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di 'Per quel che mi riguarda'

sabato 28 marzo 2009

'Non accanitevi sul mio corpo se è il momento di andare, lasciatemi andare.' Papa Giovanni Paolo II




Suor Ildefonsa, suora dall’età di 17 anni, nella congregazione di don Orione, chiede insieme a 3 sorelle, di poter avere il testamento biologico. ‘Non si può vivere come vegetali, ho visto tanta sofferenza, non voglio essere ridotta come un vegetale. Se questo fosse il mio destino vorrei che mi lasciassero andare via in pace, ho letto che anche Papa Giovanni Paolo II avrebbe detto, arrivato il suo momento, "lasciatemi andare". Io credo fermamente nella vita, afferma suor Ilde, fin dal primo istante del concepimento. Ho accudito al Don Orione bambini senza alcuna facoltà mentale, senza arti, a volte qualche visitatore diceva: ma a chi serve una vita così? Io rispondevo: serve a te, perché tu ti possa chiedere che cosa sai fare per loro».

È una struggente e bellissima la testimonianza quella fatta da suor Ildefonsa, una suora che è vissuta e vive tuttora a contatto con la sofferenza più profonda. Da venticinque anni, infatti, suor Ilde, si prende cura dei ricoverati del don Orione e ne ha assistiti di casi disperati, ne ha visti di esseri umani ridotti come vegetali, ne ha assistiti di ammalati attaccati ad una macchina in una sorta di forzatura del destino, già così crudele!
Mi dispiace suor Ilde ma da pochi giorni il suo testamento (quello compilato da lei e dalle sue consorelle), non varrà nulla, sarà carta straccia.

Il diritto alla salute, inteso non solo come prevenzione e cura delle malattie, ma anche come necessità dell’uomo di vivere in un ambiente salubre, che rispetti il suo equilibrio psicofisico, è sancito dall’articolo 32 della Costituzione.

Mi hanno sempre insegnato che nascere e morire sono diritti inanienabili, non mi hanno mai insegnato che io debbo per legge vivere come un vegetale attaccata ad una macchina. Una legge fatta dai tanti 'dottori' che siedono in Parlamento non mi sta bene, loro non possono decidere per me, non possono arrogarsi un mio diritto.

L’articolo 3 del disegno di legge della maggioranza sul testamento biologico, approvato in Senato, é un articolo incostituzionale che lede la libertà di ogni cittadino.

Ci sarà un referendum ma io dopo il referendum sulla procreazione assistita (non abrogato)che di fatto ha facilitato le coppie benestanti a recarsi all'estero per poter avere un figlio sano, sono molto scettica che questa brutta legge possa essere abrogata.

(Ringrazio la bravissima Rosalba Falzone per la vignetta)

5 commenti:

  1. Credo che in uno Stato libero e laico, ognuno di noi devrebbe essere libero di decidere in casi estremi della propria dignità. Ma noi per colpa, purtroppo ,di noi stessi della sinistra, non siamo in Stato laico ed ora ne subiamo le conseguenze.

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  2. Hai proprio ragione, non siamo più liberi di scegliere quando andarcene.Questa nuova legge é una presa in giro alla nostra libertà e dignità umana.
    Grazia

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  3. Penso che chi per piageria verso la chiesa ha palesemente cavalcato la questione rappresenti solamente un bieco opportunismo finalizzato al consenso. Sono fermamente convinto che il libero arbitrio che il Signore ci ha dato è stato ribadito attraverso il desiderio di Giovanni Paolo II e, la chiesa tutta oggi, finge come sempre in queste questioni di non vedere e di non sentire intenta com'è ad autorappresentarsi e a ingerire in tutte le questioni del nostro paese.

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  4. Grazie Amici, dai vostro commenti evinco che la libertà di scelta non può essere svenduta. La scienza ha fatto grandi passi avanti, per fortuna, ma questo non deve certo essere un motivo per toglierci la LIBERTÀ di decidere, anzi. Io e solo IO consapevolmente decido cosa fare del mio corpo e lo faccio con un testamento biologico, gli altri non possono arrogarsi il diritto di decidere per me. È assurdo!

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  5. ... legge.....inutile ...SOLO LIBERTA' DI SCELTA!!!!
    Cosi' dev' essere!!!
    Sandra

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