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di 'Per quel che mi riguarda'

martedì 1 marzo 2011

Ora basta scherzi di Marco Travaglio

Qualcosa, lentamente, si muove. Il Cainano perde consensi a rotta di collo grazie agli scandali scoperti dalle Procure, a dispetto dei cretini che favoleggiano del gran favore che gli fa chi indaga su di lui e chi lo descrive per quello che è. Il 75% degl’italiani è contrario al ritorno dell’immunità. Napolitano comincia a rimandargli indietro qualche legge e si spera continui a farlo con le prossime norme ad personam: prescrizione breve, processo breve, bavaglio e via delinquendo. Infatti B., sull’orlo di una crisi di nervi, attacca pure il Quirinale. Sa bene che, nei prossimi mesi, oltre a giocare in casa nel governo dei servi e nel Parlamento dei compravenduti, dovrà misurarsi su altri tre terreni decisamente più ostici: il Tribunale di Milano; i referendum di Di Pietro e degli ambientalisti su legittimo impedimento, acqua pubblica e nucleare (ottima la mossa dell’ex pm di coinvolgere Fini); e le piazze, dove sono in programma un bel po’ di manifestazioni per la Costituzione. Vendola, oltre alle critiche per la malagestione della sanità pugliese, merita un plauso per il passo di grande maturità fatto con la candidatura di Rosy Bindi a premier di un governo di salute pubblica. A Torino più di 50 mila cittadini sfidano freddo e pioggia per scegliere il candidato sindaco di centrosinistra. A questo punto, però, basta un errore per invertire la rotta, far dimenticare gli scandali di regime e riportare in vita il nano morente. Da oggi, per esempio, il centrosinistra ha un’ottima occasione per farsi (e farci) del male: la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato inizia a esaminare la richiesta di autorizzazione all’arresto di Alberto Tedesco, il socialista dalemiano che nel 2005 Vendola ebbe la sventurata idea di nominare assessore alla Sanità della Puglia nonostante i macroscopici conflitti d’interessi, salvo poi doverlo defenestrare appena indagato; nel frattempo Tedesco, esponente di un partitino neosocialista, era confluito nel Pd e il Pd lo paracadutò in Senato, con relativa immunità, al posto di Paolo De Castro, appositamente traslocato all’Europarlamento. Una mossa che ricalcava quella del Pdl, che aveva nominato deputato e ministro l’ex governatore Raffaele Fitto, pure lui indagato per tangenti nella sanità pugliese: così, quando arrivò la richiesta d’arresto, la Camera la respinse. Ora la scena rischia di ripetersi. Il gip Giuseppe De Benedictis che ha disposto la cattura di Tedesco ha già arrestato cinque suoi coindagati che non hanno avuto l’accortezza di rifugiarsi in Parlamento: il caposcorta di Vendola, il braccio destro dell’ex assessore, due imprenditori e il direttore generale dell’Asl di Lecce, protagonisti con Tedesco – secondo il gip – di “un collaudato sistema criminale e clientelare” di “lottizzazione sistematica” per favorire non i più meritevoli, ma gli amici degli amici. Tedesco è accusato di vari episodi di concussione, corruzione, turbativa d’asta, abuso e falso. “Voglio il giudizio immediato come Berlusconi”, ha detto il senatore. Merita di essere accontentato. Ma, per evitare che inquini le prove o ripeta il reato, il gip ha stabilito che attenda il processo in cella assieme ai suoi complici. Finora in Parlamento ha sempre respinto le richiesta di cattura di suoi membri, tanto sotto il centrodestra quanto sotto il centrosinistra. Pdl e Lega votano sempre no ai giudici, sia per salvare gli amici, sia per ricattare gli avversari facendo pesare di averli salvati (“siamo tutti uguali”). Questa vergogna deve finire. Si spera che il Pd (ma anche Fli, Udc e Idv) dica subito sì alla cattura di Tedesco e inviti i colleghi del centrodestra a fare altrettanto. Tanto più che questo prevede la Costituzione, fuorché nel caso eccezionale di fumus persecutionis (mai come ora insostenibile, vista l’enorme mole di indizi prodotti dal gip). Giustizialismo e garantismo non ci azzeccano nulla: si tratta di ripristinare il principio di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Gli italiani, di destra e di sinistra, premieranno chi ha il coraggio di cominciare.

fonte articolo e vignetta 'Il Fatto Quotidiano'
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1 commento:

  1. Incrociamo le dita, cara Ros. Qui non se ne può più, il paese va a rotoli, anche con l'aiuto della Lega...
    Ciao e buona giornata!
    Lara

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