
Pietro Grasso e Alberto La Volpe ripercorrono le stagioni della guerra alla Cupola siciliana in un racconto schietto, che affronta anche questioni delicate: i legami tra mafia e politica, gli scontri all'interno della magistratura, le carenze legislative e di mezzi

Oggi la mafia sembra scomparsa e invece ha solo cambiato volto: non più una piovra, ma una rete invisibile infiltrata nei colossali affari degli appalti edilizi, della droga, della contraffazione. Un sistema moderno e sofisticato, che si è adattato alla realtà dell'economia globalizzata.
Dalla Procura nazionale antimafia, l'organismo che coordina le indagini condotte su fronti interni e internazionali, Pietro Grasso ripercorre le stagioni della guerra alla Cupola siciliana in un racconto schietto, che affronta anche questioni delicate: i legami tra mafia e politica, gli scontri all'interno della magistratura, le carenze legislative e di mezzi. Spiega inoltre gli ultimi sviluppi delle attività di 'ndrangheta e camorra e traccia una mappa delle nuove mafie (cinesi, russe, albanesi, nigeriane, colombiane), individuando le strade e gli strumenti "per non morire di mafia", per non sottomettersi al suo potere.
"La mafia non è scomparsa: ha solo cambiato volto. Finché esiste dobbiamo parlarne e reagire. Il silenzio è l'ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano" Pietro Grasso.
Hescka Sagred Ticinonews.ch
Io stò rischiando la vita perchè a 20 , ora ne ho 30 ,ho deciso di denunciare degli spacciatori a Firenze.
RispondiEliminaNon posso andare dai Carabinieri perchè loro stessi mi dicono che non ci sono prove , intanto sono terrorizzato,ho paura di mettere il piede fuori di casa , ho il terrore che possa succedere qualcosa di gravissimo.Tutto questo perchè alla stazione dei Carabinieri non mi è stato esposto il rischio che cera nel fare una denuncia.Non sono stato messo sotto protezione, non ho avuto la possibilità di decidere se farlo o no perchè a 20 non ero in grado di capire.
Alcune volte mi viende da dire GRAZIE STATO per tutto quello che mi dai.