Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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mercoledì 4 marzo 2009
L'Unità, la voce del partito ombra!
L'amministratore delegato Antonio Saracino che ha sostituito lo storico Giorgio Poidomani ha confermato che Renato Soru vuole diventare in tempi rapidi azionista di minoranza del gruppo. Non solo non metterà mano alla ricapitalizzazione necessaria per fronteggiare un debito di circa sei milioni di euro, ma pian piano tenderà ad assumere un ruolo più defilato.
Se a maggio scorso aveva rilevato il 98% delle quote societarie, diventando il proprietario unico del gruppo salvo una piccola quota di proprietà dei giornalisiti, ora sta pensando a una posizione più defilata. E trovare un acquirente è tutt'altro che facile.
Impossibile non pensare che quella di Soru sia anche una scelta politica. A maggio, l'accordo con il Pd di Walter Veltroni gli permise non solo di chiedere il sostegno del partito alla sua ricandidatura, ma pure di forzare la mano per far eleggere una segretaria regionale a lui più gradita, Francesca Barracciu. Col risultato che alla campagna elettorale per le regionali, la metà del partito fedele all'ex segretario Antonello Cabras si è tenuta ben distante dalla mobilitazione per il governatore uscente. Lo scorso mese, tutto è cambiato. Lo sganassone alle elezioni regionali, le dimissioni di Veltroni e il gelo con Dario Franceschini che all'ex governatore non ha proposto neppure un ruolo di prestigio. Il Manifesto
"È inutile cercare un retroscena canaglia nella crisi dell’Unità, scrive oggi Giampaolo Pansa sul Riformista, tutto è chiaro, nei limiti del romanzo giallo. I grandi racconti polizieschi ti mettevano sotto gli occhi i possibili colpevoli di un delitto. Ma sino all’ultima pagina non lasciavano capire chi, tra i sospettati, fosse quello giusto.Anche in questo caso gli indiziati sono tre, continua Pansa, il primo è l’ex leader del Partito democratico, Walter Veltroni. Il secondo è l’attuale padrone del giornale, Renato Soru. Il terzo, non sorprendetevi, è la Repubblica di Ezio Mauro."
Se a maggio scorso aveva rilevato il 98% delle quote societarie, diventando il proprietario unico del gruppo salvo una piccola quota di proprietà dei giornalisiti, ora sta pensando a una posizione più defilata. E trovare un acquirente è tutt'altro che facile.
Impossibile non pensare che quella di Soru sia anche una scelta politica. A maggio, l'accordo con il Pd di Walter Veltroni gli permise non solo di chiedere il sostegno del partito alla sua ricandidatura, ma pure di forzare la mano per far eleggere una segretaria regionale a lui più gradita, Francesca Barracciu. Col risultato che alla campagna elettorale per le regionali, la metà del partito fedele all'ex segretario Antonello Cabras si è tenuta ben distante dalla mobilitazione per il governatore uscente. Lo scorso mese, tutto è cambiato. Lo sganassone alle elezioni regionali, le dimissioni di Veltroni e il gelo con Dario Franceschini che all'ex governatore non ha proposto neppure un ruolo di prestigio. Il Manifesto
"È inutile cercare un retroscena canaglia nella crisi dell’Unità, scrive oggi Giampaolo Pansa sul Riformista, tutto è chiaro, nei limiti del romanzo giallo. I grandi racconti polizieschi ti mettevano sotto gli occhi i possibili colpevoli di un delitto. Ma sino all’ultima pagina non lasciavano capire chi, tra i sospettati, fosse quello giusto.Anche in questo caso gli indiziati sono tre, continua Pansa, il primo è l’ex leader del Partito democratico, Walter Veltroni. Il secondo è l’attuale padrone del giornale, Renato Soru. Il terzo, non sorprendetevi, è la Repubblica di Ezio Mauro."
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