
“Con l'’ultimo decreto anticrisi l'’esecutivo regala 1,3 miliardi di euro alla società Stretto di Messina (incaricata per la costruzione dell’opera) – spiega Pesacane – Peccato che ancora non esiste un progetto definitivo. Un’'assurdità”.
“Il Ponte, oltre a distruggere aree paesaggistiche e naturali, è un'’opera vecchia e insicura – aggiunge – Esperti dicono che è carente dal punto di vista tecnico: non risolve il problema del galopping e ha una scarsa valutazione sull’alta sismicità dell’area, sulla tenuta delle saldature della struttura e sui limiti tecnologici attuali per garantire una luce così lunga”
“Inoltre questa maxiopera non produce vantaggi nemmeno dal punto di vista trasportistico ed economico – continua l’ambientalista – Gli interventi infrastrutturali che il governo deve fare nella zona sono altri: come la riqualificazione del territorio, la messa in sicurezza antisismica, il traghettamento pubblico dello Stretto e il potenziamento del treno in tutto il Meridione. Se Berlusconi e i suoi ministri non faranno marcia indietro – conclude – si ritroveranno la piazza piena di cittadini pronti a lottare pur di non subire questo ponte, voluto dai potentati economici (Impregilo) ma non dalla gente”.
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