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di 'Per quel che mi riguarda'

domenica 15 novembre 2009

COCAINA IN BUSTA PAGA di Giovanni Frazzica

, questa la notizia scaturita dopo che l’osservatorio europeo di Bruxelles ha segnalato nel rapporto 2009 sulle droghe che l’Italia è fra i cinque paesi che consumano più cocaina in Europa. Uno dei dati preoccupanti del fenomeno è il coinvolgimento nel consumo degli stupefacenti della classe medio alta, parlamentari compresi. “Come si concilia un Parlamento frequentato da un certo numero di cocainomani con la lotta al traffico della droga e alla criminalità? E come si concilia la difesa della legalità con il fatto che ogni persona che compra droga «sponsorizza» e alimenta un mercato illecito da cui può essere ricattato?” Si chiedeva nei giorni scorsi un autorevole quotidiano nazionale, forse anche sulla spinta emotiva del caso Marrazzo, esempio da manuale, per certi versi simile all’episodio di cui fu “vittima” tempo addietro Lapo Elkan, di cosa può succedere a chi entra nella spirale del vizio. Certo, sia il caso Elkan, che il caso Marrazzo si portano dietro una addizionale, quella della compagnia dei trans, che, in realtà, potrebbe anche essere il motivo stesso dell’iniziazione (Saviano parla di narco-trans) al consumo della neve, ma che tuttavia stabilisce un nesso costante con la trasgressione sessuale. Ne è una conferma l’attività organizzata dal Tarantini, per certi versi più normale, ma su scala, per così dire, industriale. Storie che un tempo erano riservate ai divi del cinema e, vere o false che fossero, servivano a creare curiosità intorno ai personaggi, che si traduceva in maggiori incassi al botteghino. Storie invece purtroppo assolutamente vere in cui incappano anche nostri parlamentari (tant’è che siamo al grottesco dei controlli volontari cui alcuni si sottopongono in maniera plateale) e forse anche uomini di governo che li rendono, per questo modo di vivere certe esperienze, ulteriormente casta, sia per l’esperienza in se che si colloca sempre in un contesto elegante, popolato da belle donne o da esotiche creature, sia per la rete di protezione che si sviluppa in caso di incidente, tanto stridentemente diversa dal caso Cucchi, arrestato per qualche spinello e morto in carcere. Resterebbe da chiedersi, ragionando in maniera molto liberal, se, di fatto, la coca la usa il cantante rock per fare le canzoni più belle e, presumibilmente, il parlamentare per fare le leggi migliori per il Paese o l’industriale per fare un buon piano di rilancio per l’azienda, perché non la deve usare anche il Fantozzi per quadrare meglio la sua contabilità o il Cipputi per far sgommare la sua catena di montaggio? Che cos’è la coca l’ultimo vessillo della lotta di classe? Se i numeri sono quelli che dà l’osservatorio di Bruxelles (13milioni nel 2009) questa storia assomiglia tanto a quella del caffè, fatte ovviamente le dovute distinzioni, che al suo primo apparire in Italia trovò molti osteggiatori tra cui la Chiesa. Ma, l'allora Pontefice, Clemente VIII volle provare la "bevanda del diavolo" prima di condannarla definitivamente e fù così che ne rimase tanto sedotto da impartire immediatamente una benedizione, battezzandola "bevanda cristiana" con le testuali parole: "Questa bevanda è così deliziosa che è un peccato lasciarla bere solo ai miscredenti”. Chissà se entro i prossimi 500 qualche imprenditore illuminato proporrà ai sindacati di mettere in busta paga una “bustina” di polvere bianca, sperando di migliorare la produttività e di raggiungere la pace sociale. Certo tutto ciò avverrebbe in un mondo completamente diverso in cui il geom. Cucchi non morirebbe per circostanze non chiarite, mentre Piero Marrazzo tornerebbe tranquillamente a fare il conduttore alla Rai, perché in questo Paese, come teorizzò Francesco Totti, «Ognuno è libero di fare quello che vuole». Ognuno, purché sia qualcuno.

3 commenti:

  1. Si fanno paladini della lotta alla droga, fanno le morali ed i moralisti nei vari dibattiti o comizi, poi un ragazzo muore per un poco di fumo...perchè questo Cucchi, non è nessuno, non è potente...Marrazzo, Lapo,Mele dell'udc ecc... no Cucchi muore pestao in carcere, mentre i potenti il carcere non lo vedono assolutamente, come non vedono la caserma o le manette...e comunque signori, La legge è uguale per tutti...?

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  2. E un articolo che affronta con coraggio e puntualità il tema del momento, con un taglio diverso dai moralisti di mamma Rai che, invece di lottare le ingiustizie, solidarizzano con i potenti di turno.

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  3. Sdegno per il povero Cucchi, caro Mario, non si può morire per 20 gr di marijuana mentre assistiamo in Italia ad un degrado della classe politica che accetta di fare i test antidroga dopo preavvisi e solo volontariamente. È UNO SCHIFO!!

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