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lunedì 3 agosto 2009
L’Italia scopre l’utilità sociale dei clandestini
La mattina o il tardo pomeriggio le vediamo accompagnare gli anziani nella frescura dei giardini pubblici. Sono le badanti, gli “aiuti alla persona” di cui la società italiana sembra non poter più fare a meno. Nella maggior parte dei casi, si tratta di donne straniere provenienti dai paesi dell’Est e generalmente in situazione irregolare. In un paese che invecchia e nel quale i servizi di sicurezza sociale e di assistenza per le persone anziane sono sempre stati quasi inesistenti, queste donne sono diventate indispensabili per il buon funzionamento delle famiglie. Proporio come i domestici: le colf.
Questi due pilastri della società italiana hanno beneficiato di un’eccezione in seguito all’adozione, all’inizio di luglio, della legge che ha fatto della clandestinità un reato penale. Fra le centinaia di migliaia di clandestini presenti nel Paese ognuno rischia ormai, ad ogni controllo della polizia, una multa salata - fino a 10.000 euro - e la comparsa davanti ad un giudice per l’espulsione immediata. Le badanti e le colf vengono risparmiate.
Per queste donne e i rari uomini, il Governo ha preparato una regolarizzazione ad hoc che riguarda, secondo le stime ufficiali, non meno di 300.000 persone.
La disposizione è appena stata approvata dalla Camera dei deputati e deve essere adottata definitivamente dal Senato prima della pausa estiva. I datori di lavoro dovranno effettuare le procedure necessarie dal 1 al 30 settembre. Unica condizione richiesta: un reddito che giustifica l’assunzione di una colf o un certificato medico della persona anziana che ha bisogno di una badante.
I clandestini, da parte loro, non dovranno aver avuto guai con la giustizia. Non saranno inquisiti, in ogni caso non durante la procedura e saranno regolarizzati se lavorano da almeno tre mesi. I datori di lavoro dovranno versare 500 euro per ogni regolarizzazione richiesta.
Questa regolarizzazione limitata è stata accolta con gioia dagli interessati. Meno dalle associazioni di aiuto agli immigrati. “Non capisco perchè si dice sì alle badanti e alle colf e non a tante altre categorie di clandestini altrettanto utili in diversi settori produttivi. Coloro che lavorano nelle fabbriche, nel commercio o nell’agricoltura contribuiscono altrettanto alla ricchezza del Paese! Ma non se ne tiene conto e addirittura li si respinge ai margini della società” si sfoga perplesso Maurizio Quadrana, responsabile del centro di accoglienza degli stranieri alla CGIL di Roma.
La questione non preoccupa l’autore dell’emendamento alla legge, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi. “Nel Governo” spiega “mi occupo della famiglia e ho quindi tenuto conto di questa situazione che riguarda milioni di famiglie. Altri ministri possono allargare questa regolarizzazione ad altre categorie.”
L’eccezione fatta per badanti e colf “di cui la società” dice Giovanardi “ha bisogno” non attenua l’irrigidimento della legislazione verso i clandestini. Bisogna ormai mostrare il permesso di soggiorno per ogni tipo di atto civile. “Che posizione adottare nel caso di iscrizione dei figli dei clandestini?” si chiedono gli impiegati delle prefetture. L’applicazione della legge promette di essere un rompicapo.
Fonte articolo
Articolo originale:Le Monde-L'Italie découvre l'utilité sociale de ses sans-papiers di Salvatore Aloïse
Questi due pilastri della società italiana hanno beneficiato di un’eccezione in seguito all’adozione, all’inizio di luglio, della legge che ha fatto della clandestinità un reato penale. Fra le centinaia di migliaia di clandestini presenti nel Paese ognuno rischia ormai, ad ogni controllo della polizia, una multa salata - fino a 10.000 euro - e la comparsa davanti ad un giudice per l’espulsione immediata. Le badanti e le colf vengono risparmiate.
Per queste donne e i rari uomini, il Governo ha preparato una regolarizzazione ad hoc che riguarda, secondo le stime ufficiali, non meno di 300.000 persone.
La disposizione è appena stata approvata dalla Camera dei deputati e deve essere adottata definitivamente dal Senato prima della pausa estiva. I datori di lavoro dovranno effettuare le procedure necessarie dal 1 al 30 settembre. Unica condizione richiesta: un reddito che giustifica l’assunzione di una colf o un certificato medico della persona anziana che ha bisogno di una badante.
I clandestini, da parte loro, non dovranno aver avuto guai con la giustizia. Non saranno inquisiti, in ogni caso non durante la procedura e saranno regolarizzati se lavorano da almeno tre mesi. I datori di lavoro dovranno versare 500 euro per ogni regolarizzazione richiesta.
Questa regolarizzazione limitata è stata accolta con gioia dagli interessati. Meno dalle associazioni di aiuto agli immigrati. “Non capisco perchè si dice sì alle badanti e alle colf e non a tante altre categorie di clandestini altrettanto utili in diversi settori produttivi. Coloro che lavorano nelle fabbriche, nel commercio o nell’agricoltura contribuiscono altrettanto alla ricchezza del Paese! Ma non se ne tiene conto e addirittura li si respinge ai margini della società” si sfoga perplesso Maurizio Quadrana, responsabile del centro di accoglienza degli stranieri alla CGIL di Roma.
La questione non preoccupa l’autore dell’emendamento alla legge, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi. “Nel Governo” spiega “mi occupo della famiglia e ho quindi tenuto conto di questa situazione che riguarda milioni di famiglie. Altri ministri possono allargare questa regolarizzazione ad altre categorie.”
L’eccezione fatta per badanti e colf “di cui la società” dice Giovanardi “ha bisogno” non attenua l’irrigidimento della legislazione verso i clandestini. Bisogna ormai mostrare il permesso di soggiorno per ogni tipo di atto civile. “Che posizione adottare nel caso di iscrizione dei figli dei clandestini?” si chiedono gli impiegati delle prefetture. L’applicazione della legge promette di essere un rompicapo.
Fonte articolo
Articolo originale:Le Monde-L'Italie découvre l'utilité sociale de ses sans-papiers di Salvatore Aloïse
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