
1) La corruzione si combatte, oltreché riformando la Pubblica amministrazione e ritirando la mano pubblica dall’economia, con la repressione. Il 1° marzo 2010, in pieno scandalo Cricca, il Consiglio dei ministri licenziò un ddl anticorruzione-brodino che poi si perse nei meandri del Senato. Perché non fare una battaglia per riesumarlo ed emendarlo con la proposta organica lanciata dal Fatto un anno fa e sposata da Pd, Idv, Fli e Sel? Si tratta di recepire la Convenzione penale del Consiglio d’Europa sulla corruzione, sottoscritta a Strasburgo nel ‘99 e mai ratificata dall’Italia, allo scopo di: accorpare corruzione e concussione in un unico reato che vieta al pubblico ufficiale e all’incaricato di pubblico servizio di prender soldi da chicchessia; introdurre nuovi reati puniti in tutto il resto dell’Occidente: autoriciclaggio, corruzione fra privati e traffico di influenze illecite.
2) Ripristinare il reato di falso in bilancio sciaguratamente abolito, di fatto, dal secondo governo Berlusconi nel 2002.
3) Riformare la prescrizione, arrestandola al momento della richiesta di rinvio a giudizio e cancellando la legge ex Cirielli (oggi la corruzione si prescrive 7 anni e mezzo dopo che è stata commessa, mentre prima scattava dopo 15).
4) Rilanciare le proposte della commissione Mastella del 2006 (comprendeva i magistrati Davigo, Greco, Ielo) per una Giustizia che si autofinanzi recuperando il maltolto della criminalità economica e fissando una cauzione sulle impugnazioni.
5) Riformare i reati fiscali all’americana: triplicando le pene, ora talmente irrisorie (3 anni per la dichiarazione infedele e 6 per la frode) da garantire all’evasore che non farà un giorno di galera e si terrà il bottino; e abolendo le soglie di non punibilità introdotte dall’Ulivo, che consentono di evadere ogni anno fino a 50mila euro (frode) e 100mila (dichiarazione infedele) senza finire in tribunale. Lo slogan berlusconiano contro il “mettere le mani nelle tasche degli italiani” si sta rivelando per quello che era: una truffa. Si attende qualcuno che se ne intesti un altro, più etico e realistico ma altrettanto popolare: “mettere le mani nelle tasche e le manette ai polsi dei ladri”.
fonte articolo 'Il Fatto Quotidiano'
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in 63 anni di REPUBBLICA di parole i politici ne hanno vomitate a fiumi sul POPOLO.
RispondiEliminaÈ tempo di raccolto facendo un riscontro delle promesse fatte in 63 anni i conti non tornano.
il POPOLO confrontando il dare con l’avere si è accorto che è più ciò che dà rispetto ha ciò che riceve.
I risultati sono ottimi per i politici e le lobby che rappresentano
catastrofici per il popolo che dovrà con sacrificio risanare i danni lasciati dai governi che si sono alternati in 63 anni di mala politica
i ricatti sul costo del lavoro che i padroni ritengono troppo alto
mentre si spartiscono bonus da capogiro alla faccia della miseria.
il costo della vita aumenta con il consenso di chi governa (Destra o sinistra)
non si interviene sui ritardi del rinnovo del contratto di lavoro quando va bene di due anni
si permette che l’aumento sia spalmato in tre rate
quando il tutto si concluderà saremo a ridosso della prossima scadenza di contratto
Erodendo poco a poco il salario che col tempo si svaluterà sempre di più.
I GOVERNI favorendo le aziende arrecano danni alla classe OPERAIA
basterebbe confrontare gli stipendi dei nostri OPERAI, con quelli dei PAESI FONDATORI della comunità EUROPEA
i nostri, sono inferiori minimo del 30% chiunque di destra o di sinistra abbia GOVERNATO sene assuma le responsabilità
prima che sia troppo tardi visto che le colpe sono di tutta la classe POLITICA
che ha seminato MISERIA per il POPOLO, e ricchezza per la loro etnia di SCIACALLI .
PS siamo arrivati a dire che il futuro dei giovani è in pericolo per colpa dei Padri
Se colpa c’è è quella di avere riposto fiducia nei giovani e nel non avere capito
Che i caratteri si forgiano nel superare le difficoltà di tutti i giorni
Lottando per conservare e migliorare ciò che i Padri hanno ottenuto
Con lotte sindacali e sacrifici
Voi volete tutto scodellato e senza sacrifici
Giovani svegliatevi, il vostro futuro lo state svendendo per apatia VITTORIO