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di 'Per quel che mi riguarda'

domenica 5 settembre 2010

Perduto amore di Salvina Albanese

Buongiorno e Buona Domenica cari Amici di questo blog. Preziosa come un vero gioiello da custodire questa poesia di Salvina Albanese. Incantano i suoi dolcissimi e nostalgici versi: tutto quello che é stato vivrà per sempre nell'anima. Complimenti Salvina.





Perduto amore

Il fragore delle stelle

questa notte

nel silenzio profondissimo

dell'anima

ridesta echi del passato

quando arcane euforie

sconvolgevano la vita

senza un perchè.

Ti svegliavi felice

e scintillando

vivevi.


Poesia tratta dal sito 'Per quel che mi riguarda...poesie, racconti e musica d'autore'

(dipinto di Giuditta Solito)

6 commenti:

  1. Una poesia scritta in una notte d'estate quando i ricordi ti sopraffanno e non ti lasciano più. Il passato rivive come fosse presente e le persone che non ci sono più ti stanno accanto ancora con tutto il loro amore, quasi a proteggerti dagli assalti della vita...
    Salvina

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  2. ha ragione Ros. piccolo gioiello questa breve lirica che in pochi versi condensa il senso di un amore e la nostalgia dello stesso. Eppure non sono i toni lamentevoli a caratterizzarla, perchè in un momento in cui -di notte, il cielo stellato- la sensibilità e la consapevolezza di sè si acuiscono, si percepisce in tutta la sua essenza e potenza la vita, quella vissuta, quella da vivere. E il protagonista non è chi rimane, ma chi ha dato significato al passato e si pone come punto di riferimento spirituale per il fururo. Chi rimane ha solo il diritto/dovere di continuare a vivere "scintillando", per ben onorare chi così amava vivere. Questo ti auguro Salvina.
    Adriana Pedicini

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  3. Davide Pugnana Sembra che i lirici italiani, per limitarci alla nostra tradizione, se lo portino inciso a fuoco nel dna: da Dante a Petrarca; da Tasso a Leopardi; da Montale ad Alda Merini, non si dà poesia d'amore se l'oggetto d'amore non è assente, o lo...ntano, o vivo nella nostalgia del ricordo, o irrimediabilmente perduto. La dialettica essenza-presenza permette al fantasma di prendere corpo di 'figura', di farsi presenza nel teatro dell'io, come se il solo nutrimento della parola poetica fosse questa scena del dolore, della separazione, della perdita dell'oggetto amato. Solo stando su questa soglia straziante si innesca - nella vita come nel processo creativo - quella che Stendhal chiama "cristallizzazione", un'operazione dello spirito che lo scrittore francese spiega portando l'esempio dei ramoscelli nudi gettati nelle profondità delle miniere saline di Salisburgo, e tirati sù, dopo qualche mese, ricoperti di cristallizzazioni brillanti, "guarniti come da un'infinità di diamanti, mobili e abbaglianti"; diviene così impossibile riconoscere il rametto primitivo. Per il lirico, questa condizione (di risarcimento?) è la sola in grado di sublimare i grandi sentimenti di appartenenza e di promessa reciproca, come di far brillare di luce nuova le minute cose quotidiane, i gesti e l'alfabeto cifrato degli amanti. L'incipit di "Perduto amore" ci soprende a sognare sotto un notturno dove anche le stelle fanno rumore, perché chi sa indovinare la bellezza, chi ha immaginazione, chi ha sguardi di poeta accende la natura, buca il silenzio cosmico che pesa sopra di noi. "I poeti lavorano di notte", quando il tempo "non urge" e le ore sospendono il loro stillicidio, allora si levano con la forza del falco e la levità dell'usignolo, e" nel loro silenzio / fanno ben più rumore / di una dorata cupola di stelle", questa è la lezione di Alda Merini, che passa nelle mani e nel vissuto di Alba, senza retorica, come per cessione naturale, come per un dialogo tra poeti; o meglio ancora, un colloquio di inconsci che vivono il "silenzio profondissimo/ dell'anima" come un istante privilegiato, perché sanno che solo lì avvengono le visitazioni poetiche: quegli "echi del passato" e quelle "arcane euforie" che si staccano da una zone buia per diventare bagliori, guizzi, fermati dalla parola per sempre, belli come la materia del sogno. Anche questa scena dell'assenza e della rievocazione, così necessaria alla poesia, è una forma di "cristallizzazione", ma non si ferma a raccontare la vita; è 'sapienza' pura e feconda, è quell'intelligenza del cuore che hanno i poeti.

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  4. Ed era questo "senza un perchè" senza chiedersi troppo quale fosse la ragione di quella felicità, a lasciare pieni di stupore, perchè il sentimento di un ricordo è un profumo scaturito da una scintilla di un'amore profondo. Complimenti cara Salvina.
    Pietro Vizzini

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  5. Michele Cologna È di una bellezza estrema questa poesia, Salvina.
    Rumore (amore) e mistero: due elementi che sconvolgono e non ci spieghiamo il perché.
    Ma ci rendiamo conto che essi sono vita, felicità.
    Senza perdi in vitalità e la nostalgia ti invade.
    L’anima... giace nel silenzio.
    Preziosa gemma.
    Grazie, mia amica.

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  6. Gazie a tutti gli amici che hanno commentato la mia poesia e con le loro parole l'hanno resa preziosa, bellissima. In effetti per me questi versi significano molto, attraverso loro continuo un colloquio che non è mai finito e penso non finirà mai, perchè come ha detto bene Adriana ho il dovere di continuare a vivere "scintillando", come voleva lui...
    Salvina

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