Libertà di pensiero è la "capacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro" (Immanuel Kant)
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sabato 14 novembre 2009
Signor Presidente di Marisa Corazzol
Sig. Presidente,
Con orrore apprendo che il parlamento, chiuso da settimane per irresponsabilità del governo, riprende freneticamente l’attività per porre rimedio alla sentenza della Consulta che, bocciando il «lodo Alfano», ha dichiarato l’uguaglianza assoluta tra tutti i cittadini, compreso il presidente del consiglio dei ministri.
Il governo, la maggioranza, il parlamento e il Paese sono bloccati sulle vicende giudiziarie del presidente del consiglio che continua a pretendere leggi su misura per salvarsi dai processi dove è inquisito di reati gravissimi per i quali alcuni suoi complici sono stati condannati definitivamente (Previti) o in primo grado (Mills). La pretesa di leggi su misura viene fatta in pubblico, alla luce del sole, nella certezza dell’impunità assoluta, anche a costo di annullare migliaia e migliaia di processi gravissimi (Parmalat, Cirio, Antonveneta, Eternit, rifiuti a Napoli, ecc.), lasciando centinaia di migliaia di cittadini vittime di ingiustizia senza risposte, senza risarcimenti, senza una sentenza con attribuzione di responsabilità.
Sig. Presidente, il Paese è non ne puo’ più! il Paese ha bisogno di politiche che rispondano con sobrietà e nel rispetto delle regole civili e democratiche, alle svariate difficoltà e problematiche di ordine sociale, economico, ambientale e di indirizzo a valide politiche di sviluppo. Sempre più, invece, il Paese subisce i dictat di un piccolo uomo teso a regolare i suoi conti con la giustizia, tenendo in ostaggio l’ITALIA!
Molti già parlano di “ rivoluzione”perché non si possono più tollerare le nefandezze di un uomo che si è servito sempre dello Stato distruggendolo nelle sue più alte espressioni istituzionali (Parlamento in primis) per salvare se stesso e mettere al sicuro il suo patrimonio, frutto di evasione fiscale, riciclaggio, falso in bilancio e corruzione. Non possiamo più tollerare che un sistema mafioso condizioni lo stato di diritto e calpesti la dignità e la laboriosa onestà della maggior parte delle cittadine e cittadini che hanno sempre avuto il sommo rispetto per la Legalità, anche contro i propri interessi.
Sig. Presidente, lei è l’ultimo baluardo del Diritto, il garante supremo della Carta Costituzionale, il rappresentante dell’unità nazionale. A nome di migliaia di persone oneste, la supplico di non fermarsi alla pura forma dei suoi compiti, ma di fare tutto il necessario perché il governo e il parlamento tornino ad essere esempio specchiato di trasparenza di vita, di legalità e di esempio morale. Non diventi, anche indirettamente, complice di norme e leggi improvvisate sulle necessità e sui tempi del presidente del consiglio, anche se mascherate con qualche pennellata di «esigenza generale» perché lei sa che così non è. Noi vogliamo che il sig. Berlusconi Silvio si sottoponga la giudizio dei tribunali della Repubblica, come un qualsiasi cittadino.
Sig. Presidente stia dalla parte dei cittadini onesti, del Diritto e della Dignità dell’Italia che in questo momento è mortificata proprio da quel governo che dovrebbe condurla fuori dalla crisi economica e sociale e invece la sta infognando e annegando nella melma dell’indecenza. Se necessario, sciolga le Camere per ingovernabilità mafiosa.
Con tutta la mia deferente considerazione.
Grazie per questa opportunità offerta per manifestare la propria indignazione nei confronti di questo governo di chiara connotazione mafiosa.
