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di 'Per quel che mi riguarda'

lunedì 20 aprile 2009

Dopo 23 anni si accende una Stella di Giuseppe Zois

Caro Diario,anni or sono chiesero a Michelangelo Antonioni che cos’è che ci isola e ci rende poveri o disperati. E il grande regista rispose che il tipo di vita in cui ciascuno si trova inserito, in definitiva, non è scelto da noi. A poco a poco perdiamo il ritmo o lo superiamo, e ci troviamo più indietro o più avanti degli altri, e quindi sempre soli. “I nostri politici che conoscenza vuoi che abbiano della realtà quotidiana?”, si chiedeva Antonioni. Qualche giorno fa un giornalista dell’inglese “Times” ha posto alcune domande sulla politica e su Barack Obama al cantautore Bob Dylan, mito del ’68 e dintorni. Il 24 aprile da noi e il 28 negli USA uscirà il suo nuovo album “Together trough life” (insieme attraverso la vita). Il simbolo della protesta ora si è messo a cantar l’amore e, mentre esorta a sognare, usa la clava con i politici.

IL MENESTRELLO li giudica “intercambiabili, uno vale l’altro”. Se per qualcuno “la politica è la più alta forma di servizio alla comunità”, per Dylan “è solo intrattenimento e sport, un’attività per i figli di papà o per chi unge le ruote”. E poi giù la rasoiata decisiva sul presidente USA, che “è uno come gli altri”. Bob si era messo dalla parte di Barack durante la corsa per la Casa Bianca: possono bastare tre mesi per un giudizio così sommario? Certo, Roosvelt nei suoi primi cento giorni aveva fatto leggi e dato scossoni ad un’America prostrata. Ma erano altri tempi. Obama sta rilanciando l’economia e la finanza, ha mandato ultimatum ai big della finanza e ai banchieri superstipendiati, fatto aperture (Cuba, Iran…), dato indicazioni al vertice dei 20 Grandi. C’è un tempo per tutto, lo vogliamo negare alla speranza?

IL PREMIO NOBEL della medicina, Rita Levi Montalcini raggiunge mercoledì prossimo, 22 aprile, i cent’anni di vita. La scienziata ha trovato una medicina semplice che ha svelato: “Io lavoro giorno e notte con un’eccezionale équipe sui nuovi scenari che i miei studi hanno aperto e stanno aprendo sia per la ricerca di base sia per quella clinica”. È una donna che si affaccia con curiosità alla finestra della vita e confida: “Ho piena fiducia che in futuro si possano usare cellule staminali embrionali per curare malattie neurodegenerative e di altra natura”.

UN MIRACOLO della tecnica è avvenuto nella Carolina del Nord, dove è nata una bimba dal seme congelato il 25 aprile del 1986. L’hanno chiamata, non a caso, “Stella”. Chris aveva 17 anni quando gli fu diagnosticata una leucemia. La mamma si impose la speranza e convinse il figlio a rivolgersi a una banca della fertilità, perché la chemio e la radioterapia l’avrebbero reso sterile. Chris è diventato padre a 39 anni. Sarà una bimba sana e normale, assicurano i medici. Dopo un atto d’amore durato 23 anni, le auguriamo di essere anche felice.

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