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di 'Per quel che mi riguarda'

venerdì 13 agosto 2010

EVASORI FUORIBORDO Vasco Rossi e Massimo Boldi nel mirino del fisco “Jamaica” e “Cipollina”? “Non sono noleggiate” di Ferruccio Sansa

Stavolta nessuno applaude Vasco. Addio vita spericolata, meglio passare le vacanze su uno yacht di 24 metri in giro per il Mediterraneo. Ancora meglio, secondo l’accusa dell’Agenzia delle Entrate, se lo intesti a una società fittizia di noleggio. Un espediente utilizzato da centinaia di Paperoni italiani per evadere un miliardo di tasse. “Stupendo!”, così al fisco restano soltanto “bollicine”. E Boldi? Beccato anche lui. Insieme con decine di cumenda milanesi. Massimo li ha imitati per tanti anni che, almeno secondo gli 007 del fisco, avrebbe finito per prendere qualche loro abitudine non proprio esaltante.
Controlli nei porti di mezza Italia
POI , però, sono arrivati gli uomini della direzione Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, centinaia di agenti che dall’inizio dell’estate battono i porticcioli di mezza Italia, soprattutto in Liguria, Campania e Friuli Venezia Giulia. E hanno notato subito quelle due barche: “Jamaica” e “Cipollina”. Prima è toccato al “Jamaica”, con quel nome riecheggia il passato anticonformista di Vasco. Gli 007 hanno cominciato gli appostamenti: il 24 metri sarebbe stato utilizzato soltanto da Rossi. Eppure, gratta gratta, all’Agenzia delle Entrate hanno scoperto che il mega-yacht sarebbe intestato a una società controllata a l90 percento da Vasco, il restante 10 per cento sarebbe di soci residenti in Svizzera. Una società, raccontano gli investigatori, che in teoria dovrebbe svolgere attività di noleggio. Il nome non ha portato troppo bene al nostro Vasco: “Jamaica no problem”.
Prima Rossi, poi Boldi con il suo Cipollina, come quel vecchio sketch del comico.Ma oggi Massimo non riderà molto: il suo 24 metri ormeggiato a Genova gli è costato una cartella dell’Agenzia delle Entrate. La barca infatti è intestata a una società di charter interamente riconducibile a Boldi e a sua figlia.
Così Boldi e Vasco sono finiti nei guai. Anche se Tania Sachs, portavoce del cantante smentisce: “Rossi non è “incappato” proprio in niente. Sono normali controlli di routine che finora non hanno evidenziato nulla di irregolare. Non abbiamo niente da temere. La società italiana è trasparente”.
Certo, non sarà il solo a dover fornire qualche spiegazione al fisco: imprenditori, avvocati, chirurghi... la lista dei nomi è interminabile. Un lavoro duro per gli agenti della direzione Accertamento. Anche se a volte devono aver fatto fatica a non ridere di fronte alle spiegazioni degli armatori: così ecco che gli agenti salgono su uno yacht extralusso con a bordo una schiera di ragazze biondo platino e scoprono che la barca è intestata a una signora novantenne e, ovviamente, nullatenente. È soltanto una storia fra le tante, perché a fidarsi dei documenti ufficiali sembrerebbe che gli italiani ultraottantenni siano i veri amanti del mare. Che passino le loro estati a bordo di yacht di venti e passa metri sorseggiando champagne in compagnia di belle donne.
E poi... poi ci sono le società di noleggio. Il motivo? Semplicissimo, come aveva già denunciato Il Fatto, intestare a una di queste i maxi yacht è l’espediente migliore per farla in barba al fisco. Certo, qualcuno il noleggio lo fa davvero. Ma molti, forse la maggioranza, hanno capito il trucco: costituisci una società fittizia, magari intestata all’augusta nonnina, poi ti affitti la barca da solo. Il gioco è fatto. Ogni anno, secondo le stime dell’Agenzia delle Entrate, il fisco – e quindi le casse dello Stato – ci perdono un miliardo. L'equivalente di una piccola manovra finanziaria. Rossella Orlandi, direttore centrale aggiunto della direzione Accertamento, a scoprire gli evasori “fuoribordo” dedica ventiquattro ore al giorno. E così racconta i vantaggi dei noleggi fantasma: “Evitando di intestare a se stessi lo yacht si rende difficile al fisco accertare il proprioreddito.Insomma,serisulti proprietario di una barca di trenta metri, attiri su di te i controlli. Risulta complicato far credere che guadagni una manciata di euro l’anno. O addirittura niente, come alcuni degli armatori che abbiamo controllato”. Ma è soltanto l’inizio: “Le società di noleggio godono di enormi agevolazioni in materia di Iva”.
Scaricano l’Iva pure sullo champagne
È QUI la vera miniera.
All’acquisto si risparmia l’Iva, 2 milioni ogni 12. E le navi più grandi arrivano a costare 100 milioni. Come dire quasi venti milioni risparmiati. Poi ci sono i costi di gestione: ogni anno il risparmio è di almeno 150-200mi-la euro che possono salire a mezzo milione per un sessanta metri. Anche le spese di manutenzione possono essere scaricate. Ancora: è previsto un bel taglio sui carburanti. Niente Iva e accisa che affliggono i comuni mortali, un litro di gasolio costa la metà. Che vuol dire una fortuna per bestioni che divorano 120mila litri. Un pieno da 130mila euro ne costa 60mila. Non è finita: niente Iva anche sull’acquisto del posto barca (fino a un milione di euro) e agevolazioni sull’assicurazione. I più “virtuosi” riescono a scaricare tutto, ma proprio tutto: “Controllando i documenti – raccontano all'Agenzia delle Entrate – abbiamo trovato chi tra le spese di esercizio aveva fatto rientrare perfino il caviale e lo champagne”.

