
Il parlamento: è già sotto sorveglianza. Tace o vota “la fiducia” alle leggi del governo e non fa altro. La Corte Costituzionale: nel tentativo di fermarla si annuncia, prima della sentenza sul lodo Alfano, una immensa (e costosissima) manifestazione “spontanea” di popolo per il 5 dicembre. I tribunali: la sentenza, in una causa civile, di un giudice monocratico di primo grado viene denunciata da governo e autorità di regime come l'inizio del colpo di stato. L'opinione pubblica: la grande manifestazione, del 3 ottobre, a sostegno della libertà di stampa è oggetto, da un lato, di insulti e disprezzo, dall'altro indicata come la prova della rivolta eversiva. I media: quando Minzolini, direttore del Tg1, amputa le notizie e occupa il teleschermo di Stato per condannare da giornalista tutti i giornalisti e , da rappresentante del governo, che lo ha insediato nelle schermo, tutta l'opposizione, impossibile non cogliere l'annuncio. L'annuncio è: quanto più a lungo l'Italia pura e pulita di Berlusconi potrà tollerare coloro che tifano per chi uccide i nostri soldati, che devono morire ammazzati perché sono anti-italiani, che sono farabutti perché chiedono notizie libere e giudici rispettati. L'annuncio è: la bastardizzazione dei poteri; giudici asserviti, giornalisti al seguito, parlamento zitto, una sola voce, un solo portavoce, la celebrazione continua per un potere assoluto. Non potrà funzionare. Ma il piano prevede che il crollo travolga tutti. Quanto tempo resta?
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