Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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martedì 3 novembre 2009
NELL’IDV MONTA L’ONDA “NO A DI PIETRO PADRONE” di Caterina Perniconi
Il termine “glasnost” non si sentiva in giro da parecchi anni. A scomodarlo è stato il responsabile nazionale per l’Energia l’Ambiente dell’Italia dei Valori, Giuseppe Vatinno, che l’ha usato per creare un gruppo su Facebook intitolato “Per un Idv de-degregorizzata e per la perestrojka e la glasnost nel partito”. Ricostruzione e trasparenza, quindi, come in Russia. Perché per Vatinno l’Idv ha molti problemi al suo interno da risolvere, non ultima una gestione collegiale e trasparente che denuncia non esserci. All’inizio sembrava che a lamentarsi fossero solo piccole realtà territoriali, fino a quando la protesta non ha preso piede su internet e dentro al partito. Al gruppo di Vatinno ha aderito Antonio Borghesi, vicepresidente dei deputati Idv.
Ma il suo non è l’unico nome di rilievo tra i delusi. Gli onorevoli Aurelio Misiti e Pino Pisicchio ormai non negano più di essere con un piede fuori dal partito: “Come in tutti i partiti monocratici – dice Misiti – c’è un solo capo e nessuna dialettica interna. Io sono in rotta da dicembre – racconta – quando in Calabria l’Idv è stata commissariata in meno di mezz’ora”. Misiti spiega di aver rilasciato un’intervista nella quale diceva che Loiero, presidente della regione, sarebbe stato probabilmente ricandidato dal centrosinistra per non dimostrare il suo fallimento. Ma le sue parole furono riportate male, e apparì lui lo sponsor di Loiero. “Non ho avuto nemmeno il tempo di spiegarmi – dice Misiti – che era già stato deciso tutto. Mi è sembrato assurdo, anche perché se avessi detto quelle cose sarebbe pur sempre stata un’opinione politica, quindi discutibile. L’Idv in Calabria ha raggiunto il 9,1% dopo il duro lavoro mio e del senatore Li Gotti, e ora rischiamo di buttare via tutto a causa di una deriva qualunquista e giustizialista”. La Calabria è una di quelle regioni dove Di Pietro spinge un candidato della società civile (nello specifico Callipo, ex presidente locale di Confindustria) contro la ricandidatura di Loiero, sebbene dagli incontri con Bersani è emerso un accordo che non prevede candidati Idv alle regionali.
Anche Pisicchio è critico nei confronti del partito: “Vivo con una certa difficoltà l’Idv e non lo nascondo - spiega – mi sono iscritto ad un partito che in Europa sta con i liberaldemocratici e mi ritrovo in una formazione girotondista e monoculturale antiberlusconiana. Io sono il primo a combattere Berlusconi, ma ho bisogno di proposte politiche alternative e di democrazia interna. L’Idv – conclude Pisicchio – dopo l’esperienza al governo non ha saputo fare altro che inseguire il ventre molle della pubblica opinione cercando consenso, senza una visione politica e strategia che guardasse oltre”. Domenica si è svolto a Bologna un raduno di iscritti e simpatizzanti organizzato sul web dal titolo “Sos Italia dei Valori”. I presenti hanno chiesto un rinnovamento ed elevato Luigi De Magistris a loro riferimento morale. Ma se sperano che l’europarlamentare faccia le scarpe a Di Pietro in tempi brevi si sbagliano: “Sono contento che tanta gente creda nelle mie parole e nei miei valori – spiega De Magistris – ma il mio legame con Di Pietro è saldo ed entrambi lavoriamo nella direzione giusta, perché la questione morale riguarda anche noi ed è importante che nel partito non ci siano solo persone senza condanne ma anche gente che fa buona politica nell’interesse della collettività”. Di questione morale Di Pietro e De Magistris parleranno in un convegno sabato prossimo a Napoli. E a chi gli chiede se sarà lui il prossimo candidato alla presidenza della regione campana, De Magistris risponde: “Me l’hanno proposto e ho rifiutato. Ma stiamo lavorando col Pd per un candidato di altissimo profilo”.
Fonte articolo
Ma il suo non è l’unico nome di rilievo tra i delusi. Gli onorevoli Aurelio Misiti e Pino Pisicchio ormai non negano più di essere con un piede fuori dal partito: “Come in tutti i partiti monocratici – dice Misiti – c’è un solo capo e nessuna dialettica interna. Io sono in rotta da dicembre – racconta – quando in Calabria l’Idv è stata commissariata in meno di mezz’ora”. Misiti spiega di aver rilasciato un’intervista nella quale diceva che Loiero, presidente della regione, sarebbe stato probabilmente ricandidato dal centrosinistra per non dimostrare il suo fallimento. Ma le sue parole furono riportate male, e apparì lui lo sponsor di Loiero. “Non ho avuto nemmeno il tempo di spiegarmi – dice Misiti – che era già stato deciso tutto. Mi è sembrato assurdo, anche perché se avessi detto quelle cose sarebbe pur sempre stata un’opinione politica, quindi discutibile. L’Idv in Calabria ha raggiunto il 9,1% dopo il duro lavoro mio e del senatore Li Gotti, e ora rischiamo di buttare via tutto a causa di una deriva qualunquista e giustizialista”. La Calabria è una di quelle regioni dove Di Pietro spinge un candidato della società civile (nello specifico Callipo, ex presidente locale di Confindustria) contro la ricandidatura di Loiero, sebbene dagli incontri con Bersani è emerso un accordo che non prevede candidati Idv alle regionali.
Anche Pisicchio è critico nei confronti del partito: “Vivo con una certa difficoltà l’Idv e non lo nascondo - spiega – mi sono iscritto ad un partito che in Europa sta con i liberaldemocratici e mi ritrovo in una formazione girotondista e monoculturale antiberlusconiana. Io sono il primo a combattere Berlusconi, ma ho bisogno di proposte politiche alternative e di democrazia interna. L’Idv – conclude Pisicchio – dopo l’esperienza al governo non ha saputo fare altro che inseguire il ventre molle della pubblica opinione cercando consenso, senza una visione politica e strategia che guardasse oltre”. Domenica si è svolto a Bologna un raduno di iscritti e simpatizzanti organizzato sul web dal titolo “Sos Italia dei Valori”. I presenti hanno chiesto un rinnovamento ed elevato Luigi De Magistris a loro riferimento morale. Ma se sperano che l’europarlamentare faccia le scarpe a Di Pietro in tempi brevi si sbagliano: “Sono contento che tanta gente creda nelle mie parole e nei miei valori – spiega De Magistris – ma il mio legame con Di Pietro è saldo ed entrambi lavoriamo nella direzione giusta, perché la questione morale riguarda anche noi ed è importante che nel partito non ci siano solo persone senza condanne ma anche gente che fa buona politica nell’interesse della collettività”. Di questione morale Di Pietro e De Magistris parleranno in un convegno sabato prossimo a Napoli. E a chi gli chiede se sarà lui il prossimo candidato alla presidenza della regione campana, De Magistris risponde: “Me l’hanno proposto e ho rifiutato. Ma stiamo lavorando col Pd per un candidato di altissimo profilo”.
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