Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)

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di 'Per quel che mi riguarda'

lunedì 14 giugno 2010

Il vecchio che avanza di Alessandro Robecchi

Come ogni anno allo scoccare dell’estate aspetto con ansia tre cose: le granite, i bagni al mare, e l’assemblea dei giovani di Confindustria. Specialmente questo evento mi mette di buonumore: i giovani imprenditori sono i figli dei vecchi imprenditori, il ripetersi dei cognomi è confortante: sentendo recitare dai figli le trite favolette padronali uno pensa: «Ma‘sta cazzata non l’aveva già detta il padre?», e si rassicura sulla tenuta della famiglia come istituzione. L’altro giorno è toccato a Federica Guidi, figlia di Guidalberto Guidi (Ducati energia), che si fregia del titolo di giovane nonostante i quarant’anni suonati. Ha subito mandato un caro pensiero ai giovani, quelli veri, dicendo che hanno paura del futuro. E questo, naturalmente, perché «viviamo al di sopra delle nostre possibilità». Insomma: ci rammolliamo nel lusso con welfare e pensioni. Poi è passata allo sport nazionale: picconare la Costituzione. L’articolo 41, ovviamente, che con la libertà d’impresa non c’entra niente, ma la cui abolizione
consentirebbe una più spensierata introduzione della schiavitù. E poi l’articolo 75, quello che vieta i referendum abrogativi in materia fiscale. Lei invece vorrebbe usare proprio i referendum contro le tasse. Lo dice in modo arguto: «Consentire al popolo di decidere in che misura tassarsi». È chiaro che non pensa al popolo (aliquota 23 per cento), ma ai suoi amici figli di imprenditori lì davanti (aliquota 43 per cento), che infatti si spellano le mani applaudendo. I giovani imprenditori
sì che sono coraggiosi: dicono cose che i vecchi imprenditori pensano da sempre ma si vergognano di dire in pubblico. Telegiornali, potere politico, gazzette e commentatori gioiscono. Che grinta! Che coraggio! Mancavano solo le trombette stile Sudafrica. Chissà, forse tutti sperano di leggere un giorno su una scheda elettorale: «Vuoi abolire l’Irpef?». Niente male per una giovane di mezza età, ma tranquilli: può ancora peggiorare.


Fonte articolo 'Il Manifesto'


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