«Questa volta nessun editto bulgaro ci fermerà». Michele Santoro ricompare in video come ospite di Serena Dandini e ripete quanto detto nel pomeriggio a Bologna nella conferenza stampa di presentazione del suo «Rai per una notte» (giovedì 25, in onda su Sky e sul Web). Per il conduttore di Annozero «con internet e con giornali come Repubblica e Il Fatto la censura non può passare. Come dice PaoloMieli - cita - il tappo sta per saltare». Durissimo anche a Bologna davanti ai giornalisti di tutte le testate. Se i fatti messi in risalto dall'inchiesta di Trani sulla Rai e l'Agcom fossero successi negli Stati Uniti, commenta «sarebbe scoppiato un watergate, che avrebbe portato alle dimissioni automatiche di tutti i protagonisti della vicenda. Negli altri paesi una vicenda di questo tipo non si tollera». Santoro difende l’inchiesta di Trani: «È importante, i giudici hanno trovato la scorzetta di limone sulla quale il governo può scivolare». Al Paladozza ci saranno Vauro, Travaglio e anche Daniele Luttazzi, mentre Adriano Celentano ha dato forfait «perché - spiega il giornalista -mancherà una copertura veramente democratica di tutti i mezzi di comunicazione, a partire dalla televisione pubblica». Insomma, niente Rai, niente «molleggiato», che sta preparando un programma proprio per la tv di stato. Santoro se la prende anche con l’opposizione: «Il Pd è la bella addormentata, siamo in attesa che si risvegli, che svolga il suo ruolo con energia e dia l'esempio uscendo dalla gestione diretta di organismi lottizzati. Credo che Bersani questo l'abbia in testa, ma deve avere il coraggio di rompere. Se in Italia abbiamo Berlusconi - conclude - è per un conflitto di interessi che riguarda anche la sinistra. Quando la sinistra ne uscirà il paese si rigenererà».
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