'Uscite tutti, non c’è più tempo!' .....Quando il passato torna.

Ci sono traumi che accantoniamo dentro di noi, il tempo inesorabilmente passa e ci sembra di averli rimossi. Ci sembra, ma non è così, quando meno te lo aspetti, ritornano più forti che mai.
Avevo solo dieci anni quando un urlo mi ha svegliato nella notte: ‘Uscite tutti, non c’è più tempo.’ Ricordo perfettamente i mobili che si spostavano, i lampadari che altalenavano, un’inconsapevole (vista l’età) soffocante paura e poi la corsa fuori, in strada, in pigiama, con le coperte addosso. Era il terremoto della valle del Belice, in Sicilia, ed io e la mia famiglia abitavamo a pochi chilometri di distanza.
Stanotte alle 3.32 un terremoto di magnitudo 5,8 gradi della scala Richter ha devastato la regione Abruzzo e in modo particolare l’Aquila e la sua provincia.
L’ultimo bollettino dalla Protezione civile parla di centocinquanta morti tra cui molti bambini e più di 70.000 sfollati, dei dispersi non si conosce il numero per cui la tendenza non è certo positiva.
La televisione trasmette gli aggiornamenti in tempo reale, le immagini sono un pugno nello stomaco: famiglie distrutte, persone che vagano ancora alla ricerca di parenti e amici sotto le macerie e che da essi non si vogliono allontanare, il dolore nei loro occhi e la fredda notte che incombe.

È da stamattina che assisto a un’incessante susseguirsi di personaggi più o meno noti davanti agli schermi televisivi, ognuno con la propria tesi da avvalorare ma che ignorano volutamente la voce di una persona che dice:’si poteva evitare’:

Giampaolo Giuliani, ricercatore presso i Laboratori nazionali del Gran Sasso, aveva lanciato l’allarme questa settimana: la regione sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto ‘disastroso’. Infuriato, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, martedì 31 marzo si é scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», l’ha denunciato per procurato allarme affermando:’lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere.
Le previsioni di Giuliani si basano sull’analisi di un gas (il Radon) sprigionato dalla crosta terrestre, il tecnico ha impiegato due anni per costruire uno strumento in grado di rilevare, osservare e studiare il Radon con l’aiuto di un sismografo che, a causa dell’intenso sciame sismico che ha interessato la zona negli ultimi mesi, ha insospettito lo studioso.

A me sembra la sceneggiatura di un film di fantascienza, uno scienziato prevede una catastrofe e tutti sottovalutano e così gli eventi precipitano. Qui, purtroppo, la realtà supera la fantasia e non ci resta che contare i morti, i dispersi e gli sfollati.

Ho ricevuto questo messaggio su fb da un caro amico, Marcello Murgia, lo ricopio tal quale: Ros ti propongo una riflessione che ho avuto stamane. Appena sentita la notizia del terribile sisma dell'Aquila nei vari TG uno dei primi commenti, riguardava l'ineluttabilità del fenomeno, a detta degli "esperti", assolutamente imprevedibile per la Scienza attuale. Chi ha chiesto niente? E' forse un modo per nascondere la mano dopo aver tirato la pietra? Prevedo il solito schifo!