Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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mercoledì 18 febbraio 2009
Pianisti in Parlamento
‘Minuzie’, si chiama così il sistema informatico che a partire da Marzo prossimo risolverà, si spera, l’annoso e indecente problema delle assenze in aula.
Un’anomalia tutta italiana questa, i nostri Deputati non hanno mai lesinato il voto ai colleghi assenti, né si sono mai astenuti, a costo di sembrare dei ‘polpi’ (vedi foto esemplificativa a lato).
Da qui l’esigenza, a dir poco tardiva, di istallare un sistema informatico in grado di monitorare attraverso un dito (in 18 punti) della mano, la presenza effettiva dei nostri eroi in Parlamento. In caso di inabilità momentanea del dito scelto per l’identificazione, il sistema sarà in grado di schedare le informazioni necessarie da più dita, quindi nessun problema, tranquilli, stavolta, forse, ci siamo! ros
E invece no: All'appello ne mancano la bellezza di seicento. Al desk dell'ufficio di presidenza della Camera, lunedì, quando si è dato il via alla raccolta delle impronte digitali dei deputati, si sono presentati solo in trenta. Del Pdl, giusto in quattro. Per la precisione: Osvaldo Napoli, Gianfranco Conte, Italo Bocchino ed il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Sconosciuti quasi tutti gli altri ventisei parlamentari dell'opposizione che hanno preso coraggio: si sono fatti schedare, per loro i bluff sono finiti. Il primo è stato Roberto Giachetti del Partito Democratico, Pierferdinando Casini ci ha provato, ma la macchina si è rifiutata di memorizzarle. A buon fine, invece, la rilevazione delle impronte di Silvana Mura dell'Italia dei Valori e di Enrico Gasbarra del Pd. (l'Unità.it)
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Un’anomalia tutta italiana questa, i nostri Deputati non hanno mai lesinato il voto ai colleghi assenti, né si sono mai astenuti, a costo di sembrare dei ‘polpi’ (vedi foto esemplificativa a lato).
Da qui l’esigenza, a dir poco tardiva, di istallare un sistema informatico in grado di monitorare attraverso un dito (in 18 punti) della mano, la presenza effettiva dei nostri eroi in Parlamento. In caso di inabilità momentanea del dito scelto per l’identificazione, il sistema sarà in grado di schedare le informazioni necessarie da più dita, quindi nessun problema, tranquilli, stavolta, forse, ci siamo! ros
E invece no: All'appello ne mancano la bellezza di seicento. Al desk dell'ufficio di presidenza della Camera, lunedì, quando si è dato il via alla raccolta delle impronte digitali dei deputati, si sono presentati solo in trenta. Del Pdl, giusto in quattro. Per la precisione: Osvaldo Napoli, Gianfranco Conte, Italo Bocchino ed il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito. Sconosciuti quasi tutti gli altri ventisei parlamentari dell'opposizione che hanno preso coraggio: si sono fatti schedare, per loro i bluff sono finiti. Il primo è stato Roberto Giachetti del Partito Democratico, Pierferdinando Casini ci ha provato, ma la macchina si è rifiutata di memorizzarle. A buon fine, invece, la rilevazione delle impronte di Silvana Mura dell'Italia dei Valori e di Enrico Gasbarra del Pd. (l'Unità.it)
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Ma di molti deputati le impronte non le hanno già ?? La Polizia ???
RispondiEliminaCiao Mario, secondo me sono proprio quelli che non si sono presentati per la rilevazione delle impronte ;-)
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