Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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domenica 4 settembre 2011
Un paese da Lavitola in giù di Alessandro Robecchi
Lavitola è una cosa meravigliosola. L’Italia pure. Un paese che si batte come un leone contro una crisi spaventosa armato soltanto del ministro Sacconi farebbe tenerezza a chiunque. E questa è l’Italia da Lavitola in su. Da Lavitola in giù, invece, ci piace bearci di poche ma virili certezze. Dice il nostro eroe al telefono con Berlusconi: «Io sinceramente non credo che ci sia una donna al mondo che se lei le telefona e le dice ‘vieni qui a farmi una pompa’, quella non viene correndo». Eh, parole sante, vaglielo a spiegare alla Bce! Questo per dire il cenacolo di poeti e intellettuali di cui si circonda il Nostro Beneamato. Che poi il direttore de L’Avanti! sia latitante nel ventennale di Mani Pulite è solo l’eterno revival del nostro scontento; che il primo ministro italiano si faccia mandare dei telefoni con scheda panamense ci precipita dritti in Totò e Peppino. Poi c’è la fidata segretaria che parla di soldi dicendo «fotografie». Astuzia sopraffina: mi raccomando, fotografie di piccolo taglio non segnate! Altro che Pulp Fiction: un film con Tarantini è meglio di un film di Tarantino.
Quanto alle preoccupazioni da statista, c’è sempre il pensiero fisso. Dice Silvio: «A me possono dire che scopo… è l’unica cosa che possono dire di me…è chiaro?». Giusto, è un tipo generoso che vuole donare un organo. Sempre quello, però. E senza contare quanto gli costa, tra Lavitola, Tarantini che «consuma come una Ferrari», la moglie di Tarantini col doppio incarico (sarebbe pure amante di Lavitola, il dramma del doppio lavoro), e sempre con l’intermediario che si frega dei soldi, il truffatore, il truffato e quello che truffa i truffati, e Silvio che paga in contanti, pardon, in «fotografie». E che sta «cacato nelle mutande». E l’immenso Lavitola che chiosa felice: «Più merda c’è meglio è». Ecco, giusto, perfetto. E voi, davanti a un simile spettacolo, non volete contribuire, partecipare alle spese, sacrificarvi un po’? Donare un po’ di welfare, una fetta di pensione, un punto di Iva? Egoisti! Paese di merda!
fonte articolo 'Il Manifesto'
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Quanto alle preoccupazioni da statista, c’è sempre il pensiero fisso. Dice Silvio: «A me possono dire che scopo… è l’unica cosa che possono dire di me…è chiaro?». Giusto, è un tipo generoso che vuole donare un organo. Sempre quello, però. E senza contare quanto gli costa, tra Lavitola, Tarantini che «consuma come una Ferrari», la moglie di Tarantini col doppio incarico (sarebbe pure amante di Lavitola, il dramma del doppio lavoro), e sempre con l’intermediario che si frega dei soldi, il truffatore, il truffato e quello che truffa i truffati, e Silvio che paga in contanti, pardon, in «fotografie». E che sta «cacato nelle mutande». E l’immenso Lavitola che chiosa felice: «Più merda c’è meglio è». Ecco, giusto, perfetto. E voi, davanti a un simile spettacolo, non volete contribuire, partecipare alle spese, sacrificarvi un po’? Donare un po’ di welfare, una fetta di pensione, un punto di Iva? Egoisti! Paese di merda!
fonte articolo 'Il Manifesto'
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