Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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mercoledì 6 luglio 2011
BERLUSCONI - Le gang del partito degli onesti di Giuseppe Di Lello
(vignetta Claudio Ruiu)
L’antica e ricorrente ambizione di fondare un Partito degli onesti, come antidoto alla cattiva politica, ha fatto breccia anche nel neosegretario del Pdl Angelino Alfano ed è stata accolta con unanime ovazione dalla platea dei delegati. Tra questi prontissimo ad iscriversi anche la toga azzurra on. Alfonso Papa che al Corriere della Sera ha assicurato come sinceri i suoi applausi per la proposta. Sino ad oggi non sappiamo cosa ne pensino i vari Cosentino o Brancher, ma si può essere sicuri che saranno della partita.
Siamo stati sempre scettici nei confronti dei vari codici etici o decaloghi comportamentali che, di tanto in tanto, vengono promessi da destra e da sinistra.
Siamo scettici proprio perché è nella natura, umana e politica, dei proponenti volerli imporre agli altri riservando a se stessi eccentriche eccezioni che annullano la regola.
Dovendo trovare una personalità, autorevole e al di sopra delle lotte politiche attuali, che ha condiviso questo nostro fastidio per una moralità certificata da iscrizioni e tessere, ci siamo ricordati ancora una volta di Enea Cavalieri che nel 1876, nell’introduzione alla "Inchiesta in Sicilia" di Sonino e Franchetti, così scriveva: «Nel frattempo le agitazioni e le accuse partigiane, inasprendo le già profonde divergenze sui metodi del Governo, avevano piombato sempre peggio il Paese e il Parlamento nella confusione e nell’irrequietezza; ed Ernesto Nathan, nostro caro amico personale…..obbedendo a concetti etici in lui profondamente radicati, pubblicava in opuscolo un appello per costituire una Lega degli onesti, la quale doveva far argine contro gli intrighi ed i fini loschi dei politicanti di mestiere. Per discutere sull’opportunità di associarsi a lui, Leopoldo Franchetti mi invitò con Sidney Sonnino ad un convegno ospitale nella sua dimora di Firenze. Le disposizioni dei miei amici erano favorevoli: ma io obiettai subito che era progetto poco pratico, parendomi chiaro che i meno onesti sarebbero stati i più frettolosi a voler far parte della Lega, mentre poi non vedevo come si potesse riuscire a respingerli».
In buona sostanza il dilemma è tutto qui: su che base scrutinare i meno onesti per estrometterli e quali limiti incontrano gli scrutinatori? Già i premessa il neosegretario Alfano ha messo le mani avanti riconoscendo al suo Capo la qualità di perseguitato da quella giustizia di cui è ancora ministro, includendolo esplicitamente nel novero degli onesti: e così al Cavaliere, mondato in un sol colpo delle tante prescrizioni e dei tanti processi in corso, è venuto facile concedersi un nuovo colpo di onestà inserendo nella corrente finanziaria salva-conti-pubblici una ennesima
norma salva-conti-privati-suoi.
Non sappiamo come finirà la vicenda Papa, né che fine farà lo stravolgimento delle regole processuali civili ad uso personale blindato probabilmente dal voto di fiducia,ma è certo che il Partito degli onesti di Alfano, seppur esaltato dalle gang mediatiche
del Cavaliere, getterà nuova carne sulle graticole umoristiche nostrane e internazionali.
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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L’antica e ricorrente ambizione di fondare un Partito degli onesti, come antidoto alla cattiva politica, ha fatto breccia anche nel neosegretario del Pdl Angelino Alfano ed è stata accolta con unanime ovazione dalla platea dei delegati. Tra questi prontissimo ad iscriversi anche la toga azzurra on. Alfonso Papa che al Corriere della Sera ha assicurato come sinceri i suoi applausi per la proposta. Sino ad oggi non sappiamo cosa ne pensino i vari Cosentino o Brancher, ma si può essere sicuri che saranno della partita.
Siamo stati sempre scettici nei confronti dei vari codici etici o decaloghi comportamentali che, di tanto in tanto, vengono promessi da destra e da sinistra.
Siamo scettici proprio perché è nella natura, umana e politica, dei proponenti volerli imporre agli altri riservando a se stessi eccentriche eccezioni che annullano la regola.
Dovendo trovare una personalità, autorevole e al di sopra delle lotte politiche attuali, che ha condiviso questo nostro fastidio per una moralità certificata da iscrizioni e tessere, ci siamo ricordati ancora una volta di Enea Cavalieri che nel 1876, nell’introduzione alla "Inchiesta in Sicilia" di Sonino e Franchetti, così scriveva: «Nel frattempo le agitazioni e le accuse partigiane, inasprendo le già profonde divergenze sui metodi del Governo, avevano piombato sempre peggio il Paese e il Parlamento nella confusione e nell’irrequietezza; ed Ernesto Nathan, nostro caro amico personale…..obbedendo a concetti etici in lui profondamente radicati, pubblicava in opuscolo un appello per costituire una Lega degli onesti, la quale doveva far argine contro gli intrighi ed i fini loschi dei politicanti di mestiere. Per discutere sull’opportunità di associarsi a lui, Leopoldo Franchetti mi invitò con Sidney Sonnino ad un convegno ospitale nella sua dimora di Firenze. Le disposizioni dei miei amici erano favorevoli: ma io obiettai subito che era progetto poco pratico, parendomi chiaro che i meno onesti sarebbero stati i più frettolosi a voler far parte della Lega, mentre poi non vedevo come si potesse riuscire a respingerli».
In buona sostanza il dilemma è tutto qui: su che base scrutinare i meno onesti per estrometterli e quali limiti incontrano gli scrutinatori? Già i premessa il neosegretario Alfano ha messo le mani avanti riconoscendo al suo Capo la qualità di perseguitato da quella giustizia di cui è ancora ministro, includendolo esplicitamente nel novero degli onesti: e così al Cavaliere, mondato in un sol colpo delle tante prescrizioni e dei tanti processi in corso, è venuto facile concedersi un nuovo colpo di onestà inserendo nella corrente finanziaria salva-conti-pubblici una ennesima
norma salva-conti-privati-suoi.
Non sappiamo come finirà la vicenda Papa, né che fine farà lo stravolgimento delle regole processuali civili ad uso personale blindato probabilmente dal voto di fiducia,ma è certo che il Partito degli onesti di Alfano, seppur esaltato dalle gang mediatiche
del Cavaliere, getterà nuova carne sulle graticole umoristiche nostrane e internazionali.
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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