Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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martedì 9 novembre 2010
Il governo allarghi la regolarizzazione di Enrico Pugliese
(foto corriere.it)
La polizia è intervenuta ieri all’alba a Brescia per sgomberare il presidio di solidarietà con gli immigrati che da una settimana ormai conducono la loro protesta pacifica. L’intervento e i commenti ufficiali intesi a giustificarlo sono stati davvero squallidi. Lo sgombero – ed evidentemente anche le botte - secondo la questura servivano solo «a garantire condizioni di sicurezza degli stessi immigrati». Una sollecitudine, un po’ strana e un impegno eccessivo, per altro all’alba. La sostanza dei fatti è un’altra. È che a una manifestazione non violenta di immigrati che chiedono semplicemente il permesso di soggiorno per poter continuare a vivere e a lavorare in pace si è risposto con violento un tentivo di sgombero (con la scusa di voler piazzare un rete di sicurezza).
Sul carattere politico dell’intervento non mi pare che possano esserci dubbi. Non a caso esso è avvenuto a seguito della grande manifestazione di solidarietà che si era tenuta il giorno prima a Brescia con vasta partecipazione di gente e adesione di forze politiche e sindacali. E cresce anche la solidarietà intorno ai lavoratori che sono saliti sulla Torre Carlo Erba a Milano.
Il governo da un lato ha voluto mostrare la faccia cattiva, in coerenza con quanto dichiarato fin dall’inizio della protesta da esponenti politici e dalla questura, dall’altro non ha saputo resistere alla tentazione della furbizia e dell’inganno. Ma non sempre questa linea funziona: la protesta rischia, anzi - diciamolo chiaramente - ha buone prospettive di dilagare e di ottenere un sostegno sempre più largo.
Ciò ovviamente se le forze che la hanno fin’ora appoggiato gli immigrati in lotta continuano a sostenerli e a fare propria la loro richiesta di sanatoria per tutti, sia per chi è stato raggirato da faccendieri, sia per chi semplicemnte non ha potuto godere dell’ultimo provvedimento: che ha permesso solo la regolarizzazione delle collaboratrici e delle assistenti familiari escludendo tutti gli altri in particolare gli operai (come quelli che manifestano a Brescia e a Milano). Una scelta che non ha altra spiegazione che il razzismo e la crudeltà. Come è ormai evidente c’è uno scontro di portata profonda tra la ragionevolezza della richiesta dei lavoratori e l’irrazionale prepotenza del governo.
Quando nell’ultima sanatoria si decise di escludere i lavoratori alle dipendenze di imprese si sapeva bene che l’effetto sarebbe stato quello di far aumentare il numero degli irregolari (o clandestini come si ama dire) condendo il tutto con l'introduzione del reato di clandestinità. Mentre in passato con le sanatorie si era riusciti a riassorbire il numero dei sans papiers, con le scelte del governo in carica si è riusciti a produrne al contempo un alto numero e rendere loro la vita più difficile.
Ora si vedono i risultati di questa linea e i lavoratori di Brescia hanno avuto anche il merito di mettere in atto una grande denuncia e far capire i
termini della situazione. Ma è anche possibile una soluzione immediata: il governo può porre rimedio alla situazione allargando la regolarizzazione dello scorso anno agli esclusi. Solo questo in fondo chiedono il buon senso e i lavoratorii in lotta.
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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La polizia è intervenuta ieri all’alba a Brescia per sgomberare il presidio di solidarietà con gli immigrati che da una settimana ormai conducono la loro protesta pacifica. L’intervento e i commenti ufficiali intesi a giustificarlo sono stati davvero squallidi. Lo sgombero – ed evidentemente anche le botte - secondo la questura servivano solo «a garantire condizioni di sicurezza degli stessi immigrati». Una sollecitudine, un po’ strana e un impegno eccessivo, per altro all’alba. La sostanza dei fatti è un’altra. È che a una manifestazione non violenta di immigrati che chiedono semplicemente il permesso di soggiorno per poter continuare a vivere e a lavorare in pace si è risposto con violento un tentivo di sgombero (con la scusa di voler piazzare un rete di sicurezza).
Sul carattere politico dell’intervento non mi pare che possano esserci dubbi. Non a caso esso è avvenuto a seguito della grande manifestazione di solidarietà che si era tenuta il giorno prima a Brescia con vasta partecipazione di gente e adesione di forze politiche e sindacali. E cresce anche la solidarietà intorno ai lavoratori che sono saliti sulla Torre Carlo Erba a Milano.
Il governo da un lato ha voluto mostrare la faccia cattiva, in coerenza con quanto dichiarato fin dall’inizio della protesta da esponenti politici e dalla questura, dall’altro non ha saputo resistere alla tentazione della furbizia e dell’inganno. Ma non sempre questa linea funziona: la protesta rischia, anzi - diciamolo chiaramente - ha buone prospettive di dilagare e di ottenere un sostegno sempre più largo.
Ciò ovviamente se le forze che la hanno fin’ora appoggiato gli immigrati in lotta continuano a sostenerli e a fare propria la loro richiesta di sanatoria per tutti, sia per chi è stato raggirato da faccendieri, sia per chi semplicemnte non ha potuto godere dell’ultimo provvedimento: che ha permesso solo la regolarizzazione delle collaboratrici e delle assistenti familiari escludendo tutti gli altri in particolare gli operai (come quelli che manifestano a Brescia e a Milano). Una scelta che non ha altra spiegazione che il razzismo e la crudeltà. Come è ormai evidente c’è uno scontro di portata profonda tra la ragionevolezza della richiesta dei lavoratori e l’irrazionale prepotenza del governo.
Quando nell’ultima sanatoria si decise di escludere i lavoratori alle dipendenze di imprese si sapeva bene che l’effetto sarebbe stato quello di far aumentare il numero degli irregolari (o clandestini come si ama dire) condendo il tutto con l'introduzione del reato di clandestinità. Mentre in passato con le sanatorie si era riusciti a riassorbire il numero dei sans papiers, con le scelte del governo in carica si è riusciti a produrne al contempo un alto numero e rendere loro la vita più difficile.
Ora si vedono i risultati di questa linea e i lavoratori di Brescia hanno avuto anche il merito di mettere in atto una grande denuncia e far capire i
termini della situazione. Ma è anche possibile una soluzione immediata: il governo può porre rimedio alla situazione allargando la regolarizzazione dello scorso anno agli esclusi. Solo questo in fondo chiedono il buon senso e i lavoratorii in lotta.
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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