Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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sabato 3 aprile 2010
Cosa accadrà? di Guido Paniccia
La consultazione elettorale è andata; come lo sappiamo, come pure conosciamo il giochino da parte di ognuno dei nostri politici, tutti presi a dimostrare la vittoria e l'altrui sconfitta, a volte usando dei voli dialettici persino bizzarri, nel loro essere fantasiosi. Mi scuserete ma, in quest'ottica non posso esimermi di notare il paragone calcistico del segretario dei "democratici" che, nell'ennesimo transfert calcistico ha spiegato il tutto, come una palla impazzita che ha colto il palo al 93° del tempo regolamentare, per cui in pieno recupero, si è visto sottrarre dalla dea bendata una vittoria certa e probabilmente sacrosanta. Sarei curioso di chiedere al prode bersani, quale sarebbe stato il risultato finale se la palla elettorale a cui lui fa riferimento, avesse gonfiato la rete invece di incocciare il perfido legno. Magari alla prossima partita...
Ora ci preme sapere cosa accadrà, quale sarà lo scenario prossimo venturo perché, i primi segnali non sono proprio il massimo a cui un povero cristo potrebbe sperare. Qui da noi a Roma ad esempio, le prime avvisaglie si sono già colte all'entrata nel sottopassaggio al rientro negli spogliatoi, dopo la "partita" bersiana e non sono segnali proprio rassicuranti. La novella governatrice, anche se il suo incedere mascolineo consiglierebbe il maschile governatore, nell'atto di ringraziare i fedelissimi che gli hanno consentito la vittoria, ha ammonito con fare tra il minaccioso ed il maranghesco [da "maranga", ossia persona che ha un atteggiamento minaccioso ed arrogante, e che del suddetto ne fa un modello di vita. nb.] chiunque a non "osare di contraddire la volontà popolare!" Che poi il discorso è anche placido nella sua essenza ed un tantino scontato, ma a me sofferente di ipocondria a metà tra il senile e l'ideologico essendo un "coglione" di sinistra, è sembrato alquanto inquietante. Niente di particolare per carità, ammonimento rivolto tra l'altro mi è sembrato, più alla schiera di gladiatori accorsi a festeggiare la vittoria che agli sconfitti, nel tentativo di ritemprare le membra spossate dall'attività elettorale dei giorni andati da un lato, e preparali da subito a nuove battaglie, chiaramente calcistiche secondo il dettame bersani. Bisogna poi mettere in conto il fatto che il potere provoca dei mutamenti quasi fisiologici a cui chiaro, è difficile sottrarsi. Molto differente comunque nel tono da come l'abbiamo conosciuta, sindacalista composta e quasi indifesa, al cospetto della politica nostrana che tutto fagocita, nel salotto buono di Giovanni Floris buon giornalista, che verrà ricordato come colui che ha contribuito non poco a creare il personaggio polverini a livello mediatico. Lo dico senza nessun doppio senso, voglio solo riaffermare la centralità del piccolo schermo nel "creare" dal nulla i personaggi, cosa già vista nel passato del resto, strumento sempre più potente nell'indirizzare le scelte, così come nell'"imporre" all'attenzione le persone a cui poi le scelte vanno indirizzate. La sovraesposizione cavalieresca ha fatto il resto! Il trionfo del tubo catodico, parliamo evidentemente di una televisione piuttosto antiquata, sul neurone dell'ascoltatore. Con buona pace della capacità, a cui faceva riferimento la migliore tradizione radiotelevisiva di un passato ormai lontanissimo [Alberto Manzi], in cui si cercava di educare il senso estetico delle persone, dotando le stesse degli strumenti basilari per coltivare una facoltà critica propria. Oggi questo non serve, c'è chi si prende la briga per noi di scegliere, di pensare, di agire. Possiamo solo fantasticare ancora, ma non resta che attendere, che ci toglieranno anche questa faticosa incombenza. Intanto possiamo incassare i primi risultati. È di oggi che i neo governatori di Veneto e Piemonte, una delle regioni a cui si deve il commento illuminato di bersani e del suo entourage, hanno dichiarato che loro, dall'alto sapere e rispetto per la vita umana, non ci pensano proprio ad autorizzare i propri presidi ospedalieri alla distribuzione della pillola RU486, meglio nota come pillola abortiva. Ed il tono usato, lascia intendere senza perifrasi che non si prevedono discussioni, ne tanto meno pareri diversi. Il fascismo nostrano ha mutato pelle già da un po', ed al maglione dolcevita immancabilmente nero, ha sostituito il verde speranzoso e portatore di "novità" nel pensiero delle cravatte e fazzoletti posti in evidenza sui doppi petti di indiscussa qualità sartoriale. Rimane tutto il disprezzo per le opinioni avverse, ma tant'è! Il Lazio non mancherà certamente di accodarsi in questa "scelta di libertà" e rispetto per la vita umana, con il gradimento del Vaticano, un giorno sì e l'altro pure, tutto preso ad indottrinare i buoni cristiani, e che spera così, senza nemmeno nasconderlo particolarmente, di ridiscutere l'intera legge 194, tanto nociva ad una società rispettosa della vita. Dalla loro questa volta avranno anche il fatto che il governatore è donna, confutando una volta per tutte l'argomentazione propria della sinistra che del corpo delle donne dovrebbero decidere le donne e solo loro. Dovremmo essere grati a questa gente in fondo...ci stanno togliendo le incombenze e le preoccupazioni del pensare con le nostre teste, facendoci guadagnare tempo magari per assistere, davanti al video, alla prossima partita bersaniana a fare il tifo.....ecco, questo accadrà!
