realtà sempre più incerta e precaria.
I ministri del governo Berlusconi verranno a Palermo, il 23 maggio, per tentare di portare a casa un risultato politico, dal loro punto di vista, importante,
Vogliono usare l’antimafia e la sua legittima intransigenza, giocando sulla parte dell’impianto legislativo che parla di indurimento del 41 bis, facilitazione nell’uso dei beni, mobili e immobili, della mafia, per far accettare in TOTO il disegno di legge sulla sicurezza.
USARE, cioè, la copertura della battaglia antimafia, per farci inghiottire le leggi razziali e discriminatorie!
Secondo, ancora più grave e pericoloso, cercano di ottenere questo risultato malgrado tutto quello che sta avvenendo in queste ultime ore: lo scandalo di un presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, citato esplicitamente in una sentenza emessa dalla magistratura, come artefice di una clamorosa corruzione per coprire i suoi interessi e quelli delle sue aziende.
Il grado di aberrazione in cui è caduta la realtà italiana ci impedisce di capire che questa è una situazione di straordinaria gravità!
NON POSSIAMO ACCETTARE TRANQUILLAMENTE D’ESSERE GOVERNATI DA SIMILI PERSONAGGI,OCCORRE UNA GRANDE RIVOLTA CIVILE, PACIFICA MA DETERMINATA, per chiedere le dimissioni di Berlusconi.
I ministri del governo Berlusconi non possono venire a parlare impunemente alle manifestazioni antimafia offendendo la memoria dei nostri martiri, di coloro che sono stati uccisi per difendere la democrazia e il diritto.

Nessun commento:

Posta un commento