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di 'Per quel che mi riguarda'

giovedì 23 settembre 2010

Torna AnnoZero - Santoro: «Rai melassa, tra mobbing e intimidazioni» di Flaviano De Luca

Aspettando Godot, lo showdown di fine settembre, si ricomincia da zero. Anzi da Annozero, la trasmissione d'attualità politica del giovedì sera, giunta alla quarta edizione, in onda stasera alle 21, su Raidue.
Forse l’anno zero della Rai, sempre più immobile e paludosa, ostaggio di diktat sotterranei e veti incrociati (l’ultimo ha colpito lo spot promozionale di Parla con me, la trasmissione di Raitre, dove Serena Dandini dialogava con un finto direttore del Tg1, Minzolini, ritenuta poco opportuna dai vertici aziendali). Ieri Michele Santoro, in una conferenza stampa di presentazione del programma, durata due ore d’orologio, si è scagliato contro tutti, denunciando un clima d’ostruzionismo sottile che ha impedito di lavorare in modo costruttivo per una trasmissione tra le più redditizie, in termini economici, per il servizio pubblico
(nelle ultime quattro edizioni il fatturato pubblicitario di Annozero è stato di 41 milioni di euro a fronte di costi intorno ai 6) e premiata anche dal favore popolare e da notevoli indici d’ascolto.
«Io non ho paura e andrò avanti ma c’è in atto un forte tentativo di limitare la libertà d’espressione, un precetto sancito dalla nostra Costituzione- dice lo showman dalla parlantina facile - É in atto un mobbing contro di noi, un mobbing che umilia anche le professionalità che esistono in quest’azienda, dagli uffici amministrativi alle strutture tecniche. Non si può andare avanti così. É una situazione kafkiana. Masi deve prendersi le sue responsabilità e deve decidere o dobbiamo solo dimostrare ad un padrone esterno che si fa qualcosa? Ospiti e argomenti spettano a me, non accetterò ingerenze esterne (con riferimento alle ultime circolari di Masi, ndr). Annozero è la rappresentazione di uno spaccato della realtà che non può essere condizionata da altri. La mia autonomia è garantita dal contratto Rai. Le scalette continueremo a darle il giovedì, nessuno ci ha detto il contrario. Il pubblico lo sceglieremo noi, perchè è rappresentativo di quello a casa e non prevede claque. Ripeto che non accetterò limitazioni di libertà».
Lo ribadirà stasera nell'intervento di apertura della puntata d'esordio intitolata “I ribaltonisti”, con interviste ai rappresentanti siciliani dell'Udc e ai parlamentari chiamati in soccorso del premier (cambiata però in serata in «Scacco al premier» dopo la rottura tra Fini e Berlusconi, ndr). Poche novità nella trasmissione, solo qualche piccola sorpresa. «Non abbiamo avuto la possibilità e il tempo di fare le modifiche che volevamo, né alla scenografia né al resto, le troupe ad esempio sono arrivate solo una settimana fa». Una certezza su tutte: «Ci saranno Formigli e Bianchi, che sono stati contrattualizzati ieri, e le vignette di Vauro. E ci sarà Marco Travaglio, che è parte inscindibile del programma, anche se il contratto non è stato ancora sottoscritto. Travaglio, poi, non è un opinionista, perché racconta fatti che altri non raccontano, fa parte a tutti gli effetti del gruppo di Annozero, come Ruotolo». Il problema vero è «la grave situazione del servizio pubblico in generale, un segno dei tempi, questa melassa nella quale siamo immersi. La politica vuole ordine e silenzio. Non si possono più fare fiction sulla mafia, personaggi scomodi come Celentano non trovano spazio. E altri autori televisivi accettano limitazioni sempre maggiori nel loro lavoro. Occorre dire basta. Un tempo c'era Grillo, Indietro tutta e Mixer, oggi arriva uno come Mentana e fa sembrare vecchio tutto quello che c'è attorno a lui, perchè Tg1 e Tg5 non si fanno più concorrenza. Ha messo dentro la sua passione per la tv, per fare bene questo lavoro, ha reso vivo un paesaggio tripolare. Quest'azienda produce cultura, ha bisogno di scandali, di polemiche, di creatività».
Per Santoro «questo dibattito sulla libertà d’espressione si svolge nella totale assenza di interventi di commentatori liberali, come Ostellino o Scalfari». E se l’anchorman salernitano si può permettere di prendere in giro dall’alticcio Giovanardi che ha proposto il test antidroga per i conduttori tv al puffo Brunetta che ha chiesto di rendere visibili i compensi dei conduttori, magari sui titoli di testa. ben altra sorte capita ai due consiglieri d’amministrazione, indicati dal centrosinistra, Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, apertamente contestati dai blogger di alcune testate web.
In giornata ci sono state anche le anticipazioni dell'intervista di Serena Dandini all'Espresso, sintonizzata sulla stessa lunghezza d'onda di Santoro. «Parlo di un clima asfittico che toglie la voglia di fare, di un'atmosfera intimidatoria che non giova alla creatività». Ha parlato con il direttore generale della Rai, Mauro Masi: Sebbene alla vigilia del ritorno di Parla con me, il 28 settembre in seconda serata su Raitre, la Dandini (il suo caso dovrebbe approdare oggi sul tavolo del cda di Viale Mazzini), ancora non è stata contrattualizzata . E il tormentone continua.....

fonte articolo 'Il Manifesto'
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