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di 'Per quel che mi riguarda'

giovedì 24 settembre 2009

Liofredi “Belli capelli” vita, opere e ragazze in tv di Wanda Marra

Una gigantografia in cartone di Pippo Baudo, ancor più alta dell’originale, posta sopra un piedistallo, incombe su chiunque entri nello studio di Massimo Liofredi, direttore di Rai2 dal 23 luglio. Balzato agli onori della cronaca per essere colui che “ospita” suo malgrado Santoro, noto ai più soprattutto per la suo chioma fluente (lo chiamano “Belli capelli”), arriva in Rai nel 1998 e diventa capostruttura di Rai1 nel 2003, quando il dg era Saccà. Nel suo curriculum ci sono programmi come lo Zecchino d’oro e la Partita del cuore. Ma soprattutto Domenica in. È lui il capostruttura quando il 12 aprile Domenica in dedica una puntata celebrativa al “Presidente insonne” che indefessamente soccorre i terremotati in Abruzzo. Ed è lo stesso Liofredi, come un direttore d’orchestra, a guidare gli applausi in trasmissione, pronti a scattare a ogni elogio di Berlusconi e a tacere a ogni critica. Visti i precedenti, appare più che lecito il sospetto che fosse ancora lui lo scorso 24 aprile a telecomandare la Bianchetti sempre a Domenica in. Quando Silvan espresse il desiderio di regalare una bacchetta magica a Berlusconi per aiutarlo a realizzare tutte le sue promesse e la conduttrice si produsse in immediate dissociazioni con elogi sperticati. Tra le chicche della biografia di Liofredi si registra persino una laurea honoris causa ricevuta dall'università Sancti Cyrilli di Malta. Un uomo senza qualità particolari, si direbbe. Di quelli senza infamia e senza lode. Fino a un certo punto, però. Liofredi, come denunciò il Corriere della sera, fu intercettato infatti nel luglio 2001 nell’ambito dell’inchiesta su mafia, usura e riciclaggio mentre parlava con “Tony”. Ovvero il primogenito di Enrico Nicoletti, che viene indicato negli atti processuali come il tesoriere della Banda della Magliana, quello che riciclava i soldi e li rinvestiva, nonché come corruttore di magistrati e funzionari. Una specie di usuraio degli usurai. A suo carico varie condanne e varie processi in corso, intratteneva rapporti anche con la ‘ndrangheta e la mafia. “Tony”, anche lui condannato due volte in primo grado per associazione a, delinquere e reato gravi, si rivolse a Liofredi per raccomandare una ragazza al concorso di Miss Italia. Così diceva il direttore di Rai 2 il 9 luglio del 2001 a Nicoletti: “Tony...senti, volevo dirti...è venuta la ragazza. È molto alta, molto motivata ma è alta un metro e 68...è piccola per...Allora io ho chiamato il mio amico e...la mettono già dentro e la fanno passare per la selezione di Miss Italia. Il problema è che alle finali non ci può arrivare...de faglie prende una fascia non c’è nessun problema tranquillo. Poi magari quando inizierà la trasmissione te la faccio intervistare e te la metto dentro in uno spot”. Nell’altra telefonata, il 25 luglio il dirigente Rai spiega a Nicoletti a che punto sono le trattative per far partecipare un’altra amica al Grande Fratello: “Senti, ho parlato con il mio amico...mi ha detto che la prossima settimana guarderanno i provini e mi farà sapere se è dentro o fuori. ..mi ha detto quello che ti dicevo, che non può fare forzature perché lì c’è una selezione”. Alle insistenze dell’altro replica così: “Vediamo un po’, allora ce la prendiamo subito...la prendiamo nello staff nostro...se va nel Grande Fratello cominciamo a guadagnà qualche soldo”. Raccontò imbarazzato ma senza troppi tormenti al Corriere della sera l’11 ottobre 2003 Liofredi: “Dissi a Tony che avrei provato a far partecipare la sua amica alle selezioni regionali di Miss Italia, perché conosco gli organizzatori. Ma gli spiegai che avrebbero deciso loro. E infatti la cosa si fermò lì. L’altra richiesta non la presi nemmeno in considerazione, non posso intervenire a Mediaset . E’ vero che promisi di inserire la ragazza da noi, ma fu un modo elegante per far cadere la cosa”. Vero e proprio “capostruttura dell’intrattenimento” non a caso alla direzione della Rete Liofredi c’è arrivato in quota fedelissimo di Berlusconi.

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4 commenti:

  1. Ma chi da' da mangiare alla nutria che ha in testa ?

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  2. In Rai per fare carriera devi essere per forza corrotto! Non biasimatelo per essere corrotto in maniera eccessiva, non è colpa sua. E' un povero disgraziato che deve tirà a campà.

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  3. La RAI è lo specchio amaro dell'Italia fatta da corrotti e corruttori e dai pochi e poveri onesti che ogni mattina si alzano per andare a lavorare per mantenere con le tasse sta gentaglia.
    Che schifo!

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