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di 'Per quel che mi riguarda'

martedì 15 febbraio 2011

Bufala Bill di Marco Travaglio


A furia di insistere, gli sconvolgenti scoop del Giornale e di Libero, uniti alle manifestazioni di Mutanda Ferrara e Crudelia Santanchè, sortiscono i primi effetti: secondo un sondaggio di Ilvo Diamanti per Repubblica, il 59% degli italiani è convinto che B. è colpevole, il 20 che è innocente e il restante 20 non sa. Ma gli sforzi dei signorini grandi firme convinceranno presto anche gli incerti. Un mese fa Belpietro rivelò che una escort era pronta a dimostrare di aver fatto sesso a pagamento con Fini; e che un supertestimone era pronto a giurare che ad Andria si stava organizzando un falso attentato a Fini per incolparne il solito B. Ora la escort è stata incriminata per essersi inventata tutto e il supertestimone ha confessato di essersi inventato tutto. Perché si fossero rivolti proprio a Belpietro, detto anche Bufala Bill dopo la storia tragicomica del presunto attentato sventato dal suo caposcorta, è inutile spiegarlo: si sa che a Libero non si butta via niente. Per non essere da meno, ieri il Giornale ha piazzato altri due colpi da maestro. Dopo “gli amori segreti della Boccassini” (nel 1980 aveva un fidanzato giornalista e, di tanto in tanto, lo baciava, dunque B. è innocente); dopo gli altarini di Catherine Spaak (“esordì diciassettenne nel film La voglia matta vietato ai 14” dove “il vecchiaccio Tognazzi impazziva per lei, la sua frangia e il suo bikini”, dunque non può indignarsi per i bungabunga, dunque B. è innocente); dopo le foto di Noemi e dell’amica Roberta vestite da orsoline a Villa Certosa (dunque B. è innocente), lo zio Tibia sfoderato un altro titolone coi fiocchi: “Ecco il leader nudo (e in un luogo pubblico). Non è Berlusconi”. E chi sarà mai? La foto sfocata di tre giovani con una strisciolina nera sulle pudenda potrebbe ingannare, ma la didascalia non lascia dubbi: “Un giovane Nichi Vendola nel campo nudisti di Capo Rizzuto”. Uno scoop mica da ridere: “Foto imbarazzante di Vendola... difendeva la libertà sessuale, ora lo acclamano come paladino dell’etica... Sinistra in piazza, ma l’unica foto scandalo è quella del suo Vendola”. Capìta la doppia morale della sinistra in piazza? Un milione di persone difende la dignità della donna e intanto 32 anni fa Vendola se ne stava nudo in una spiaggia di nudisti. Poi dicono che non ci sono più le inchieste di una volta. Ma ecco il secondo scoopone: Claudia Mori, pure lei in piazza, “nel 1985 nel film Joan Lui diretto e interpretato da Celentano (il marito, ndr) indossa un vestito bianchissimo sotto una cascata d’acqua: trasparente ovunque, tutto compreso, seno e pure il resto, il pube s’intende”. La logica è stringente, non si scappa: la Mori non deve permettersi di manifestare per la dignità delle donne e B. è innocente. E che dire di Francesca e Cristina Comencini che organizzano la protesta delle donne, dimenticando che il padre Luigi pervertì intere generazioni con un Pinocchio televisivo ad alto contenuto erotico? Che ci faceva la pornofata turchina con quel burattino dal naso di legno che si allungava e si accorciava? Immaginiamo la calca nella redazione del Giornale in questi giorni febbrili: segugi da riporto e da compagnia trafelati davanti all’uscio di Sallusti brandiscono prove sempre più schiaccianti dell’innocenza del padrone e dell’incoerenza della sinistra. Molto richiesta la foto di Rosy Bindi nel giorno della prima comunione con un abitino da suora molto osè che lascia scoperte le caviglie. Vale oro Susanna Camusso ritratta a un corteo di metalmeccanici in una tuta blu che fa intravedere curve molto pericolose e manda in tilt un’intera catena di montaggio, con gravi danni alla produzione. Quotatissimi i dagherrotipi giovanili che immortalano Di Pietro all’asilo con il dito nel naso, il piccolo Bersani sul fasciatoio col pistolino di fuori infarinato di borotalco e un baby D’Alema già baffuto e occhieggiante con sguardo lubrico e la nurse che lo impomata con la pasta di Fissan. Titolo: “Incastrati! I moralisti senza morale della sinistra, ecco le prove. Dov’era la Boccassini?”.

fonte articolo e vignetta 'Il Fatto Quotidiano'

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