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di 'Per quel che mi riguarda'

lunedì 8 novembre 2010

La sinistra e la sindrome della scopa di Guido Paniccia

(vignetta Mauro Biani)
Nulla di nuovo sotto il cielo mi verrebbe da dire, da sostituirsi per chi crede con il più vicino a noi e certamente meno pretestuoso, siamo alle solite. Un osservatore attento ed equilibrato della cosa politica a questo punto, analizzerebbe il perché, trovando spiegazioni illuminanti per poi magari, snocciolare il rimedio o i rimedi che sò, una sorta di terapia a base di antibiotici ed antidepressivi, così da debellare finalmente l'oscuro male che ha colpito la sinistra di questo paese, tanto tempo fa. Certamente non si reputa tale il sottoscritto, che non è un analista politico né tanto meno attento ed equilibrato, per tanto direte voi, il discorso si potrebbe chiudere qui. È scontata anche la risposta.
La sinistra di cui mi onoro meglio, a cui sono felice di appartenere, ha da tempo una sindrome strana e perniciosa come spesso sono questo tipo di affezioni; una sintomatologia complessa ha colpito le anime e i cuori, molti anni addietro e da allora, nonostante gli interventi, alcuni alquanto maldestri per la verità, di autorevoli esponenti della stessa, non si riesce a trovare la cura. Vorrei provare intanto a fare una diagnosi ché mi hanno insegnato, dovrebbe sempre precedere la cura; così tanto per parlare. Credo che molto sia da attribuirsi alla natura stessa della sinistra, ricca come è naturalmente, e voglio proprio intendere questo, di molteplicità, finanche di ricchezze intellettuali, umori diversi e stratificati, sogni dalle mille facce e pareri spesso contrapposti. Tutto questo se gestito al meglio ed incanalato in un progetto ampio potrebbe, ma dovrei dire dovrebbe, essere il valore aggiunto, la speranza di migliorare le vita dei tanti che in tanti vi si riconoscono, contribuendo ognuno con il suo bagaglio di esperienze ad impiantare una società più giusta che mettesse al centro il benessere dell'individuo. Parliamo di ogni individuo, è chiaro. Questo però se ampiamente condivisibile [credo] si rivela ad ogni occasione piuttosto arduo da compiere, sia su scelte profonde che sul semplice partecipare ad iniziative comuni. L'ultimo motivo lo pone Nichi Vendola, con la sua affermazione che Sinistra Ecologia e Libertà non parteciperà alla manifestazione indetta dal Partito Democratico nei prossimi giorni, adducendo il fatto che è stata organizzata dagli altri. Il dimenticare a volte dell'onestà intellettuale è uno dei sintomi della patologia che spesso si manifesta, qui a manca e la cosa mi dispiace molto, fosse altro perché credo che la semplicità che è difficile a farsi, nasce proprio dall'esigenza di essere sempre onesti con se stessi e con gli altri, storia compresa. Abbiamo criticato causticamente e ferocemente pure, le affermazioni di Bersani sulla mancata partecipazione del PD alla manifestazione della FIOM, sempre con la stessa bizzarra affermazione di essere un'iniziativa organizzata da altri. In base a questo, non capisco la presa di posizione di Nichi, che stimo moltissimo oltretutto, il suo non partecipare ad un'iniziativa del PD prossima ventura mi sembra molto una ripicca non pensata, ed anche piuttosto infantile in un momento aggiungo, di grossa difficoltà delle destre becere ed arroganti che, è questa la speranza, potrebbero implodere da un momento all'altro. Vorrei dire a Nichi che era molto che a sinistra non si sentiva parlare di sogni, speranze ed aspettative, meno che meno di poesia. Questa cosa unita alla sua statura politica ha riacceso antiche idee piuttosto in disuso, alimentando fiducia e possibilità, nuove prospettive, rimettendo in moto una certa fantasia a noi venuta meno. Ora mi chiedo...perché mettere in discussione tutto questo, per quale motivo colui che si candida legittimamente a guidare il centro sinistra tutto, prende una decisione tanto affrettata quanto, ho paura inopportuna. Non vorrei dilungarmi troppo, ma qui c'entra la scopa del titolo. La sinistra di questo paese è da molto, troppo tempo, simile ad uno stanzone piuttosto impolverato e caotico, pieno di contenitori e scatole ammassate alla bene e meglio, dove non si aprono le finestre ed in taluni casi, neppure le imposte, così da rendere l'aria viziata ed irrespirabile. Per prima cosa, potremmo fare un ricambio spalancandole quelle finestre, che nella metafora del discorso, può essere vista proprio nella persona di Vendola. A questo punto serve una buona scopa che raccolga da terra la polvere abbondante che nello stanzone si è raccolta, ma ecco che la scopa dimostra tutta la sua inefficacia, specie se vecchia e sfilacciata come spesso sono quelle. Per quanto si possa provare a pulire, rimane sempre un certo alone, che non si riesce a togliere nemmeno ripassandoci più volte. L'immagine debbo dire è scaturita dai commenti usciti fuori con il mio amico Gianni, quello del caffè con il quale condividiamo la medesima passione politica ed in buona parte, le stesse perplessità rispetto a chi la esercita. Voglio dire che mai come ora, la situazione tragica ed ancora comica del nostro paese impone a tutti di fare un passo indietro nelle mete personali, divenendo mano destra e mano sinistra nella contemporaneità dell'azione [J.Saramago] per giungere a modellare armoniosamente tutte le posizioni. In altre parole è giunto il momento di sostituire la scopa!

Con tutta la passione che sento...

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