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domenica 15 agosto 2010
Vicolo delle prigioni di Fabrizio Di Palma
Buon giorno e buona Domenica cari Amici. Oggi desidero dedicare questo ferragosto a tutti quelli che liberi non sono. Ho scelto questa poesia di Fabrizio de Palma perché in pochi versi esprime la solitudine e il disagio (a volte grandissimo) di chi vive recluso. D'accordo la pena va scontata, chi ha sbagliato deve pagare ma pagare non significa cercare la morte dietro sbarre o peggio essere uccisi per ritrovare la tanta agognata libertà. I più elementari diritti umani vanno salvaguardati e a tal proposito invito tutti a leggere l'articolo di Patrizio Gonnella, Presidente di Antigone, postato ieri. A Fabrizio faccio tanti complimenti per la sua grande sensibilità. Grazie e buon Ferragosto anche a voi tutti,naturalmente.
Poesia tratta dal sito 'Per quel che mi riguarda...poesie, racconti e musica d'autore'
(Foto, Fabrizio Di Palma)
Vicolo delle prigioni
Stamo tutti quà
Tutti co’ na raggione
Chi poco e chi a metà
A sconta na vita dentro na prigione
Qui dentro non è mai tardi
Pe fa pagà a li bastardi
Gente sapete puro
Che er core non è duro
Chi sbaja lì dde fori
Quanno viè dentro so dolori
Non dico che nn’o sbajato
Ma n’amico o vendicato
E che mò, che fra trent’anni esco,
Vojo rifà l’onesto.
Poesia tratta dal sito 'Per quel che mi riguarda...poesie, racconti e musica d'autore'
(Foto, Fabrizio Di Palma)
Vicolo delle prigioni
Stamo tutti quà
Tutti co’ na raggione
Chi poco e chi a metà
A sconta na vita dentro na prigione
Qui dentro non è mai tardi
Pe fa pagà a li bastardi
Gente sapete puro
Che er core non è duro
Chi sbaja lì dde fori
Quanno viè dentro so dolori
Non dico che nn’o sbajato
Ma n’amico o vendicato
E che mò, che fra trent’anni esco,
Vojo rifà l’onesto.
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Conoscevo questa poesia romanesca per averla letta e commentata un po' di rempo fa...Quando si parla di prigione è sempre triste, anche se noi tutti siamo legati, siamo prigionieri stetti alle catene stando fuori e godendoci una libertà immaginaria..Pensiamo a come si svolge la nostra vita e quante volte possiamo fare quel che vogliamo quel che desideriamo....Complimenti
RispondiEliminagrazie !!!!
RispondiEliminaAnche io ho letto già questa poesia, conosco la vita dura del carcere, ho lavorato per alcuni anni: le pene, i tormenti, i disagi, le aberrazioni, etc. questo sistema va sicuramento modificato e migliorato, scontare una pena nn significa abbruttimento dell'essere umano, condanna a morte o ancor di più suicido. L'uomo che commette un reato va si punito ma nella sua forma rieducativa nel miglior modo possibile affinche possa riacquistare quella libertà tanto agognata. Anche il sistema carcerario con le sue riforme va rivisto e migliorato. Complimenti a fabrizio. Bello il video del grande De Andrè azie
RispondiEliminaNico e Bruno la poesia é tratta dall'altro blog quello di poesia é per questo che l'avete già letta :)
RispondiEliminaGrazie Nico per aver portato qui la tua esperienza vissuta nelle carceri!
Buon ferragosto a tutti!
E' triste...ma giusto che, chi ha sbagliato, paghi però,andrebbe rivisto tutto il sistema. La dignità di un'uomo va sempre rispettata!
RispondiEliminaComplimenti Fabrizio, sento in questi versi lo stato d'animo di una persona che riconosce il proprio disagio.... la perdita della libertà è una condizione di grande disperazione interiore. Sono daccordo con il pensiero di Bruno e Nicoletta, il sistema carcerario con le sue riforme va rivisto e migliorato.
RispondiEliminaApprofitto di questo spazio per augurare Buon Ferrragosto a Rosalba e a tutti i cari amici del blog.
Pietro Vizzini