
L’armata berlusconiana di Rainvest è accampata da una settimana sulle poltronissime della kermesse, tra la banda dei carabinieri e il revival del savoiardo (l’erede ballerino e canterino della real casa piemontese). Bersani sembra una specie di prigioniero politico al quale concedono di aprire bocca.
Niente di nuovo, purtroppo. Ha scambiato il populismo televisivo per una tribuna popolare, immaginando di acquisire punti perché Maurizio Costanzo (con l’abito del conduttore-operaio), gli offriva due minuti. Ha scommesso di essere attore in un contesto che lo ha ridotto a comparsa, confondendo il televoto e la retorica del popolo sovrano, per una via di comunicazione con gli elettori.
In questo caso repetita non iuvant. Il film del mesto pellegrinaggio dei leader della sinistra come pollastrelle nella tana del lupo, non finisce mai (da Bertinotti a D’Alema, a Veltroni).Ma proprio per questo c’era una vaga speranza che il buon senso di Bersani gli suggerisse di evitarne la replica. Che almeno lui non ci infliggesse la passerella promozionale da Emilio Fede vendendola come la scelta naturale di un politico che vuole parlare a tutti. Ignorare che il contesto, specialmente quello mediatico e particolarmente quello televisivo, usa il testo (i contenuti), come pura tappezzeria, poteva essere un errore politico una quindicina d’anni fa.
Fonte: 'Il Manifesto'
il piduista costanzo continua a servire molto bene il suo padrone.
RispondiEliminail pidiista bersani e tutti i suoi miseri compari continuano a servire confindustria anzichè i cittadini italiani che li pagano