Marisa Corazzol
Grazie a te Marisa, sono certa che in molti accoglieranno e faranno propria la tua richiesta poiché la tua indignazione è la mia e quella di tanti italiani. ros
Per chi volesse inviare questa lettera/appello al Presidente Napolitano puo' farlo al seguente indirizzo di posta elettronica: servizi.quirinale.it/webmail
Con orrore apprendo che il parlamento, chiuso da settimane per irresponsabilità del governo, riprende freneticamente l’attività per porre rimedio alla sentenza della Consulta che, bocciando il «lodo Alfano», ha dichiarato l’uguaglianza assoluta tra tutti i cittadini, compreso il presidente del consiglio dei ministri.
Il governo, la maggioranza, il parlamento e il Paese sono bloccati sulle vicende giudiziarie del presidente del consiglio che continua a pretendere leggi su misura per salvarsi dai processi dove è inquisito di reati gravissimi per i quali alcuni suoi complici sono stati condannati definitivamente (Previti) o in primo grado (Mills). La pretesa di leggi su misura viene fatta in pubblico, alla luce del sole, nella certezza dell’impunità assoluta, anche a costo di annullare migliaia e migliaia di processi gravissimi (Parmalat, Cirio, Antonveneta, Eternit, rifiuti a Napoli, ecc.), lasciando centinaia di migliaia di cittadini vittime di ingiustizia senza risposte, senza risarcimenti, senza una sentenza con attribuzione di responsabilità.
Sig. Presidente, il Paese è non ne puo’ più! il Paese ha bisogno di politiche che rispondano con sobrietà e nel rispetto delle regole civili e democratiche, alle svariate difficoltà e problematiche di ordine sociale, economico, ambientale e di indirizzo a valide politiche di sviluppo. Sempre più, invece, il Paese subisce i dictat di un piccolo uomo teso a regolare i suoi conti con la giustizia, tenendo in ostaggio l’ITALIA!
Molti già parlano di “ rivoluzione”perché non si possono più tollerare le nefandezze di un uomo che si è servito sempre dello Stato distruggendolo nelle sue più alte espressioni istituzionali (Parlamento in primis) per salvare se stesso e mettere al sicuro il suo patrimonio, frutto di evasione fiscale, riciclaggio, falso in bilancio e corruzione. Non possiamo più tollerare che un sistema mafioso condizioni lo stato di diritto e calpesti la dignità e la laboriosa onestà della maggior parte delle cittadine e cittadini che hanno sempre avuto il sommo rispetto per la Legalità, anche contro i propri interessi.
Sig. Presidente, lei è l’ultimo baluardo del Diritto, il garante supremo della Carta Costituzionale, il rappresentante dell’unità nazionale. A nome di migliaia di persone oneste, la supplico di non fermarsi alla pura forma dei suoi compiti, ma di fare tutto il necessario perché il governo e il parlamento tornino ad essere esempio specchiato di trasparenza di vita, di legalità e di esempio morale. Non diventi, anche indirettamente, complice di norme e leggi improvvisate sulle necessità e sui tempi del presidente del consiglio, anche se mascherate con qualche pennellata di «esigenza generale» perché lei sa che così non è. Noi vogliamo che il sig. Berlusconi Silvio si sottoponga la giudizio dei tribunali della Repubblica, come un qualsiasi cittadino.
Sig. Presidente stia dalla parte dei cittadini onesti, del Diritto e della Dignità dell’Italia che in questo momento è mortificata proprio da quel governo che dovrebbe condurla fuori dalla crisi economica e sociale e invece la sta infognando e annegando nella melma dell’indecenza. Se necessario, sciolga le Camere per ingovernabilità mafiosa.
Con tutta la mia deferente considerazione.
Grazie per questa opportunità offerta per manifestare la propria indignazione nei confronti di questo governo di chiara connotazione mafiosa.
Marisa Corazzol
Grazie a te Marisa, sono certa che in molti accoglieranno e faranno propria la tua richiesta poiché la tua indignazione è la mia e quella di tanti italiani. ros
Per chi volesse inviare questa lettera/appello al Presidente Napolitano puo' farlo al seguente indirizzo di posta elettronica: servizi.quirinale.it/webmail
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Inviata. Ciao.
RispondiEliminaCiao Alberto, anch'io ;)
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