Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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domenica 19 dicembre 2010
Tornare giovane o diventare ministro? di Alessandro Robecchi
(vignetta Pietro Vanessi)
Wow! Il dibattito sulla violenza! Questo si che è tornare giovani! E necessita una premessa: siamo contrari alla violenza ecc. ecc.
In questo, devo dire, siamo in buona e assai affollata compagnia. Per esempio in compagnia di Ignazio La Russa, ministro della difesa della Repubblica di BungaBunga. Un tipo davvero nonviolento e moderato, che da giovane (Milano, 1973) volle, organizzò e capeggiò una manifestazione di neofascisti talmente moderata e non violenta che alcuni suoi camerati tirarono bombe a mano sulla polizia, uccidendo un agente (Antonio Marino, 23 anni). Ciò non gli impedisce oggi di ergersi in un suo divertente show televisivo a paladino delle forze dell’ordine e di insultare gli studenti. Contro la violenza, come è noto, sono attualmente anche Charlie Manson e Vallanzasca, è giusto cambiare idea nella vita, ma nessuno di loro è diventato ministro.
(vignetta Mauro Biani)
Contrario alla violenza e indignato per il rilascio (in attesa di processo) degli studenti fermati martedì scorso dopo gli scontri di Roma è anche il ministro degli interni della Repubblica di BungaBunga Roberto Maroni, e ci mancherebbe. Uno che di resistenza a pubblico ufficiale se ne intende, perché per quel reato fu condannato in primo grado (1998, otto mesi), in secondo grado (2001, pena ridotta a 4 mesi) e in Cassazione (pena ridotta a 5.320 euro di multa, 2004). Non c’è che da gioire se anche lui ha cambiato idea. Oltretutto, non perde occasione per vantarsi dei successi altrui (magistratura e forze dell’ordine) contro la mafia, e ci compiacciamo anche di questo. Purtroppo, non è infallibile e non riesce a mettere le mani sul pericoloso terrorista che attentò quasi tre mesi fa alla vita di Maurizio Belpietro. Non ne parlano i giornali, non si sa nulla delle indagini, il silenzio è totale, anche se ai tempi si fece un gran clamore sul ritorno della violenza e del terrorismo. Siamo contrari alla violenza, ci mancherebbe, ma un pochino anche al ridicolo.
fonte articolo 'Il Manifesto'
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Quando mancano le parole di Marco Travaglio
Benito La Russa, 37 anni dopo il mostro sbatte ancora in tv di Iaia Vantaggiato
Wow! Il dibattito sulla violenza! Questo si che è tornare giovani! E necessita una premessa: siamo contrari alla violenza ecc. ecc.
In questo, devo dire, siamo in buona e assai affollata compagnia. Per esempio in compagnia di Ignazio La Russa, ministro della difesa della Repubblica di BungaBunga. Un tipo davvero nonviolento e moderato, che da giovane (Milano, 1973) volle, organizzò e capeggiò una manifestazione di neofascisti talmente moderata e non violenta che alcuni suoi camerati tirarono bombe a mano sulla polizia, uccidendo un agente (Antonio Marino, 23 anni). Ciò non gli impedisce oggi di ergersi in un suo divertente show televisivo a paladino delle forze dell’ordine e di insultare gli studenti. Contro la violenza, come è noto, sono attualmente anche Charlie Manson e Vallanzasca, è giusto cambiare idea nella vita, ma nessuno di loro è diventato ministro.
(vignetta Mauro Biani)
Contrario alla violenza e indignato per il rilascio (in attesa di processo) degli studenti fermati martedì scorso dopo gli scontri di Roma è anche il ministro degli interni della Repubblica di BungaBunga Roberto Maroni, e ci mancherebbe. Uno che di resistenza a pubblico ufficiale se ne intende, perché per quel reato fu condannato in primo grado (1998, otto mesi), in secondo grado (2001, pena ridotta a 4 mesi) e in Cassazione (pena ridotta a 5.320 euro di multa, 2004). Non c’è che da gioire se anche lui ha cambiato idea. Oltretutto, non perde occasione per vantarsi dei successi altrui (magistratura e forze dell’ordine) contro la mafia, e ci compiacciamo anche di questo. Purtroppo, non è infallibile e non riesce a mettere le mani sul pericoloso terrorista che attentò quasi tre mesi fa alla vita di Maurizio Belpietro. Non ne parlano i giornali, non si sa nulla delle indagini, il silenzio è totale, anche se ai tempi si fece un gran clamore sul ritorno della violenza e del terrorismo. Siamo contrari alla violenza, ci mancherebbe, ma un pochino anche al ridicolo.
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