
Altri occhi..
A che serve parlare
se non ascolti,
smarrita dietro
orizzonti lontani...
in quell'orizzonte
perduta..
A che serve parlare,
se la mia voce
non ha suono...
e il tuo cuore
è teso all'ascolto
di altra musica..
A che serve parlare,
ascoltare,
se io parlo
ai tuoi occhi
e loro ascoltano..altri occhi
Buon Giorno cari Amici del Blog, oggi per auguravi la Buona Domenica ho scelto una meravigliosa poesia di Piero Rotundo.
RispondiEliminaA cosa serve parlarsi, guardarsi, ascoltarsi, quando due cuori non s'incontrano più e non palpitano all'unisono?
Grazie a tutti per i commenti.
non serve a niente cara Ros.... quanta verità in questi versi....
RispondiEliminaBuona Domenica a te con un bacio e un abbraccio speciale e a tutti quelli che visiteranno il blog!
Antonio Lanza ga detto...
RispondiEliminaTutto ciò che noi esprimiamo a parole non ha senso se solo pensare che l'altro non ci ascolti. L'incontro di uno sguardo è la prova che due persone si rispettano, si amano, condividono un ragionamento. Buona Domenica a tuti gli amici
VERSI SEMPLICI MA INTENSI, ASCOLATARE è IMPORTANTE SOPRATUTTO SE SI PARLA ALLA PERSONA AMATA. MA SE NULLA VIENE RECEPITO PERCHE LE ORECCHIE NON ODONO E GLI OCCHI NON VEDONO TUTTO E VANO. UN ABBRACCIO
RispondiEliminaQuanto dolore nell'accorgersi di non essere più ricambiati, nell'accorgersi che gli occhi che prima erano solo per noi ora guardano qualcun'altro... bisogna lasciare libero il campo ed arrendersi all'evidenza, perchè difficilmente l'amato tornerà a noi.
RispondiEliminaQuesta poesia mi ha ricordato la canzone di Aznavour Ed io tra di voi... che credo sia stata l'ispirazione di Piero.
Salvina
Questo è il lamento di un'uomo innamorato che lancia per l'ultima volta il suo sguardo verso occhi che guardano altri occhi. I tuoi versi sono un canto di dolore, grazie Piero.
RispondiEliminaClassico lamento per un amore infelice, quando l'altra persona è consapevole e perde anche la forza di proporsi, quando l'amore diventa sabbia che scivola tra le dita.I versi sono, come dice anche il mio amico Pietro Vizzini, un canto, un inno al dolore.Una canzone napoletana recita : " e mentre t'accarezzo me dai na botta 'o core, chiammanno 'o nomme suoio...distrattamente..."
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