
Una miniera di informazioni per gli specialisti della Guardia di Finanza che di schermata in schermata si sono ritrovati davanti ai dati patrimoniali top secret di industriali, professionisti, commercianti e altri insospettabili ricconi, a cui Pessina faceva da consulente. E Grossi era tra i suoi più importanti clienti. Proprio qualche giorno fa il giudice delle indagini preliminari della Procura milanese ha respinto la sua richiesta di scarcerazione per motivi di salute, sebbene “il re delle bonifiche” stia aprendo i suoi forzieri off shore. Prima dei 12 milioni di euro rientrati da Chiasso si era impegnato, già questa estate, a restituire ratealmente al fisco italiano altri 13 milioni. Sinora con l’inchiesta sul risanamento di Montecity- Santa Giulia, gli inquirenti hanno recuperato ben 55 milioni di euro.
Pessina, che è stato scarcerato nel luglio scorso dopo aver passato cinque mesi nel carcere di San Vittore a Milano, agli occhi degli investigarori è subito apparso come il grande architetto della finanza off shore. Grazie al suo computer la Guardia di Finanza è riuscita a mettere a fuoco i meccanismi più sosfisticati per aggirare il fisco. Una tecnica che, per raffinatezza e complessità, surclassa il tradizionale gioco di scatole cinesi e di triagolazioni finanziarie messo a punto, sempre in Ticino, negli anni passati per schermare i capitali in fuga di casi ormai celebri, come quelli legati ai nomi di Fiorani, Tanzi e Cragnotti. Da quanto è emerso dalle indagini, Pessina si staglia come un personaggio chiave nella schiera di colletti bianchi, avvocati, notai, fiduciari e commercialisti, che fanno da snodo tra i grandi evasori fiscali e il sistema finanziario internazionale. “Senza la mediazione di questi personaggi non esisterebbero né paradisi fiscali né Paesi offshore” ha dichiarato il generale Guseppe Viganolo, del comando generale della Guardia di Finanza, ai microfoni di Speciale Tg1 che al caso Pessina e alla piazza finanziaria ticinese ha dedicato settimana scorsa un lungo servizio. Intanto, le indagini si stanno sviluppando in due direzioni: da una parte l’inchiesta penale che si arricchisce di nuovi filoni lambendo pure i Palazzi della politica, dall’altra l’accertamento fiscale a 360 gradi sui nomi della lista Pessina.
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