Ora ci preme sapere cosa accadrà, quale sarà lo scenario prossimo venturo perché, i primi segnali non sono proprio il massimo a cui un povero cristo potrebbe sperare. Qui da noi a Roma ad esempio, le prime avvisaglie si sono già colte all'entrata nel sottopassaggio al rientro negli spogliatoi, dopo la "partita" bersiana e non sono segnali proprio rassicuranti. La novella governatrice, anche se il suo incedere mascolineo consiglierebbe il maschile governatore, nell'atto di ringraziare i fedelissimi che gli hanno consentito la vittoria, ha ammonito con fare tra il minaccioso ed il maranghesco [da "maranga", ossia persona che ha un atteggiamento minaccioso ed arrogante, e che del suddetto ne fa un modello di vita. nb.] chiunque a non "osare di contraddire la volontà popolare!" Che poi il discorso è anche placido nella sua essenza ed un tantino scontato, ma a me sofferente di ipocondria a metà tra il senile e l'ideologico essendo un "coglione" di sinistra, è sembrato alquanto inquietante. Niente di particolare per carità, ammonimento rivolto tra l'altro mi è sembrato, più alla schiera di gladiatori accorsi a festeggiare la vittoria che agli sconfitti, nel tentativo di ritemprare le membra spossate dall'attività elettorale dei giorni andati da un lato, e preparali da subito a nuove battaglie, chiaramente calcistiche secondo il dettame bersani. Bisogna poi mettere in conto il fatto che il potere provoca dei mutamenti quasi fisiologici a cui chiaro, è difficile sottrarsi. Molto differente comunque nel tono da come l'abbiamo conosciuta, sindacalista composta e quasi indifesa, al cospetto della politica nostrana che tutto fagocita, nel salotto buono di Giovanni Floris buon giornalista, che verrà ricordato come colui che ha contribuito non poco a creare il personaggio polverini a livello mediatico. Lo dico senza nessun doppio senso, voglio solo riaffermare la centralità del piccolo schermo nel "creare" dal nulla i personaggi, cosa già vista nel passato del resto, strumento sempre più potente nell'indirizzare le scelte, così come nell'"imporre" all'attenzione le persone a cui poi le scelte vanno indirizzate. La sovraesposizione cavalieresca ha fatto il resto! Il trionfo del tubo catodico, parliamo evidentemente di una televisione piuttosto antiquata, sul neurone dell'ascoltatore. Con buona pace della capacità, a cui faceva riferimento la migliore tradizione radiotelevisiva di un passato ormai lontanissimo [Alberto Manzi], in cui si cercava di educare il senso estetico delle persone, dotando le stesse degli strumenti basilari per coltivare una facoltà critica propria. Oggi questo non serve, c'è chi si prende la briga per noi di scegliere, di pensare, di agire. Possiamo solo fantasticare ancora, ma non resta che attendere, che ci toglieranno anche questa faticosa incombenza. Intanto possiamo incassare i primi risultati. È di oggi che i neo governatori di Veneto e Piemonte, una delle regioni a cui si deve il commento illuminato di bersani e del suo entourage, hanno dichiarato che loro, dall'alto sapere e rispetto per la vita umana, non ci pensano proprio ad autorizzare i propri presidi ospedalieri alla distribuzione della pillola RU486, meglio nota come pillola abortiva. Ed il tono usato, lascia intendere senza perifrasi che non si prevedono discussioni, ne tanto meno pareri diversi. Il fascismo nostrano ha mutato pelle già da un po', ed al maglione dolcevita immancabilmente nero, ha sostituito il verde speranzoso e portatore di "novità" nel pensiero delle cravatte e fazzoletti posti in evidenza sui doppi petti di indiscussa qualità sartoriale. Rimane tutto il disprezzo per le opinioni avverse, ma tant'è! Il Lazio non mancherà certamente di accodarsi in questa "scelta di libertà" e rispetto per la vita umana, con il gradimento del Vaticano, un giorno sì e l'altro pure, tutto preso ad indottrinare i buoni cristiani, e che spera così, senza nemmeno nasconderlo particolarmente, di ridiscutere l'intera legge 194, tanto nociva ad una società rispettosa della vita. Dalla loro questa volta avranno anche il fatto che il governatore è donna, confutando una volta per tutte l'argomentazione propria della sinistra che del corpo delle donne dovrebbero decidere le donne e solo loro. Dovremmo essere grati a questa gente in fondo...ci stanno togliendo le incombenze e le preoccupazioni del pensare con le nostre teste, facendoci guadagnare tempo magari per assistere, davanti al video, alla prossima partita bersaniana a fare il tifo.....ecco, questo accadrà!
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