Fonte articolo e foto 'Il Fatto Quotidiano'

3 commenti:

  1. le opinioni sono belle quando non sono faziose.
    La realtà come al solito è molto più ordinaria e banale di quello che si vuol far sembrare con tesi dietrologiche e fantasticazioni.
    Il fatto di costituire una società di charter per gestire un'imbarcazione quando la si compra in leasing è quasi obbligatorio nella giungla di regole, leggicole e circolari di cui è fatta la nostra italietta.
    I nostri eroi di cui fa riferimento l'articolo hanno scoperto l'acqua calda, ma aldilà della notizia, dello scoop giornalistico datto im pasto a delle casalinghe che immaginano la nautica come donne feste e champagne,non c'è assolutamente niente se noni uno stato assurdo che con le sue miriadi di leggicole fumose da una parte permette e dall'altra ricatta i cittadini e non solo i possessori di yachts.
    Il vero problema di questo paese, non è chi evade, per che cosa poi, per dare degli stipendi a dei burocrati inefficenti nel migliore dei casi, a pagare i dirigenti pubblici o dare soldi alla FIAT?,
    ma è la sempre maggior parte di persone che non hanno mai lavorato, intendo lavoro produttivo, che hanno un posto e che rubano lo stipendio, e che neanche pagano per la loro inettitudine.
    Con tutte le guardie forestali che abbiamo non dovrebbe bruciare neanche un ramoscello per non parlare delle capitanerie di porto, un'altra vergogna solo italiana.
    Allora signori non mi sono mai piaciuti i moralisti e gli invidiosi, se si vuole che il sistema funzioni bisogna che chi fa le regole sia moralmente ineccepibile, un ladro non può chiedere alla sua vittima di essere onesto.
    E poi vi do una notizia in anteprima da uno che lavora da 30 nel mondo della nautica, le imbarcazioni sono generalmente di proprieta di gente anziana , che viene al mare con la famiglia e si fa la crocierina, niente film da 007 con donne e champagne, magari.

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  2. Innanzitutto se tu avessi firmato il tuo commento sarebbe stata diciamo una cosa giusta. Sottoscrivere un proprio commento significa metterci in qualche modo la faccia. Peraltro io, in Home Page, l'ho anche scritto in grassetto. Le opinione di un anonimo, in genere, non le tengo in considerazione ma alla tua voglio rispondere.

    Parto dal presupposto che se tutti in Italia pagassimo le tasse tutti pagheremmo meno, aldilà di 'burocrati e dirigenti Fiat' più o meno inefficienti'. Non sono d'accordo con te riguardo al fatto che queste sono notizie da dare in pasto a 'casalinghe sceme' (quanta considerazione hai per le donne), questi signori che fanno questi giochetti non lo fanno per far del bene a me ma neanche a te , 'penso'. Questi signori fanno del bene solo a loro. Ricordati. ros

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  3. è evidente che si scalda tanto anonimo xche anche lui centra nel settore della nautica come ha detto lui stesso e quindi quella gente li che evade sono suoi clienti e quindi criticandoli e additandoli si toglierebbe il pane da sotto al naso...altro che falso moralismo

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