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di 'Per quel che mi riguarda'

martedì 20 settembre 2011

Il mandrillo impotente di Marco Travaglio

(vignetta Joe Pivello-Il Punto)
Ma sì: visto che ce lo teniamo un altro anno e mezzo, almeno divertiamoci. Così non pensiamo allo spread e ad altre cose brutte. Ricapitolando. Il capo dello Stato non ha finito di monitare (“ciascuno si assuma le proprie responsabilità”; quando si dice cantarle chiare) e il ministro delle Riforme annuncia la secessione sotto lo sguardo compiaciuto del ministro dell’Interno che dovrebbe chiamare la forza pubblica e disperderlo con gli idranti. Intanto il presidente del Consiglio si gioca alla morra la seguente alternativa: mi sputtano di più se vado all’Onu o al processo Mills? Alla fine sceglie il secondo, dove non è prevista la Merkel né altre culone inchiavabili. Stiamo parlando dello stesso premier che fa nominare consulenti di Finmeccanica tali Lavitola, Tarantini e Debbie Castaneda (già Miss Colombia). Che versa migliaia di euro a tal Juanino, domestico peruviano ed emissario di Lavitola. Che parla con Lavitola da una scheda intestata a tale Ceron Caceres, pure lui peruviano. Che tratta con Lavitola la nomina del numero 2 della Guardia di Finanza. Che procura a Gianpi, spacciatore di coca e suo pappone personale, il visto diplomatico per portarselo in missione in Cina. Che nell’ultima manovra vieta agli italiani i pagamenti in contanti oltre i 2.500 euro mentre lui ne faceva per 800 mila a Tarantini & Lavitola. Che manda al Parlamento italiano, a quello europeo e al Consiglio regionale lombardo tre fornitrici di mignotte. Che fa ribrezzo persino al premier turco Erdogan, il quale rifiuta di incontrarlo per motivi di igiene e decenza. Se poi uno non ne avesse ancora abbastanza, apre il Giornale in una pagina a caso. Vi troverà quelle che la Domenica del Corriere chiamava “Cartoline del pubblico”. Cioè barzellette. Solo che quelle erano opera dei lettori, queste le scrivono i giornalisti chiamandole “articoli”. Molto apprezzata l’intervista a Giuliano Ferrara, noto frequentatore di se stesso, che si dipinge assediato da “molti sostenitori, persone che mi apprezzano e mi seguono”. Ma forse voleva dire “inseguono”: infatti ha la scorta, nel timore che i fan lo raggiungano. Poi dice: “Santoro non è stato cacciato dalla Rai ma se n’è andato” (buona questa). Poi rivela: “La mia curva di ascolti è in salita” (infatti partì dal 20,63% di share con 5,9 milioni di telespettatori e chiuse al 18,13% con 4,2 milioni, mettendone in fuga 1,7 in due mesi e mezzo). Poi aggiunge: “Sono contro il conduttore unico” (infatti fa un programma da solo). Intanto quel burlone di Feltri celebra le virtù amatorie del mandrillone: “Se gli inquirenti vogliono accertare la media settimanale delle scopate di Silvio, invece di perder tempo a sbobinare migliaia di chiacchierate hard, avessero fatto uno squillo a me. Forse esagerando, avrei detto loro: 48... Gli andrologi sarebbero felici di portarselo in giro per il mondo ed esibirlo, per motivi di studio scientifico, ai congressi medici. Non per curarlo, ma per svelare il segreto del suo alto rendimento senza eguali nella storia dell’umanità”. Eppure il 19 giugno 2009, per salvarlo dagli scandali Noemi & D’Addario, lo stesso Feltri gli dava dell’impotente su Libero: “Il Cavaliere è accusato di fare ciò che dubito possa fare: dedicarsi a una sfrenata attività sessuale... Fantasie. Frequento da anni gli urologi. Questioni di prostata, data l’età... Se hai un cancrone proprio lì, la prostata va eliminata col tumore. E allora addio rapporti. Facendo strame della privacy, affermo che Silvio nel ‘96 fu operato di cancro alla prostata al San Raffaele... Non racconto balle se dico buonanotte al sesso. Berlusconi ha 73 anni, non ha più la prostata. La scienza fa miracoli tranne uno: quello... Ma vi sono quotidiani che hanno sprezzo del ridicolo, e insistono”. Tipo il suo che, con sprezzo del ridicolo, insiste. Ora, avrà ragione il Feltri-1 (B. impotente) o il Feltri-2 (B. mandrillone)? Attende lumi, col fiato sospeso, un plotone di madamine. Tante almeno quanti sono i fans di Giuliano Ferrara.

fonte articolo 'Il Fatto Quotidiano'






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1 commento:

  1. di una cosa dubito: la prostata lui ce l'ha, si invento per suscitare pietà un famigerato cancro dal quale ne uscì. Detto ciò, non significa mica che esso abbia delle performance; come ha mentito per la prostata mente quando dice di arrivare a otto, secondo me le fa scopare dal suo fidato segretario, al buio fitto, e poi dice: "crbbio che notte!".

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