Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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sabato 25 settembre 2010
Il Casinò di Montecarlo di Valentino Parlato
(vignetta Umberto Romaniello)
L’annuncio arrivato ieri nelle redazioni dei giornali è sintomatico dell’attuale degrado della politica italiana. L’annuncio: «Fini: in un video la mia verità».
Su che cosa questa verità? Sui disoccupati? Sul debito pubblico? Sulle evasioni fiscali? Sul terremoto bancario? No. Niente di tutto questo. Nella tarda mattinata di oggi sui siti di Generazione Italia e del Secolo, Fini – la terza autorità dello stato – dirà la sua verità sulla casa di Montecarlo; sui servizi deviati che hanno organizzato la campagna contro di lui; sulle rivelazioni del governo dell’isola di Saint Lucia nelle Antille (siamo arrivati addirittura nelle Antille).
Questo è lo scenario della politica italiana, dei titoli di apertura dei grandi giornali. La rissa tra i due cofondatori, fino a ieri anche compari. Ove si trattasse di due ordinari cittadini saremmo alle querele per reciproca diffamazione (e sarebbe bene che così facessero), invece siamo allo scontro politico ai più alti (per cariche) livelli e ai più bassi per sostanza.
Il paradosso (tutto appropriato alla realtà italiana di oggi) è che in parallelo a queste reciproche coltellate gli uomini di Fini assicurano che la prossima settimana voteranno la fiducia a quel malfattore che usa i servizi deviati e quant’altro. Il problema è la casa di Montecarlo. Prima (per Berlusconi e Fini) la casa di Montecarlo e poi l’Italia.
Ma, anche per i due antagonisti, la casa di Montecarlo è un pretesto. Il punto è che ci sono una maggioranza e un governo allo sfascio ed entrambi gli alleati di una volta, i cofondatori, cercano di sopravvivere ammazzandosi l’un l’altro. Ognuno cerca di cuocere a fuoco lento l’altro. Fini, che è pronto a votare a favore dell’odiato cofondatore, non vuole subito la crisi di governo e le elezioni, ma il logoramento dell’antagonista che gli apra la trattativa con nuovi emergenti.
Berlusconi per recuperare la stabilità di governo ed evitare elezioni subito, punta ad evitare che i finiani abbiano un peso determinante per la stabilità del suo governo.
Berlusconi che già subisce la golden share della Lega non vuole che anche Fini abbia un golden share, e siccome ama il mercato ha aperto la campagna acquisti sui mercati di Montecitorio e Palazzo Madama. Se ci riesce anche Fini tornerà a essere un alleato fedele.
Questo governo è una rissosa società per azioni, dove ognuno cerca di fregare azioni all’altro. E tutti i giornali si appassionano a questa assurda partita. Che ci sia qualcuno, almeno tra quelli che ancora si dicono di sinistra, a mettere sul tavolo le questioni serie del lavoro, della scuola, dell’acqua, delle energie rinnovabili? No, tutti affascinati dai segreti della casa di Montecarlo, delle possibili rivelazioni sui servizi deviati, sui messaggi che potranno arrivare dalle Antille. A fuoco lento si sta bollendo l’Italia, e soprattutto la democrazia.
Ma non sarebbe il caso di mandare al diavolo i due cofondatori, entrambi, fottendosene della casa di Montecarlo?
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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Il pistolino fumante di Marco Travaglio
L’annuncio arrivato ieri nelle redazioni dei giornali è sintomatico dell’attuale degrado della politica italiana. L’annuncio: «Fini: in un video la mia verità».
Su che cosa questa verità? Sui disoccupati? Sul debito pubblico? Sulle evasioni fiscali? Sul terremoto bancario? No. Niente di tutto questo. Nella tarda mattinata di oggi sui siti di Generazione Italia e del Secolo, Fini – la terza autorità dello stato – dirà la sua verità sulla casa di Montecarlo; sui servizi deviati che hanno organizzato la campagna contro di lui; sulle rivelazioni del governo dell’isola di Saint Lucia nelle Antille (siamo arrivati addirittura nelle Antille).
Questo è lo scenario della politica italiana, dei titoli di apertura dei grandi giornali. La rissa tra i due cofondatori, fino a ieri anche compari. Ove si trattasse di due ordinari cittadini saremmo alle querele per reciproca diffamazione (e sarebbe bene che così facessero), invece siamo allo scontro politico ai più alti (per cariche) livelli e ai più bassi per sostanza.
Il paradosso (tutto appropriato alla realtà italiana di oggi) è che in parallelo a queste reciproche coltellate gli uomini di Fini assicurano che la prossima settimana voteranno la fiducia a quel malfattore che usa i servizi deviati e quant’altro. Il problema è la casa di Montecarlo. Prima (per Berlusconi e Fini) la casa di Montecarlo e poi l’Italia.
Ma, anche per i due antagonisti, la casa di Montecarlo è un pretesto. Il punto è che ci sono una maggioranza e un governo allo sfascio ed entrambi gli alleati di una volta, i cofondatori, cercano di sopravvivere ammazzandosi l’un l’altro. Ognuno cerca di cuocere a fuoco lento l’altro. Fini, che è pronto a votare a favore dell’odiato cofondatore, non vuole subito la crisi di governo e le elezioni, ma il logoramento dell’antagonista che gli apra la trattativa con nuovi emergenti.
Berlusconi per recuperare la stabilità di governo ed evitare elezioni subito, punta ad evitare che i finiani abbiano un peso determinante per la stabilità del suo governo.
Berlusconi che già subisce la golden share della Lega non vuole che anche Fini abbia un golden share, e siccome ama il mercato ha aperto la campagna acquisti sui mercati di Montecitorio e Palazzo Madama. Se ci riesce anche Fini tornerà a essere un alleato fedele.
Questo governo è una rissosa società per azioni, dove ognuno cerca di fregare azioni all’altro. E tutti i giornali si appassionano a questa assurda partita. Che ci sia qualcuno, almeno tra quelli che ancora si dicono di sinistra, a mettere sul tavolo le questioni serie del lavoro, della scuola, dell’acqua, delle energie rinnovabili? No, tutti affascinati dai segreti della casa di Montecarlo, delle possibili rivelazioni sui servizi deviati, sui messaggi che potranno arrivare dalle Antille. A fuoco lento si sta bollendo l’Italia, e soprattutto la democrazia.
Ma non sarebbe il caso di mandare al diavolo i due cofondatori, entrambi, fottendosene della casa di Montecarlo?
Fonte articolo 'Il Manifesto'
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tutto questo accade, perchè i cittadini ,e come se avessero al posto del cervello,una strana calamita, che attrae, tutte le scempiaggini che sparano, invece di dire basta, inveiscono gli uni contro gli altri, dando l'esatta misura, del loro grado intellettivo. non, ci rimane che citare, il vecchio detto. chi è causa del suo mal pianga se stesso. NESSUNO1°
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