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di 'Per quel che mi riguarda'

lunedì 29 marzo 2010

Non dite «puttana» - Parabole - Adriana Zarri

Non dite «puttana»: termine che gronda disprezzo per chi fa un triste mestiere ma è pur sempre una donna e, come tale, merita affettuoso rispetto. Dite piuttosto «prostituta», che designa la stessa realtà ma è meno spregiativo, quindi più consono all’umano rispetto e al cristiano sentire.






Razzismo non si smentisce mai. Ad Arezzo - la città degli splendidi affreschi di Piero della Francesca – ha distribuito bustine di sapone liquido per lavarsi le mani dopo aver toccato un immigrato. Le bustine sono utili, ma per lavarsi le mani dopo aver toccato Bossi e compagni. In quanto al povero Piero avrebbe dovuto vivere oggi per pitturare le nobili gesta della Lega. Sporco bianco





Ancora razzismo. Una ventina di energumeni, a volto coperto (evidentemente si vergognavano – e ben a ragione – di mostrarlo) entrano in un negozio di un bengalese, soltanto reo di essere appunto bengalese. Lo devastano al grido di «sporco negro». Ed essendo gli aggressori purtroppo nostrani e quindi di carnagione chiara dovremmo ricambiare l’insulto soltanto mutato di colore gridando loro «sporco bianco».





Strage.La shoah dei rom. Significa «divoramento» la parola che indica lo sterminio degli zingari nei lager nazisti: mezzo milione di vittime almeno. Ignorato per decenni ora comincia ad emergere dal buio. Contrassegnati dal triangolo nero degli asociali, gli zingari ad Auschwitz erano tenuti tutti insieme in un’area apposita recintata: oggetto speciale di osservazione ed anche di atroci esperimenti (si sa di 60 coppie di gemelli di cui solo sette sopravvissuti). Nel 1943 due massacri: in una sola notte, a marzo e a maggio, più di 1.000 persone inviate alla camera a gas. Nel 1944 un primo tentativo di liquidazione totale fallito incredibilmente per la resistenza del «campo zingaro». Una deportazione e poi la strage finale nell’agosto 1944: 2.898 morti. Solo sei sopravvissuti.



Poesia
Trascriviamo a beneficio dei lettori un testo poetico desunto da «Fogli di via», il giornale di strada voce dei senza dimora.



Ero polacco
e mi avete chiamato ubriacone,
ero albanese
e mi avete chiamato scafista,
ero rumeno
e mi avete chiamato violento.
Avete bestemmiato
Ero somalo
e mi avete rinchiuso in un centro,
ero marocchino
e mi avete coperto di insulti,
ero senegalese
e avete sputato sui miei tappeti
mi avete dato aceto da bere.
Ero bulgaro
e non mi avete pagato il dovuto
ero nigeriana
e mi avete violentata,
ero ucraina,
e mi avete affidato vostra madre.
Mi avete venduto per 30 denari.
Ero zingaro
e avete avuto paura di me,
ero accattone,
e non mi avete lasciato un centesimo
ero senza tetto
ed avete sbarrato la porta.
Ero forestiero
e non mi avete accolto.


Fonte

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