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di 'Per quel che mi riguarda'

domenica 18 aprile 2010

Antiche sonorità di Filippo Pio

Buona Domenica a tutti gli Amici del blog.


Una cadenza di passi familiari
con inflessione decisa e misurata
senza fretta d’arrivare, che ricorda
il tuo ritmo in musica d’altri tempi.

Estemporaneità di te, che nell’aria
si raggruma, e si fa nitido ricordo;
come monete, i tuoi occhi caduti nei miei,
tintinnarono musica in fantastico concerto.

Un flauto magico il tuo sguardo
e la mia mente incantata,
che tra sonorità ammalianti
prigioniera del tempo rimase.

Ancor oggi, attimo per attimo,
perso nel labirinto d’infiniti suoni,
ricerco, delle tue nenie, gli echi
nel puzzle del tempo.

Antiche sonorità, miei ricordi,
un miscuglio di polvere e vento,
che tormentano in me
senza scampo in un momento.

6 commenti:

  1. Nostalgica, dolcissima, evocativa e dolcissima, di una bellezza struggente! Grande poeta e autore Pio, grazie per la tua sensibilità!

    Buona Domenica Hiroshima e grazie per il tuo commento che condivido appieno!

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  2. Molto dolce e significativa questa poesia di Filippo che sa ricreare antichi suoni familiari e li sente nel suo cuore ancora intatti. Nè il tempo nè le vicende della vita potranno cancellare quei dolci passi, le nenie cantate nell'intimità della famiglia. Altri accadimenti succederanno, altri volti e altri amori verranno ma le "antiche sonorità" rimarranno scolpite nel cuore in maniera indelebile e non sarà più dolore ma dolcezza infinita.
    Bravo Filippo! grazie
    Salvina

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  3. Complimenti Filippo per questi versi che riportano alla mente ricordi, miscugli di polvere e vento.....
    Pietro Vizzini

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  4. Pio che dirti? piace a 90 persone e 160 hanno fatto un commento! Non mi era mai capitata una cosa del genere, Poi ho letto la tua lirica e subito ho capito.
    E' stupenda la tua poesia, senza contorsioni di modernità forzate, senza avanguardismo a tutti i costi, ma pur inserita a pieno nella poetica del novecento, della poetica più alta. Ci sono immagini e visioni nitide, altre volutamente più morbide, flou, quasi sfocate, e non è solo il tempo a farlo anche se nel frastuono e nel clangore di oggi dai quali è difficile uscire senti e ricerchi echi di nenie dolci, lente, anche loro senza fretta di arrivare come gli echi dispersi fra le tessere indecifrabili del tempo. Ed ancora oggi, nel rumore, polvere e vento di ricordi ti tormentano. Grazie Pio
    P.S. Mi piace anche quel passo felpato e quelle lunghe gambe prive di tacchi in un viottolo solitario. La direzione di quei passi
    e la meta di quei passi mi reclama una risposta nell'intimo.

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  5. struggente Filippo. tutta la nostra vita è fatta di attimi...dove i sorrisi si fondono un'istante dopo con le lacrime, dove non esiste un confine preciso tra la serenità ed il dolore, ma sono attimi che si dilatano e riempiono il nostro spazio ed il nostro tempo, dandoci quella sensazione strana di eternità come se fossero destinati a rimanere così immobili per sempre...ed è così infatti...anche se il tempo ce li porta via, ogni più piccola sensazione, ogni emozione, uno sguardo, il suono di una parola resta dentro di noi...attimi indelebili che fanno parte di ognuno di noi e resteranno con noi per sempre.

    Eli <3

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