Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)

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di 'Per quel che mi riguarda'

giovedì 2 aprile 2009

Una discutibile solerzia.

Questa è la storia di Kante, del suo bambino Abou e della solerzia di medici ignoranti.

Kante, cittadina della Costa d’Avorio, é una clandestina giunta in Italia quattro anni fa scappando da una guerra civile che le aveva ammazzato anche il marito. Rifugiatasi a Napoli, nel 2007 inoltra la richiesta di asilo politico, ma questo per ben 2 volte le viene negato e oggi contro questa bocciatura pende un ricorso innanzi al Tribunale di Roma.
Kante in Italia incontra un uomo, falegname di professione, del suo stesso paese e si innamora, rimane incinta e subito la sua gravidanza si presenta problematica tanto da richiedere più volte cure mediche specialistiche e ricoveri presso l’Ospedale San Paolo di Napoli.
Per sua sfortuna (diciamo così), al momento del parto, il San Paolo non riesce ad accoglierla, poiché privo di letti. Kante è così costretta a rivolgersi ad un’altra struttura medica e si reca al Fatebenefratelli, sempre di Napoli, munita di tutti i documenti in suo possesso, compresa la fotocopia del passaporto, dato che l’originale le era stato trattenuto in questura, per un'istanza parallela di permesso di soggiorno richiesto ma non ancora concesso.
I 'medici ignoranti' che si apprestano a farla partorire la denunciano al commissariato di polizia di Posillipo con un fax, chiedendo "un urgente interessamento per l'identificazione di una signora di Costa d'Avorio", esattamente ciò che la contestatissima norma - voluta dalla Lega nell'ambito del pacchetto sicurezza, ancora in discussione – chiede.
"Siamo di fronte a un'iniziativa senza precedenti. Non è mai accaduto che una donna extracomunitaria, che si presenta al pronto soccorso con le doglie, ormai prossima al parto, venga segnalata per l'identificazione", spiega pacatamente Liana Nesta, l’avvocato che si occupa di questo inqualificabile caso, e aggiunge: "Come se non bastasse, Kante non ha potuto allattare suo figlio nei suoi primi giorni del ricovero: lo ha visto per cortesia di alcuni sanitari che glielo hanno adagiato tra le braccia, ma non ha potuto allattarlo."
La drammaticità oltre che nella storia in se sta nella solerzia dei medici che non sapevano che la norma di cui sopra non poteva essere applicata poiché non era ancora stata approvata dal Parlamento italiano e non lo é tutt'ora.

Come appellare questi ‘solerti medici’ se non ignoranti? È il minimo.

Adesso vediamo in foto Kante abbracciata al suo Abou, ma io mi chiedo: cosa sarebbe successo se invece ci fosse stata in vigore la norma?

I casi sono tragicamente evidenti: nel primo, il più drammatico, avremmo assistito alla morte di Kante o di Kante e di Abou (parto difficoltoso), poiché per paura di essere denunciata la donna non si sarebbe mai recata in una struttura ospedaliera per farsi assistere. Nel secondo, dicimo nel migliore dei casi (parto a casa, mamma e bambino salvi), avremmo avuto un bambino invisibile.
La mia speranza è che si faccia memoria di questa storia al momento che ‘lor signori’ andranno a promulgare questa intollerante norma, e che diano ascolto non a me ma alla deputata Alessandra Mussolini (PdL) che ha detto: "Far morire una donna clandestina di parto perché non può andare in ospedale altrimenti i medici la denunciano? Eh, no!”

6 commenti:

  1. Ho publlicato il link nel mio profilo. Spero che i miei alunni lo leggano, soprattutto alcuni con i quali proprio ieri ho parlato dell'assurdità di questa proposta di legge.
    A volte mi sembra di remare controcorrente.....

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  2. Ciao Maria, grazie per aver condiviso il post, mi fa molto piacere.

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  3. Perchè non invii il contenuto di questo post la Presidente della repubblica tramite il sito del Quirinale ?
    Senza parole...

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  4. Luciano, penso che il Presidente sia al corrente di questa triste notizia. :(
    Un Paese che permette tutto questo, un Paese che non riconosce i diritti fondamentali dell'essere umano é un Paese non degno.

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  5. Certe cose sono davvero incommentabili.

    Spero che si rendano conto dell'assurdità e della pericolosità di questa norma, e almeno per una volta qualcuno usi un pò di buonsenso e faccia un passo indietro.

    Giada

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  6. Grazie per essere passata Giada, capisco la tua semsibilità nel commentare un fatto disumano come questo. Un grande abbraccio cara.

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